Palermo, le opposizioni consentono l’approvazione del raddoppio dell’addizionale Irpef voluta dall’amministrazione di Leoluca Orlando/ MATTINALE 455

1 febbraio 2022
  • Le opposizioni avevano lo strumento per bloccare tutto: uscire dall’aula facendo mancare il numero legale. Ma non lo hanno fatto, scegliendo di fare da ‘stampella’ a un’amministrazione comunale che penalizza famiglie e imprese della città
  • Nuovo ‘regalo’ della politica comunale alle famiglie, ai commercianti e, in generale, alle imprese di Palermo, che oltre alle bollette stratosferiche di luce e gas (‘regalo’ del Governo Draghi e dell’Unione europea) pagheranno anche il raddoppio dell’addizionale Irpef
  • Le finte opposizioni di centrodestra e di Italia Viva
  • I consiglieri comunali leghisti – neo-orlandiani d’ufficio – si arrampicano sugli specchi. Sabrina Figuccia si dissocia: “Atto di vera e propria violenza nei confronti dei palermitani”
  • Che diranno commercianti e, in generale, gli imprenditori della città? la dichiarazione di Patrizia di Dio (Confcommercio Palermo) rilasciata prima dell’approvazione dell’atto da parte del Consiglio comunale 

Nuovo ‘regalo’ della politica comunale alle famiglie, ai commercianti e, in generale, alle imprese di Palermo, che oltre alle bollette stratosferiche di luce e gas (‘regalo’ del Governo Draghi e dell’Unione europea) pagheranno anche il raddoppio dell’addizionale Irpef

Inutile girare attorno alla verità: e la verità è che nel Consiglio comunale di Palermo le opposizioni, o presunte tali, di centrodestra hanno consentito all’amministrazione comunale di Leoluca Orlando di approvare il Piano di riequilibrio a spese dei cittadini palermitani. I ‘buchi’ del Bilancio – di cui si conosce solo in parte la reale consistenza – verranno ‘tappati’ con il raddoppio dell’addizionale Irpef e con l’aumento della Tari (la tassa sull’immondizia), con l’aumento del costo delle concessioni, con l’aumento del costo dei servizi cimiteriali, con l’aumento del costo delle mense, con l’aumento del costo del biglietto per accedere a quello che resta della piscina comunale e via continuando con gli aumenti. Invece di cominciare a ridurre il personale del Comune e delle società controllate dallo stesso Comune si aumentano le ore di lavoro del personale precario (sembra che siano mille e 800 persone) arrivato non si capisce da dove. Invece di bloccare i 15 Km di Tram che gira a vuoto per molte ore del giorno e di fare chiarezza sui costi di manutenzione dello stesso Tram, il Consiglio comunale che puzza lontano un miglio di vecchia politica ha messo una pietra sopra a tutto e ha preferito ‘infilare le mani’ delle tasche dei cittadini palermitani. Se le opposizioni di centrodestra e la finta opposizione di Italia Viva di Renzi avessero voluto bloccare il Piano di riequilibrio – la cui applicazione vincolerà per i prossimi 25 anni i cittadini a pagare una barca di soldi – sarebbe bastato uscire dall’aula. In questo modo sarebbe mancato il numero legale e il sindaco Leoluca Orlando, i suoi assessori e la decina di consiglieri comunali rimasti a lui fedeli si sarebbero dovuti ‘rimangiare’ il Piano di riequilibrio a spese dei cittadini. Invece le opposizioni sono venute in soccorso al sindaco e, insieme, hanno approvato il Piano di riequilibrio. Sarà importante capire quasi consiglieri comunali sono rimasti in Aula per consentire l’approvazione di questo discutibile atto e quali consiglieri comunali, invece, hanno lasciato l’aula. Finale scontato per i tre consiglieri comunali grillini, che hanno votato sì al Pano di riequilibrio gettando definitivamente la maschera.

Le finte opposizioni di centrodestra e di Italia Viva

Grazie allo scippo ai danni dei cittadini palermitani, il Comune di Palermo accederà al prestito di 475 milioni in venti anni. Tranquilli: lo pagheranno tutto i cittadini fino all’ultimo centesimo di euro. Ovviamente, per addolcire la ‘pillola’ dicono che a partire dal 2025 lo scippo dell’Irpef dovrebbe cominciare a ridursi. C’è da crederci? Assolutamente no. Il Comune di Palermo, per far quadrare i conti, ne ha combinato di tutti i colori con le società che fanno capo allo stesso Comune. La vera situazione finanziaria del Comune di Palermo comincerà ad essere chiara quando si insedierà il prossimo Consiglio comunale e quando il futuro sindaco farà chiarezza non soltanto sui conti del Comune, ma soprattutto sui conti delle società controllate dallo stesso Comune. Sono tre dati politici di questa pessima storia. Il primo dato politico lo abbiamo già sottolineato: le opposizioni di centrodestra e la finta opposizione di Italia Viva hanno consentito l’approvazione del Piano di riequilibrio a spese dei cittadini. Il secondo dato politico è incredibile: chi ha provocato i ‘buchi’ nel Bilancio del Comune ha presentato un Piano per ‘risanarli’ mentre sono in corso un’indagine della Magistratura, un’ispezione dell’amministrazione regionale e accertamenti da parte della Corte dei Conti. Peggio di così non poteva andare. Attenzione: stiamo scrivendo peggio di così non poteva andare e non peggio di così non poteva finire. Perché a nostro modesto avviso, questa storia del Bilancio con i ‘buchi’ del Comune di Palermo non è finita. Anzi, se proprio la dobbiamo dire tutta, l’approvazione di questo atto sembra una fuga in avanti. Tutto finito? Sembrava finita anche al Comune di Catania, poi sono arrivate le sorprese… Il terzo dato politico di questa storia è che un’amministrazione comunale, a Palermo, può fare quello che vuole con i conti pubblici, tanto alla fine si risolve tutto aumentando tasse e imposte ai cittadini.

I consiglieri comunali leghisti – neo-orlandiani d’ufficio – si arrampicano sugli specchi. Sabrina Figuccia si dissocia: “Atto di vera e propria violenza nei confronti dei palermitani”

Un po’ tragicomico il comunicato di tre consiglieri comunali leghisti Marianna Caronia, Igor Gelarda e Alessandro Anello: “Dopo quasi 30 ore di Consiglio comunale è stato approvato il piano di riequilibrio del Comune di Palermo. Che eviterà alla città di fallire, ma comporterà l’immediato raddoppio dell’Irpef per i palermitani. Siamo profondamente dispiaciuti che non si sia trovata una scelta vantaggiosa sul Piano di riequilibrio, che noi non abbiamo votato. Un Piano di riequilibrio fantasioso e ingiusto, che raddoppierà l’ addizionale comunale Irpef a tutti i palermitani. E con il rischio che potrebbe non riuscirsi neanche a stabilizzare i dipendenti comunali part time. E dare a costoro dignità lavorativa e al Comune di Palermo servizi migliori. Ieri notte abbiamo fatto un tentativo, quasi disperato, di evitare il dissesto e al contempo non fare raddoppiare l’Irpef ai cittadini, recuperando somme da crediti che il Comune di Palermo vanta. Purtroppo la nostra proposta non è andata a buon fine, per mancanza di fondi. Siamo pronti a rimboccarci le maniche e ricostruire questa città che amiamo, anche se in situazione economica e finanziaria”. I tre consiglieri comunali non dicono se sono rimasti in aula o e sono usciti dall’aula. Magari il particolare gli è sfuggito… Chi invece è uscita dall’aula – e quindi non ha fatto da ‘stampella’ all’amministrazione comunale di Leoluca Orlando – è la consigliera comunale della Lega, Sabrina Figuccia. Che precisa: “Quello che si è consumato in Consiglio comunale è un atto di vera e propria violenza nei confronti dei palermitani. Il Sindaco Orlando e i suoi, con qualche aiuto trasversale, hanno raggiunto l’obiettivo di far pagare ai cittadini i propri errori politici e amministrativi per i prossimi 20 anni. Approvare questo Piano di riequilibrio lacrime e sangue non solo non era l’unica soluzione possibile, ma è stata anche la peggiore delle scelte che di certo farà ricordare questo Sindaco come un gabelliere arrogante che, pur di salvare se stesso, ha danneggiato i tanti palermitani onesti che già pagano milioni di tasse, a cui se ne aggiungeranno ben 548 milioni per i prossimi vent’anni”.

Che diranno commercianti e, in generale, gli imprenditori della città? 

Sarà interessante capire cosa pensano di questo Piano di riequilibrio i commercianti e, in generale, gli imprenditori della città, perché anche su di loro peserà, e non poco, il costo di questa stangata. Siamo curiosi di sapere cosa diranno gli esponenti di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cna, Confartigianato e via continuando.

A rigor di cronaca registriamo la dichiarazione di Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, rilasciata prima dell’approvazione del Piano di riequilibrio, dichiarazione che noi riprendiamo da Live Sicilia:

“È intollerabile che si mettano le mani nelle tasche di cittadini e imprese per risolvere in pochi giorni, con approssimativi colpi di penna, i guasti finanziari prodotti in tanti anni di cattiva amministrazione. In questo modo pagheremo noi – con l’aumento spropositato di tasse e tributi, senza peraltro alcuna garanzia di un miglioramento dei servizi – il prezzo altissimo delle cattive scelte dell’amministrazione. Il Piano di riequilibrio in discussione in Consiglio comunale prevede conseguenze molto gravose sui contribuenti e sulle imprese palermitane, tra le quali: l’aumento dell’addizionale comunale all’Irpef addirittura oltre il limite massimo di legge (si propone quasi di raddoppiare, dallo 0,8 all’1,5%); l’anticipazione dei tempi di riscossione coattiva dei crediti fiscali; il dimezzamento dei tempi di rateazione dei tributi locali, da sei a tre anni. È evidente che questo Piano di riequilibrio darebbe un duro colpo al futuro della città e delle sue realtà produttive. Anziché venire incontro alle forze produttive della città, già allo stremo per gli effetti della pandemia, si pensa di togliere loro l’ossigeno per i prossimi 20 anni. Se venissero approvate queste misure si produrrebbero forti diseguaglianze, gli imprenditori palermitani pagherebbero l’Irpef più alta d’Italia e i debiti fiscali dovrebbero essere pagati nella metà del tempo rispetto al resto d’Italia”.

Foto tratta da Siciliaunonews

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