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… e così il mare si ‘mangiò’ anche la pineta di Eraclea Minoa! (VIDEO)

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  • Un VIDEO dell’associazione Mareamico di Agrigento racconta la fine ingloriosa della spiaggia di Eraclea Minoa e della pineta che un tempo distava 200 metri dal mare
  • Le cause e i possibili (o impossibili) rimedi

Un VIDEO dell’associazione Mareamico di Agrigento racconta la fine ingloriosa della spiaggia di Eraclea Minoa e della pineta che un tempo distava 200 metri dal mare

“L’ultima mareggiata ha cancellato per sempre una nuova fascia di boschetto ad Eraclea Minoa. Una cinquantina di alberi sono caduti come dei birilli e il mare avanza inesorabilmente. Mentre si aspetta l’inizio dei lavori promessi, finanziati ed appaltati, sono spariti più di 200 metri di spiaggia dorata, e circa 60 metri di boschetto, sono stati persi per sempre!”. Così scrive l’associazione Mareamico di Agrigento commentando e illustrando con un VIDEO (che potete vedere qui) l’erosione che, dopo aver ‘inghiottito’ la spiaggia di Eraclea, si accinge ad ‘mangiarsi’ anche la pineta. Chi scrive ricorda benissimo la spiaggia di Eraclea Minoa nella seconda metà degli anni ’70 del secolo passato, quando dalla pineta – allora meta di tanti campeggiatori, in prevalenza tedeschi – per raggiungere la riva del mare bisognava attraversare circa 200 metri di spiaggia. Lo ricordiamo molto bene, perché a mezzogiorno, con il sole a picco, in spiaggia, per raggiungere il mare, bisognava muoversi con le scarpe perché la sabbia era rovente. Sembra incredibile, ma in quegli anni per chi arrivava da Sciacca – ed era il nostro caso – la spiaggia di Eraclea era sì bellissima, ma era anche una ‘camurria’, perché prima di arrivare in riva al mare bisognava “attraversare il deserto”, che era, appunto, il tratto di spiaggia tra la pineta e il mare. Da allora ad oggi sono passati più di 40 anni e vedere Eraclea ridotta così fa un certo effetto.

Le cause e i possibili (o impossibili) rimedi

Mareamico di Agrigento cita i lavori promessi dalla Regione. Noi critichiamo spesso il Governo regionale, ma nel caso di Eraclea – ma anche di altri tratti di costa della Sicilia colpiti dall’erosione – non c’è molta chiarezza sui rimedi da adottare. Fino ad ora si è intervenuti soprattutto con i frangiflutti, ma non sempre i risultati sono stati esaltanti: anzi! Ne sanno qualcosa in provincia di Messina, forse la provincia della nostra Isola più colpita dall’erosione della costa. Ma anche a Riposto, in provincia di Catania, non si scherza (come potete leggere qui). La verità è che le circa 50 dighe artificiali costruire in Sicilia dagli anni ’50 fino ad oggi hanno ridotto l’apporto di detriti a valle e molte spiagge, piano piano, si sono ridotte. Poi la realizzazione delle opere portuali, non sempre rispettose degli equilibri che tengono in vita le spiagge. Che fare allora ad Eraclea? Intanto eliminare i fattori che hanno determinato la fine della spiaggia: cosa che non è affatto facile. Poi bisognerebbe prendere la sabbia dai fondali marini e riportarla sulla spiaggia, impedendo al mare di riprendersela: molto facile a dirsi, un po’ più complesso (e forse anche un po’ costoso) da realizzare.

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