E’ vero, il mestiere di agricoltore, in Sicilia, è diventato difficile. Bisogna fare i conti con il clima – tra siccità e piogge torrenziali, se non direttamente alluvioni con i corsi d’acqua che esondano – con gli incendi, con i prodotti ortofrutticoli che arrivano da mezzo mondo a prezzi stracciati, con la pubblica amministrazione che è un delirio, con l’aumento dei prezzi dei fertilizzanti, con l’aumento dei prezzi delle sementi, con l’aumento dei prezzi del gasolio agricolo e chi più ne ha più, ne metta. Ai problemi di sempre se ne aggiunge un altro che va diventando sempre più frequente: i ladri. Ci ha colpiti, leggendo ITALIA FRUIT NEWS – giornale che seguiamo con interesse per le questioni di mercato, agronomiche e, in generale, tecniche – una notizia relativa a un furto di arance a Paternò, provincia di Catania, area della Sicilia particolarmente vocata per gli agrumi. Non si è trattato di un furo da poco: i ladri si erano già presi 300 kg di arance. Nella parte orientale dell’isola, a quanto pare, le forze dell’ordine si sono organizzate e, di notte, girano per i fondi agricoli. In uno di questi giri hanno acciuffato un’automobile sospetta, l’hanno seguita, anzi, l’hanno inseguita, perché i due che si trovavano a bordo hanno provato a seminare i Carabinieri della Compagna di Paternò: ma gli è andata male perché sono stati raggiunti e presi con le mani nel sacco: in auto avevano già le arance rubate.
Impressiona un po’ la descrizione dei fatti: “Ad un immediato controllo i militari hanno identificato gli occupanti in due pregiudicati catanesi di 32 e 46 anni, rinvenendo all’interno dell’abitacolo oltre 300 chilogrammi di arance appena rubate da un fondo agricolo che si trovava poco distante, nonché l’occorrente per la realizzazione dei raid: 71 chiavi per serratura di sicurezza, una smerigliatrice con 3 dischi per il taglio di metallo e tre caratteristiche ‘cammiseddi‘, ossia delle camicie con apposite tasche per facilitare la raccolta degli agrumi. La refurtiva è stata riconsegnata al legittimo proprietario del fondo agricolo depredato, mentre i due uomini sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per ricettazione in concorso e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli”. Ladri di arance ben organizzati, insomma. Sicuramente la situazione economica e sociale della Sicilia di oggi non aiuta: la povertà dilaga e, purtroppo, c’è chi sceglie la via più semplice: rubare. Sarebbe interessante capire – e qui ci possono aiutare le organizzazioni e le associazioni degli agricoltori – quel è la situazione dei furti nelle campagne siciliane. La sensazione è che la storia di Paternò non sia unica, soprattutto nel settore dell’ortofrutta.