I tirocinanti dell’Avviso 22 della Regione siciliana che da due anni aspettano di essere pagati dall’amministrazione regionale hanno chiesto un’audizione presso la commissione legislativa Lavoro e Formazione dell’Assemblea regionale siciliana. La nostra sensazione è che rischiano di farsi strumentalizzare per non ottenere nulla di concreto. Da cosa lo deduciamo? Dal fatto che l’audizione è stata chiesta da alcuni parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle. Una mossa sbagliata, perché una protesta legittima – non è corretto aver lavorato presso aziende per conto dell’amministrazione regionale e non essere stati pagati dopo due anni dalla stessa amministrazione regionale – va portata avanti senza appoggiarsi a un gruppo politico. A meno che, dopo aver fatto richiesta di convocazione alla presidenza del Parlamento siciliano e a tutti i gruppi parlamentari, a rispondere al loro appello sia un solo gruppo parlamentare. Giusto chiedere di parlare con l’assessore regionale al Lavoro e con i vertici dello stesso assessorato. Anche se non capiamo cosa debbano rispondere, visto che la Regione siciliana è in esercizi provvisorio (ammesso che il disegno di legge sull’esercizio provvisorio non venga impugnato) e i pagamenti della Regione, bene che andrà, si sbloccheranno a Giugno-Luglio. Ma come i nostri amici tirocinanti dell’Avviso 22 sanno, il problema, nel caso che li riguarda, non sono i pagamenti bloccati, ma le pratiche burocratiche inceppate. A nostro avviso, invece di perdere ancora tempo con i politici – che di certo non metteranno le mani in tasca tirando fuori i soldi per pagare chi non è stato pagato – i tirocinanti farebbero bene a percorre altre strade, magari rivolgendosi alla Giustizia.