- Santo Bono, Movimento Terra è Vita: “Andare avanti in queste condizioni è difficile”
- Ettore Pottino, titolare di un agriturismo: “Bollette triplicate, limitazioni imposte dalla pandemia e moratoria per i mutui scaduta lo scorso Dicembre. Un disastro”
Santo Bono, Movimento Terra è Vita: “Andare avanti in queste condizioni è difficile”
Santo Bono, azienda agricola dalle parti di Camporeale, tra i protagonisti del Movimento Terra è Vita non è ottimista: “Le bollette in agricoltura? Per le aziende che utilizzano l’energia è un disastro. Un disastro che si aggiunge ad altri disastri. Penso all’aumento del prezzo dei fertilizzanti, all’aumento del prezzo delle sementi. E al costo del carburante agricolo. Meno male che Regione siciliana ha sbloccato l’erogazione del carburante agricolo. Un impedimento burocratico ci ha fatto penare. La situazione è complicata. Sta aumentando tutto. Certo, è cresciuto anche il prezzo del grano e ci dicono che aumenterà ancora e, in ogni caso, non scenderà: e meno male! Speriamo che sia così, perché la situazione non è semplice. Nelle aziende zootecniche, con le bollette che aumentano, hanno problemi enormi. E non parliamo degli agriturismi, che a causa delle bollette che crescono e delle limitazioni imposte dalla pandemia rischiano di chiudere uno dopo l’altro. Ripeto: siamo davanti a un aumento generale del livello dei prezzi. Anche noi agricoltori dobbiamo fare i conti in casa oltre che in azienda. Leggo su un giornale economico che le associazioni dei consumatori denunciano il fatto che, in media, rispetto a un anno fa, il costo di un pieno di benzina è aumentato di 15 euro in un anno. Andare avanti in queste condizioni è difficile, molto difficile”.
Ettore Pottino, titolare di un agriturismo: “Bollette triplicate limitazioni imposte dalla pandemia e moratoria per i mutui scaduta lo scorso Dicembre. Un disastro”
Nei primi dello scorso Dicembre abbiamo intervistato Ettore Pottino, già presidente di Confagricoltura Sicilia, titolare di un’azienda agricola e di un agriturismo. quasi due mesi fa ci aveva raccontato le disavventure con Hera, il soggetto che ha preso il posto dell’Enel. Riprendiamo la sua intervista.
Cominciamo dall’inizio.
“Com’è noto, Enel ha ceduto a Hera i propri utenti. E tra questi utenti ci siamo noi. Così è arrivata la prima bolletta: un salasso”.
Quanto?
Maggiorata rispetto al precedente gestore?
“Poco meno di 2 mila euro in più”.
Avete verificato l’eventuale presenza di anomalie o inesattezze?
E cosa viene fuori?
“Viene fuori, per esempio, che l’IVA è stata calcolata al 22%, mentre in agricoltura l’IVA è al 10%”.
L’avete fatto presente?
“Sì, ma dopo un numero infinito di telefonate”.
Che hanno risposto?
“Erano molto infastiditi”.
Infastiditi?
“Sì, infastiditi. Hanno replicato che queste precisazioni avremmo dovute farle entro il 25 Novembre e che ormai era troppo tardi”.
Ma se quella che vi è arrivata è la loro prima bolletta come facevate a sapere che le precisazioni andavano fatte entro il 25 Novembre?
“E’ esattamente quello che ho detto a questi signori”.
Che cosa hanno risposto?
“Che dobbiamo pagare tutta la cifra entro tre settimane, sennò portano la fornitura al 15% di potenza. In pratica, se non paghiamo entro tre settimane possiamo chiudere. Pensate un po’: veniamo da una stagione difficilissima e dobbiamo pagare, nel complesso, circa 8 mila euro in unica soluzione entro venti giorni, altrimenti non possiamo lavorare a Natale”.
Avete fatto presente che il vecchio gestore conosceva la vostra posizione e sapeva benissimo che l’IVA per voi è al 10%’
“Assolutamente sì”.
E non si sono convinti?
“Assolutamente no”.
Avete chiesto almeno la rateazione?
“Ovviamente sì”.
E che hanno replicato?
“Che dovevamo pensarsi entro il 25 Novembre”.
Ma è una data storica?
“A quanto pare per loro sì. Ma c’è un colpo di scena”.
Ovvero?
“A un certo punto, dopo che mi hanno ripetuto tante volte la data del 25 Novembre mi è sorto un dobbio e sono andato a controllare la Pec che ho inviato e…”.
E che ha scoperto?
“Che la Pec è stata inviata da noi il 24 Novembre”.
Quindi siete in regola e potete contestare l’IVA calcolata male e potete chiedere la rateazione.
“Dovrebbe essere così. Per ora siamo nella fase delle telefonate. Vi farò sapere. Una cosa, però, la voglio ribadire: con queste condizioni, che non esito a definire capestro, tantissime imprese che lavorano consumando certi quantitativi di energia elettrica andare avanti così sarà impossibile. Ho appurato che mi è stata calcolata l’energia a 24 centesimi a kilowattora. Ovviamente cambierò gestore perché un altro gestore a 18-19 centesimi a kilowattora lo trovo senza difficoltà. Intanto dovremo pagare”.
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