In particolare, come emerso dalle indagini, in Campania è stato individuato l’amministratore di una struttura denominata CyberGroup, molto nota nel mondo” della pirateria: si tratta di un vero e proprio Internet Service Provider i cui server consentivano di far funzionare diverse IPTV illegali; nella stessa regione operava anche un altro soggetto, deputato al procacciamento e alla gestione dei pagamenti relativi agli abbonamenti pirata al servizio Sky, destinati ad alimentare i flussi finanziari illeciti. Infine, in Toscana, un altro indagato, attraverso l’utilizzo di oltre 50 dispositivi mobili, distribuiva illegalmente contenuti audiovisivi del palinsesto Sky, permettendone così la visione agli utenti, senza il pagamento del canone dovuto. Sferrato dunque un duro colpo alla pirateria, che sfruttava prevalentemente flussi attraverso sistemi cosiddetti OTT (Over The Top), ovvero tutti quei sistemi che si avvalgono della rete internet per la diffusione illegale dei palinsesti PayTV.
“La Guardia di Finanza ha il pieno sostegno di Sky nella sua attività di contrasto alla pirateria audiovisiva e accogliamo con favore l’operazione di oggi, l’ultima di una serie di azioni sempre più efficaci volte a porre fine a questo fenomeno illegale – fa sapere Sky attraverso una nota -. La pirateria audiovisiva non solo finanzia la criminalità organizzata e colpisce negativamente le industrie creative, ma comporta anche rischi reali per gli utenti finali”.
(ITALPRESS).
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