Mentre la pandemia si ‘mangia’ l’economia occidentale i russi sono nel Mediterraneo e avvertono le multinazionali…/ MATTINALE 457

3 febbraio 2022
  • Il messaggio dei russi è chiarissimo: se le multinazionali che oggi controllano gli Stati Uniti pensano di ritentare lo ‘sfondamento’ verso la Russia – come ai tempi di Obama in Siria – la risposta sarà militare. Più chiaro di così non si può dire
  • Il balletto della pandemia in Italia: la scienza al servizio del potere? 
  • I vaccini anti-Covid ad MRna e il punto interrogativo sulla Malattia di Marek
  • La pandemia sta affondando l’economia, ad eccezione delle multinazionali farmaceutiche che si sono arricchite. Si può andare avanti così?

Il messaggio dei russi è chiarissimo: se le multinazionali che oggi controllano gli Stati Uniti pensano di ritentare lo ‘sfondamento’ verso la Russia – come ai tempi di Obama in Siria – la risposta sarà militare. Più chiaro di così non si può dire

Proviamo a riassumere. Stanno per arrivare le super bollette di luce e gas. In alcuni casi sono già arrivate. Le mega bollette faranno chiudere migliaia e migliaia di imprese provocando un aumento della disoccupazione. L’inflazione è in crescita. Soprattutto dalle parti della Grande distribuzione organizzata stanno cercando di contenere l’aumento dei prezzi. Perché quando aumentano i prezzi, in assenza di un adeguamento di stipendi e salati all’aumento del costo della vita, diminuiscono i consumi. Dall’Unione europea arrivano messaggi contraddittori. L’inflazione è al 3%, anzi no è al 4%, no, forse è al 5%. Vattelappesca. La realtà ci dice che l’Europa, ad Aprile, potrebbe avere problemi con il gas, perché la Russia di Putin si è stufata da fornire gas a un’Europa che non è serva degli Stati Uniti, ma delle multinazionali che, con le elezioni presidenziali truccate del Dicembre del 2020, si sono riprese l’America utilizzando i Democratici americani, che, al pari dei Socialisti e dei Popolari dell’Unione europea, sono ormai al servizio delle multinazionali. Oggi le multinazionali ultra-liberiste controllano più di mezzo mondo. Ma non riescono a sottomettere Cina e Russia. Ci ha provato l’ex presidente Barack Obama – il tragicomico ‘Premio Nobel per la pace’ – a sfondare in Russia. Ci ha provato incasinando la Siria, sia fomentando una guerra civile, casualmente, in quegli anni, in Siria, ‘opportuni’ cambiamenti climatici hanno provocato in Siria una carestia. L’operazione Siria – che sarebbe stata la via d’accesso per ‘fondare’ verso la Russia è stata bloccata dalla stessa Russia. E oggi la Russia si difende attaccando. In queste ore nel Mediterraneo ci sono le navi russe. Il messaggio è chiarissimo: se le multinazionali che oggi controllano gli Stati Uniti pensano di ritentare lo ‘sfondamento’ verso la Russia – come ai tempi di Obama – la risposta sarà militare. Più chiaro di così non si può dire.

Il balletto della pandemia in Italia: la scienza al servizio del potere? 

Torniamo indietro. A fine 2019 è arrivata la pandemia da SARS-COV-2. E’ arrivata dalla Cina. C’è chiarezza sull’origine della pandemia? Sì e no. L’origine è in Cina. Ma nei laboratori cinesi operavano anche ricercatori dell’Occidente industrializzato. Anche in questo caso lo scenario e le responsabilità non sono chiare. Il fatto che tutto sia cominciato in Cina non assolve la Cina. Ma le multinazionali farmaceutiche – espressione dell’Occidente industrializzato – si sono fatte trovare stranamente pronte. Del vaccino ad MRna si parla da oltre un ventennio. Per vent’anni il vaccino a MRna per l’uomo non è stato trovato. Il vaccino a MRna contro il Covid spunta, guarda caso, dopo che le imbrogliate e truffaldine elezioni presidenziali americane del dicembre 2020 hanno già incoronato il candidato delle multinazionali, Joe Biden. Ci sono dubbi su fatto che le multinazionali farmaceutiche abbiamo guadagnato montagne di denaro tra Borsa e vendita dei ‘miracolosi’ vaccini anti-Covid a mezzo mondo? Gli attuali vaccini non prevengono la trasmissione dell’infezione, ma dovrebbero tutelare dalle forme gravi della malattia. Insomma, chi si vaccina contro il Covid non dovrebbe finire in ospedale, non dovrebbe soprattutto finire in terapia intensiva e quindi dovrebbe essere salvo. Ma in queste ore il professore Andrea Crisanti, docente di Microbioogia presso l’università di Padova, il meno allineato degli scienziati all’Orwelliano Pensiero Unico Tecno-Sanitario racconta una verità completamente diversa: ” “I 437 morti di ieri ci ricordano una cosa, ovvero che sono per la maggior parte persone vaccinate. Perché le persone che muoiono in terapia intensiva non vaccinati saranno 20 o 30 al giorno. E questo si è visto anche dai dati che ha mostrato l’ISS pochi giorni fa”. Questa dichiarazione il professore Crisanti la rilascia alla trasmissione televisiva L’aria che tira condotta da Myrta Merlino. La conduttrice, l’abbiamo raccontato ieri, incalza il professore riguardo a una ulteriore decisione che potrebbe essere presa oggi (ieri per chi legge ndr) dall’ennesimo Consiglio dei ministri, ovvero il Green pass senza scadenza per chi ha effettuato la terza dose. ‘La decisione – dice Crisanti – è conseguenza della mancata trasparenza dei dati dei trial clinici. Noi lo dovremmo sapere a questo punto se la terza dose è protettiva o meno. Perché le case farmaceutiche dovrebbero avere i dati’, il docente di Microbologia. “E quindi non lo sappiamo al momento?”, chiede una Merlino quasi sorpresa. “Non lo sappiamo, è evidente”, replica il microbiologo. “Speriamo in Dio”, conclude la conduttrice. Ma il Governo di Mario Draghi sta prendendo una decisione che libera una parte dei cittadini italiani e ne penalizza altri? La scienza al servizio del potere?

I vaccini anti-Covid ad MRna e il punto interrogativo sulla Malattia di Marek

Concludiamo con i vaccini ad MRna. Il vaccino ad MRna, l’abbiamo ricordato, è spuntato quando le multinazionali si sono ripresi il controllo degli Stati Uniti d’America. ma gli scienziati che dicono che la tecnologia non è nuova hanno ragione: su questo argomento la scienza lavora da oltre un ventennio. in veterinaria, ad esempio, sono noti da tempo i vaccini che proteggono dalla malattia, ma non dall’infezione. Lo ha illustrato poco meno di un anno fa Marco Lo Dico, veterinario, specialista in Malattie Infettive, Profilassi e Polizia Veterinaria proprio su I Nuovi Vespri: “La pressione selettiva di vaccini che proteggono dalla malattia, ma non dall’infezione può causare un adattamento inverso. Nell’adattamento naturale i più fragili e i virus più patogeni divengono un limite alla diffusione del virus. Il soggetto morto esaurisce in sé la diffusione del virus, come il ceppo più virulento uccide l’ospite, ma anche se stesso riducendo la sua possibilità di circolare nella popolazione. Nei vaccini che non proteggono dall’infezione, invece, i soggetti vaccinati sono protetti dalla malattia o comunque fanno forme ‘frustre’ e meno gravi, ma consentono la circolazione del virus e, continuando a circolare senza esaurirsi nell’ospite, possono favorire la selezione di varianti più virulente. Non è un dogma, ma una probabilità. Probabilità che è evidente ed evidenziata in forme epidemiche in veterinaria e confermata da studi in medicina veterinaria, che in ambito virologico sono, per ovvi motivi, più complete di quanto possa avvenire in medicina umana”. E ancora: “Studi sulla possibilità che una pressione vaccinale con un vaccino che non previene dall’infezione e che quindi possa contribuire all’insorgenza di forme più virulente sono stati effettuati e sono ben noti da tempo. Un esempio può essere la malattia di Marek nei polli, patologia che determina danni economici ingenti quando entra in un pollaio. Ebbene, l’uso di vaccini che proteggono dalla malattia e non dall’infezione utilizzati in massa nei pollai ha evidenziato la selezione di ceppi sempre più virulenti. La mia non è una ipotesi, ma una evidenza scientifica conosciuta da chi conosce le malattie infettive. Spesso, sentendo parlare alcuni esperti infettivologi umani dubito che le conoscano o, se le conoscono, fanno finta di non conoscerle”. Potrebbe succedere anche con il virus SARS-COV-2?

La pandemia sta affondando l’economia, ad eccezione delle multinazionali farmaceutiche che si sono arricchite. Si può andare avanti così?

Dalla pandemia torniamo all’economia. La pandemia interferisce con l’economia. Per essere precisi, la pandemia mette in ginocchio l’economia. Se poi scopriamo che la pandemia, oggi, è più diffusa nelle aree del mondo dove è più diffuso il vaccino anti-Covid – come si può notare scrivendo su Google le parole “Covid mondo” – qualche domanda è lecita. Nell’analisi scientifica contano i fatti ripetibili nello spazio e nel tempo. Un fatto oggettivo, osservabile, provato dalla realtà, è che dove sono diffusi i vaccini anti-Covid la pandemia è più diffusa. Altrettanto oggettivo è il fatto che, appioppando i vaccini anti-Covid alle popolazioni degli Stati Uniti, dell’Australia, dell’Unione europea e delle altre parti del mondo dove i vaccini sono arrivati, le multinazionali farmaceutiche hanno guadagnato montagne di soldi. Affermare che senza i vaccini anti-Covid negli Stati Uniti, in Australia, nell’Unione europea e nelle altre parti del mondo dove i vaccini sono arrivati la situazione sanitaria sarebbe peggiore è un’affermazione che non può essere dimostrata. Anzi, i fatti raccontano che in Africa – dove di vaccini anti-Covid ne sono arrivati pochi – la pandemia è minimamente presente e in molte aree è assente. Sì, d’accordo, in Africa la popolazione è giovane, il Sole consente una maggiore produzione di vitamina D nell’organismo umano e bla bla bla. Di certo e di oggettivo c’è che la pandemia si sta ‘mangiando’ piano piano l’economia. Ad eccezione, ovviamente delle multinazionali farmaceutiche e di quelle aziende che si sono inserite nella produzione di beni legati alla gestione della pandemia. Ma il resto dell’economia piano piano affonda.

Foto tratta da Calabria7

 

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