Da qualche giorno a Capri, una delle isole turistiche più famose del mondo, va in scena una protesta per certi versi clamorosa: un secco “No al Green pass” voluto dal Governo di Mario Draghi. A darne notizia non sono i solito No vax sempre pronti a protestare, ma un lancio (o, se preferite), un articolo dell’ANSA. Leggiamolo insieme: “Capri non ci sta all’obbligo del Green pass per accedere ai negozi. E così, su alcune vetrine, sono comparse locandine polemiche dal chiaro messaggio: ‘Discriminare è una vergogna’. E’ successo, ad esempio, ad Anacapri dove alcuni esercenti hanno esposto un manifesto con un cuore rosso fiammante poggiato su due mani aperte con la scritta sovrastante ‘Love Pass, un mondo senza discriminazioni’. In questi giorni, soprattutto, hanno voluto assicurare la loro presenza i proprietari dei tipici negozi di souvenir che d’estate vengono presi d’assalto dai turisti”. Insomma una protesta ‘pesante’ che segnala l’insofferenza di tanti commercianti verso un provvedimento che considerano sbagliato. Uno scenario di malumore che fa il paio con quanto si legge in questi giorni sulla rete, dove tante persone raccontano una storia simile: “Stasera volevamo andare al ristorante. Poi ci siamo ricordati che non abbiamo il Green pass. Allora abbiamo ordinato la cena che ci è stata portata qui a casa. Abbiamo risparmiato. Ma ci dispiace lo stesso per i ristoratori costretti a subire”. Ci sono anche testimonianze di vaccinati contro il Covid che, sempre per protestare contro il Green pass, si fanno arrivare il pranzo o la cena in casa.
Tornando a Capri, colpisce la protesta di alcuni commercianti. “Su tutti – leggiamo sempre nell’articolo dell’ANSA – quello che ha fatto più discutere è stato il manifesto affisso da Capri Watch, nell’elegantissima strada delle griffe internazionale, su una delle vetrine del brand ormai conosciuto in tutto il mondo.
Chiaro il messaggio: ‘Nel negozio come accade da ben 58 anni sono benvenuti tutti i clienti e ancora no al Green Pass, no alle discriminazioni, no alle leggi raziali. Discriminare chi entra in un negozio è una vergogna’. Un concetto che il patron di Capri Watch Silvio Staiano ha voluto rendere pubblico per dissociarsi da un’iniziativa che lui ritiene che non riguardi l’aspetto sanitario, ma che viola i diritti di libertà delle persone e che non riduce i contagi, anzi ha ribadito Staiano, ‘molti, forti di questo lascia passare, hanno abbandonato i dispositivi e le altre misure di prevenzione'”. E’ la storia che va avanti da quando il Governo Draghi e altri Paesi hanno messo in mezzo il Green pass, che non ha una grande base scientifica, dal momento che anche i vaccinati, piaccia o no alle multinazionali farmaceutiche che producono e vendono i vaccini anti-Covid, si posso infettare e possono infettare. Se poi arriva uno scienziato come Andrea Crisanti, docente di Microbiologia all’università di Padova e, dati alla mano, dimostra che in Italia – contrariamente a quanto cercano di far credere – la maggior parte dei decessi per Covid si verifica tra i vaccinati, beh, per il Governo Draghi è un bel problema, perché cade tutto il ‘castello vaccinale’ costruito nel 2021 dalla multinazionali farmaceutiche ultra-liberista che si stanno arricchendo vendendo vaccini anti-Covid. Tra l’altro, le parole di Crisanti sono chiarissime: “… le persone che muoiono in terapia intensiva non vaccinate saranno 20 o 30 al giorno. E questo si è visto anche dai dati che ha mostrato l’ISS pochi giorni fa” (qui l’articolo per intero)”.
Il problema è serio per il Governo Draghi. Perché la protesta si va estendendo in tutta l’Italia. Ieri, ad esempio, abbiamo dato notizia di un aperitivo no Green pass a Torino. Che dovrebbero fare, adesso, Super Mario Draghi e l’immarcescibile Ministro della Salute-Sanità, Roberto Speranza? ‘Rimangiarsi’ il Green pass ammettendo di avere clamorosamente sbagliato? O continuare con il Green pass in un momento in cui l’economia europea ed italiana comincia a tremare per le scelte dissennate adottate dalla Ue nei confronti della Russia di Putin e, in generale, in materia energetica? Draghi, in verità, avrebbe voluto farsi eleggere presidente della Repubblica, per lasciare ad altri la gestone dell’economia che sta andando a rotoli. Ma – come era nelle previsioni che non abbiamo mancato di segnalare in tempi non sospetti – l’operazione Quirinale di Draghi è sfumata. Così il Parlamento, dopo una settimana di sceneggiate quirinalizie, lo ha lasciato a Palazzo Chigi, la sede del Governo italiano, tra bollette di luce e gas alle stelle e industria e agricoltura alle corde. Già, le bollette di luce e gas. La Cgia di Mestre ha calcolato che gli aumenti, nel 2022, saranno pari a circa 90 miliardi di euro, 30 miliardi di euro dovrebbero essere pagati dalle famiglie, mentre i restanti 60 miliardi di euro dalle imprese. Con il Governo Draghi che, fino a questo momento, ha messo in campo aiuti che coprono appena il 6% dell’aumento delle bollette. In questo scenario lo stesso Governo Draghi non ha trovato di meglio che cimentarsi con il Green pass, tanto per dare una ano ai commercianti… Ci vorrebbero altri 80 miliardi di euro di aiuti, cioè di debito, visto il sistema di monetazione demenziale e truffaldino dell’Unione europea dell’euro. E chi glielo va a dire agli ‘strozzini’ che governano la Ue?
foto tratta da Positano News