C’è la consapevolezza di quanto sta per avvenire in Italia e, in parte, in Europa? Non sembra proprio. L’Unione europea ha scelto di accodarsi alle multinazionali nella guerra alla Russia di Putin. Il risultato è che la Russia, dopo aver pazientato anche per troppo tempo, ha deciso di prendere le contromisure. Ormai la riduzione della fornitura di gas russo all’Europa è un dato di fatto. Le multinazionali americane – che con il Democratico Biden alla Casa Bianca sono tornate al potere – hanno già inviato in Europa le prime navi gasiere. Però pensare di andare avanti con il gas liquefatto (Gpl) che arriva con le navi dall’America, oltre che pericoloso (un incidente ad una nave che trasporta gas in vicinanza di una zona abitata provocherebbe un’ecatombe), è demenziale, anche perché – e noi diciamo per fortuna – in Europa non ci sono tanti rigassificatori (volevano realizzare un rigassificatore in Sicilia, a Porto Empedocle, a un chilometro dalla Valle dei Templi di Agrigento: una follia!). Di fatto, la più sgangherata Commissione europea della storia dell’Unione europea ha deciso – sobillata dai Verdi europei, maestri di fondamentalismo ecologista – di avviare la decarbonizzazione a tappe forzate, ignorando gli effetti di breve periodo sull’economia. Tutti siamo d’accordo sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, ma oltre che questione globale (ci sono Paesi nel mondo che in questo momento stanno rispolverando il carbone con la scusa che ci sono periodi dell’anno in cui le energie rinnovabili non bastano!), la decarbonizzazione va commisurata ai possibili effetti economici: che senso ha aver fatto schizzare all’insù il costo delle bollette di luce e gas? Ma come ragionano questi governanti europei?
Non sappiamo cosa sta succedendo in tutta l’Unione europea, ma sappiamo quello che sta succedendo e che succederà in Italia non tra un paio di anni, ma nelle prossime settimane. Già in mezza Italia, proprio la scorsa settimana, mentre erano in corso le votazioni per eleggere il presidente della Repubblica, sono andate in scena le prime manifestazioni di protesta contro il caro-bollette da parte del mondo della ristorazione. Con molta probabilità, pensando di essere eletto al Quirinale, Maio Draghi, presidente del Consiglio dei Ministri, nelle scorse settimane, ha creato le condizioni per una tempesta perfetta: in prossimità dell’arrivo delle mega-bollette elettriche (e del gas) ha adottato una serie di provvedimenti per contenere la pandemia che penalizzano tanti esercizi commerciali, a cominciare dalla ristorazione. Il risultato è che tanti commercianti italiani, in questi giorni, cominciano a ricevere le bollette stratosferiche in concomitanza con un calo – in alcuni casi drastico – del fatturato. Si dice che a pensar male si fa peccato, però qualche volta s’indovina. Ecco, a noi nessuno leva dalla testa che il ritorno di Sergio Mattarella al Quirinale abbia, di fatto, bloccato Draghi a Palazzo Chigi. Chi ha un po’ di memoria ricorderà che era Draghi il candidato alla presidenza della Repubblica: così aveva indicato l’Unione europea. Ma dopo la pantomima parlamentare della scorsa settimana con Mattarella che ritorna al Quirinale, Draghi non ha scuse per lasciare la guida del Governo. Se avessero eletto un Berlusconi o una Casellati, l’attuale capo del Governo italiano avrebbe potuto dire: “Non mi avete eletto al Quirinale? E io vi saluto!”, lasciando ad altri la gestione del caos delle bollette, del caos nella scuola, del caos nelle industrie e in agricoltura eccetera eccetera. Ma ‘quelli’ del Parlamento hanno rieletto Mattarella e Draghi non potrà dimettersi e dovrà occuparsi dei guai creati dal suo Governo e dall’Unione europea alla quale è tanto legato. Vista così ci sarebbe da pensare che il Parlamento italiano – deriso da tutti per non aver saputo eleggere un nuovo capo dello Stato – potrebbe avere organizzato una sceneggiata – tutti d’accordo, maggioranza e opposizione – per bloccare Draghi a Palazzo Chigi… C’è da crederci?
Non sappiamo come sono andate le cose, ma sappiamo che in Italia si va verso il caos. Come pensa, il Governo Draghi, avendo stanziato appena 5 miliardi di euro, di fronteggiare un aumento delle bollette di 90 miliardi di euro non lo sappiamo. L’idea balzana di rateizzare le bollette non sta né in cielo, né in terra. All’aumento delle bollette si accompagna una crescita dell’inflazione che la Commissione europea cerca di nascondere: come si fa a dire con quello ce sta succedendo con la crescita spropositata del costo dell’energia che l’inflazione nell’Eurozona, è di appena il 5%? Ma veramente la signora Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, pensa che di avere a che fare con gli stupidi? E che dire della benzina e del gasolio? Altri aumenti incontrollati in un’Italia dove quasi tutte le merci viaggiano sul gommato, opzione che serve soltanto alle industrie automobilistiche, ma che appesantisce i costi per le aziende e inquina l’ambiente. E che dire della scuola? il Governo Draghi ne ha fatto una questione di puntiglio: dopo le vacanze di Natale le scuole dovevano riaprire e basta. Risultato? Altro caos. Leggiamo insieme questo passo di un articolo pubblicato da LA TECNICA DELLA SCUOLA a proposito dei provvedimenti che il Governo Draghi deve varare in queste ore: “Sulla scuola ci sono diverse possibilità che arriveranno sul tavolo del Governo. La prima è quella di estendere agli alunni della primaria le regole già in vigore per medie e superiori: si andrà tutti in DaD solo con almeno tre contagi in una classe. Invece, con due allievi positivi non potrà entrare a scuola l’alunno non vaccinato o chi è vaccinato da oltre 120 giorni e non ha fatto il booster oppure chi ha avuto il Covid da oltre quattro mesi. In ogni caso, la strada è tracciata e porta ad una maggiore auto-sorveglianza, con l’abbandono progressivo delle quarantene ‘classiche’ con la durata di diversi giorni. A meno che non ci sia sia sottratti alle vaccinazioni”. In pratica, i presidi, invece di organizzare le lezioni, tra ‘classi-pollaio’ e docenti che mancano debbono verificare se gli alunni hanno avuto il Covid, da quanto tempo lo hanno avuto, se sono vaccinati, se hanno fatto il booster e – Iddio non voglia! – se si sono sottratti alle vaccinazioni! Idem per i docenti. In tutto questo gli studenti, la scorsa settimana, hanno iniziato a manifestare nelle piazze contro quella grandissima porcata chiamata alternanza scuola-lavoro: era ora! Ed è probabile che le manifestazioni riprendano questa settimana. Scommettiamo che se gli studenti continueranno a scendere in piazza per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro (uno studente ci ha rimesso la vita) il Governo Draghi chiuderà le scuole con la scusa della pandemia?
E’ inutile girarci attorno: se non si interviene subito per bloccare gli aumenti delle bollette di luce e di gas provocati dalla dabbenaggine politica dell’Unione europea chiuderanno i battenti non soltanto tantissimi esercizi commerciali, ma anche migliaia di aziende, soprattutto le aziende cosiddette “energivore”, cioè che consumano molta energia. Per non parlare delle famiglie che cominciano a ‘familiarizzare’ con le bollette ‘salatissime’. E dell’agricoltura ne vogliamo parlare? Le aziende agricole stanno fronteggiando un aumento spropositato del prezzo dei fertilizzanti (legato all’aumento del costo dell’energia), delle sementi, del gasolio agricolo. Quasi tutti i prodotti agricoli ‘viaggiano’ sul gommato. Se aumenta il costo del pieno di benzina o gasolio aumentano i costi e, di conseguenza, aumentano i prezzi al dettaglio. Ma questo comincia ad essere un problema anche per le Grande distribuzione organizzata (Gdo), perché se i prezzi dei beni alimentari aumentano, tanti consumatori provano a risparmiare e tanti prodotti rischiano di restare negli scaffali della Gdo. Sommando il costo delle bollette con gli aumenti dei beni alimentari e, in generale, con il crescere dell’inflazione si rischia un calo della domanda al consumo con licenziamenti e disoccupazione. Se mettiamo insieme le proteste dei commercianti per il caro-bollette, le industrie che rischiano di chiudere (sempre per il caro-bollette), i camionisti che certo non sono felici per l’aumento del prezzo del carburante ci sono o no le condizioni per una manifestazione come quella che in queste ore sta scuotendo la capitale del Canada, Ottawa, con il capo del Governo canadese e i suoi Ministri in fuga? Si annuncia un disastro economico e sociale. Qualcuno se ne sta occupando?
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