Sul Titanic

Alle elezioni presidenziali fino ad ora i veri sconfitti sono PD e Movimento 5 Stelle/ QUIRINALE 5

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  • Stando alle elezioni politiche del Marzo 2018, oggi PD e grillini dovrebbero essere maggioranza assoluta in Parlamento e nel Paese. Invece sono minoranza in Parlamento e nel Paese. Ed è per questo che, con molta probabilità, subiranno l’elezione del nuovo presidente della Repubblica
  • Nessuno ha indebolito dall’esterno PD e Movimento 5 Stelle: hanno fatto tutto loro. La lotta di tanti dirigenti del PD contro Matteo Renzi sbagliata nella forma e, soprattutto, nella sostanza: espressione della destra economica e finanziaria europea era il PD di Renzi, ed espressione della destra economica e finanziaria europea è il PD di oggi   
  • La Transizione ecologica voluta dai grillini culminata nella proposta del nucleare e Giuseppe Conte che, fino ad oggi, ha girato a vuoto

Stando alle elezioni politiche del Marzo 2018, oggi PD e grillini dovrebbero essere maggioranza assoluta in Parlamento e nel Paese. Invece sono minoranza in Parlamento e nel Paese. Ed è per questo che, con molta probabilità, subiranno l’elezione del nuovo presidente della Repubblica

In politica contano anche i numeri. E in queste elezioni che consegneranno all’Italia il nuovo presidente della Repubblica i numeri ci dicono che il centrosinistra più i grillini, con riferimento alle elezioni politiche del Marzo 2018, dovrebbero avere la maggioranza assoluta dei voti in Parlamento. Invece, poco meno di quattro anni dopo, sono minoranza. Il dato politico da cui partire per esaminare questo passaggio parlamentare – diventato sempre più centrale in Italia – sta nella spiegazione del perché quella che dovrebbe essere una maggioranza granitica si è sgretolata. Ricordiamo che alle elezioni politiche del 2018 i grillini hanno superato il 32% dei consensi. Mentre il PD ha raggiunto poco più del 18%. Già questo risultato dovrebbe consegnare a questi due partiti più del 50% dei voti. A questi vanno aggiunti i voti di Liberi e Uguali e di Più Europa, che sono altre due piccole formazioni che comunque in Parlamento fanno numero, più qualche altro parlamentare sparso di qua e di là. In condizioni normali il nuovo capo dello Stato italiano avrebbe dovuto essere espresso, senza problemi, da queste formazioni politiche. Invece non sarà così. Proviamo a sintetizzare cos’è avvenuto e soprattutto perché quella che era una maggioranza assoluta in Parlamento è diventata una minoranza che, con molta probabilità, non riuscirà né ad esprimere il nuovo presidente della Repubblica, né a condizionarne l’elezione.

Nessuno ha indebolito dall’esterno PD e Movimento 5 Stelle: hanno fatto tutto loro. La lotta di tanti dirigenti del PD contro Matteo Renzi sbagliata nella forma e, soprattutto, nella sostanza: espressione della destra economica e finanziaria europea era il PD di Renzi ed espressione della destra economica e finanziaria europea è il PD di oggi   

Il PD e il Movimento 5 stelle, ognuno per la propria parte, hanno fatto tutto da soli. Nel PD, sin da quando Matteo Renzi ha lasciato la segretaria nazionale di questo partito, non hanno fatto altro che denigrare lo stesso Renzi, con accuse politicamente infondate. Perché scriviamo accuse politicamente infondate? Perché tutti i provvedimenti assunti da Renzi – che peraltro sono stati approvati dal Parlamento, con in testa il PD – sono iniziative volute dall’Unione europea dell’euro ultra-liberista. C’è stata, in verità, una blanda opposizione della Cgil, che non è andata al di là di qualche manifestazione di piazza, organizzata più per non perdere iscritti che per andare contro il Governo. Rinfacciare a Renzi – come hanno fatto tanti dirigenti del PD e della Cgil – di avere voluto leggi sbagliate (Jobs Act, Buona scuola e via continuando) è solo ipocrisia allo stato puro. Lo stesso referendum costituzionale – che Renzi ha perso – è stato sostenuto dal PD, anche se con qualche defezione. Renzi e il suo gruppo, alla fine, sono stati costretti ad uscire dal PD, perché se fossero rimasti sarebbero stati oggetto di altre critiche per preparare la non ricandidatura alle elezioni politiche del prossimo anno. Per quale motivo, oggi, Renzi e i suoi dovrebbero appoggiare il PD di Letta? Gli attacchi a Renzi, da parte di tanti dirigenti del PD, sono stati sbagliati, perché ancora oggi il Partito Democratico rappresenta – esattamente come ai tempi della segreteria di Renzi – la destra finanziaria dell’Unione europea: chi nega questa realtà – triste per quanto sia – dovrebbe evitare di occuparsi di politica. L’astio dei vertici e della base del PD verso Renzi è, in realtà, una reazione – quasi una frustrazione – di chi si sente tradito nei propri valori politici e cerca un capro espiatorio, non avendo né la forza, né il coraggio di fare autocritica. Hanno tolto Renzi e oggi si tengono Enrico Letta: dobbiamo fare finta di non sapere che Letta è stato più volte invitato dal gruppo di Bilderberg? Gli ‘amici’ di Bilderberg sono esponenti della sinistra o personaggi legati a doppio filo ai potentati economici, bancari e finanziari? Ma di cosa stanno parlando gli esponenti del PD che si dicono di ‘sinistra’?

La Transizione ecologica voluta dai grillini culminata nella proposta del nucleare e Giuseppe Conte che, fino ad oggi, ha girato a vuoto 

Non va meglio per i grillini. Dal Dicembre del 2018, quando si sono cimentati con il cosiddetto ‘Decreto Genova’ – ovvero i fanghi sparsi nei fondi agricoli – i parlamentari che sono rimasti nel Movimento 5 stelle ne hanno combinate di tutti i colori. Da allora hanno cominciato ad avallare e approvare provvedimenti che hanno poco o punto a che vedere con la storia del Movimento, cominciando a sbattere fuori i parlamentari che si opponevano. Tante espulsioni, ma anche tanti parlamentari grillini che hanno lasciato il Movimento. Mai, nella storia del Parlamento italiano, si è visto un gruppo parlamentare misto così affollato. Dopo aver fatto il Governo con i leghisti, i grillini si sono consegnati mani e piedi al PD, che li ha condotti alla corte del Governo di Mario Draghi. Per entrare nell’attuale Governo hanno scomodato la loro piattaforma che ha detto sì al Governo del banchiere promosso sul campo ‘statista’: un sì in forza della nascita del Ministero della Transizione ecologica. E cosa fa il titolare del Ministero della Transizione ecologica voluto dai grillini per entrare nel Governo Draghi? Propone il nucleare! Insomma tra la tragedia e la farsa – ovviamente politiche entrambe – l’avventura governativa dei grillini. Che sono riusciti anche a ignorare il Sud e la Sicilia avallando iniziative che penalizzano Sud e Sicilia. I sondaggi danno il PD a poco più del 20% e i grillini al 15%. Noi non crediamo proprio. Il PD guadagna voti sugli errori degli altri e, soprattutto, perché oltre il 50% degli italiani non va più a votare. Se gli italiani che non votano più decideranno, almeno in parte, di tornare alle urne non voteranno certo per il PD. Quanto ai grillini, a nostro avviso avranno difficoltà a raggiungere il 5%. C’era la speranza di Giuseppe Conte che, però, non ha avuto la forza di condurre il Movimento fuori dal Governo, anche perché tutti i Ministri e i sottosegretari grillini non hanno intenzione di mollare le poltrone. Se oggi si dovese andare al voto PD e grillini messi insieme non andrebbero oltre il 25%. Il risultato è che – come scritto all’inizio – PD e grillini, oggi, in Parlamento e nel Paese sono minoranza. Intanto oggi la terza votazione per l’elezione del presidente della Repubblica è andata a vuoto. Da domani il nuovo capo dello Stato si potrà eleggere con una maggioranza semplice. Già domani PD e grillini potrebbero avere sorprese.

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