Eh sì, oggi abbiamo deciso di far fare lo straordinario agli algoritmi che lavorano in rete per fare gli interessi delle multinazionali farmaceutiche che producono e vendono vaccini anti-Covid. Così non possiamo non parlare del “Gran bordello” che è scoppiato in Canada. I mezzi di informazione allineati & coperti tra multinazionali & vaccini parlano e scrivono di “rivolta no vax in Canada”. Da quello che sappiamo noi – anche per la testimonianza di nostri amici che vivono da quelle parti – in Canada, a quanto pare, tantissime persone, più che no vax, sono persone che si sono rotte la minchiax non soltanto dei vaccini anti-Covid delle multinazionali (quelle degli algoritmi sulla rete), ma anche dei divieti tipo non si può andare di qua, non si può andare di là, tu mettiti il Green pass di qua, tu mettiti il Green pass di là. Insomma, la gente in Canada è scesa in piazza e sta succedendo un casino! Chiedono l’eliminazione di tutte le limitazioni anti-Covid. Tutte, nessuna esclusa. Tutto è cominciato nei giorni scorsi con il ‘Freedom Convoy’ (ne abbiamo scritto qui), la protesta di oltre 50 camionisti contro le restrizioni introdotte dal Governo canadese per limitare la diffusione dei contagi di Covid-19. Il sindaco di Ottawa, Jim Watson, non sa più che fare, perché la maggioranza della popolazione della città è scesa in piazza a protestare, per la ‘disperazione’ dei ‘capi’ delle multinazionali farmaceutiche che temono – e hanno ragione – di perdere il business delle terze, quarte, quinte, seste, settime, ottave dosi e via continuando con la sceneggiata vaccinale. Insomma, in queste ore il sindaco di Ottawa “chiama la mamma”, perché, come diciamo noi in Sicilia, “un sapi chi minchia avi a fari cu ‘u burdellu chi c’è ‘mmenzu ‘i strati” (utilizziamo la lingue siciliano perché in Canada ci sono tanti emigrati siciliana e di origine siciliana che parlano la nostra lingua).
La protesta contro le restrizioni Covid, partita da Ottawa, si è estesa anche a Toronto e nella provincia del Quebec. Da quello che si legge qua e là, il Governo canadese non vuole mollare la presa, anche perché il Canada è uno dei Paesi occidentale dove le multinazionali – tutte le multinazionali, non soltanto quelle farmaceutiche – comandano. Ovviamente, per le multinazionali farmaceutiche perdere un Paese – che peraltro, ribadiamo, loro controllano – di quasi 40 milioni di abitanti dove le stesse multinazionali, male che vada, possono ‘azziccare’ l’ago con le dosi prossime venture del ‘mitico’ vaccino anti-Covid a 25-30 milioni di persone sarebbe un disastro. Riuscite a immaginare quanti soldi rischiano di perdere in Canada le multinazionali se gli abitanti di questo Paese – e scusate il gioco di parole – mandano a quel paese vaccini e restrizioni anti-Covid! Tra l’altro, bisogna anche mettersi nei ‘panni’ delle multinazionali del food: più vanno avanti le restrizioni, più la gente rimane chiusa in casa, più ristoranti, pub e ristorazione vanno a farsi benedire, più guadagnano le citate multinazionali del food. Provate a fare mente locale alle pubblicità che la televisione propina mattina, mezzogiorno e sera, con le famiglie sedute davanti lo schermo televisivo e i ragazzi-schiavi che si scapicollano per le strade con moto e biciclette per recapitare “l’ottimo cibo” delle multinazionali del food: se riuscite a focalizzare queste immagini avrete chiaro il significato della filiera Covid-vaccini-multinazionali farmaceutiche-multinazionali del food… Insomma, un casino.
Intanto il Governo canadese, al pari del sindaco di Ottawa, un sapi chi minchia fari. Il Canada è allineato con gli Stati Uniti d’America dove le multinazionali, nel Dicembre del 2020, tra imbrogli e ammuina (Facite ammuina, come dicono a Napoli), hanno fatto vincere Joe Biden: solo che mezza America è convinta che le elezioni presidenziali del Dicembre 2020 siano state truccate. In effetti, non era mai successo che un presidente USA uscente perdesse le elezioni con 75 milioni di voti. Basta andare a cercare e leggere i risultati elettorali delle presidenziali americane degli ultimi venticinque anni per capire che le ultime elezioni americane sono state una barzelletta truffaldina. Da quello che si intuisce, la protesta canadese potrebbe contagiare l’America repubblicana fedele a Donald Trump. Insomma, il Canada non può ‘tradire’ la causa delle multinazionali e per giunta incasinare l’America. Così il Governo del Canada ha bloccato la piattaforma di crowdfunding GoFundMe che raccoglieva fondi per aiutare i camionisti che protestano. La notizia si è diffusa tra la popolazione canadese in rivolta e sono gli stessi cittadini che aiutano i camionisti: chi gli porta il pranzo, chi gli porta le bibite. Allora il Governo canadese è intervenuto dicendo che chi aiuterà i rivoltosi verrà multato. Molti cittadini, come direbbero sempre in Sicilia, sinni stannu futtennu, altri invitano i rivoltosi in casa a pranzo e a cena. Sembra che il Governo sia intenzionato anche a controllare gli inviti a pranzo e a cena nelle abitazioni private… Insomma, il livello è quello del Governo italiano del banchiere Mario Draghi trasformato in ‘statista’… Che vi dobbiamo dire di altro? Chissà che minchia faranno adesso gli algoritmi ‘ammaestrati’ dalle multinazionali con questo articolo…
Foto tratta da Tag43