Serve inoltre, aggiunge Pacifico, “rivedere i livelli stipendiali del personale Ata che sono fermi da 50 anni, discutere del diritto alla disconnessione in un mondo che utilizza sempre di più il digitale nella didattica e nel lavoro agile per il personale amministrativo”. E inoltre, in un mondo che cambia, “bisogna riconoscere delle specifiche indennità legate alla vita di tutti i giorni come quella per il rischio biologico: lavorare a scuola è pericoloso in tempo di Covid; una indennità di sede per chi lavora lontano da casa o in sede disagiata e un indennità di incarico per i precari che hanno subito un abuso dell’utilizzo di contratti a tempo determinato”.
A breve partirà una tornata di concorsi per le scuole, l’obiettivo è risolvere il problema del precariato. “Il tema del precariato è il principale da risolvere in questo anno – spiega Pacifico -. Ce lo chiede il comitato dei Ministri d’Europa che ha colto un reclamo collettivo presentato dall’Associazione. Ci chiedono di risolvere il problema della supplentite e della precarietà delle scuole”.
“La nostra ricetta è semplice: utilizziamo un doppio canale di reclutamento, assumiamo i giovani e i meritevoli dei concorsi e quelli che hanno prestato tanti anni di servizio nelle scuole attraverso un canale che vada anche a valutare titoli e servizio, come è stato fatto negli anni passati e che permetta di coprire subito tutti i posti vacanti”, conclude Pacifico.
(ITALPRESS).
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