Agricoltura

La peste suina africana è un pericolo per gli allevamenti di maiali? Certo. Ma gli allevamenti intensivi sono anche peggio/ SERALE

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  • O le sofferenze inflitte a questi animali negli allevamenti intensivi e l’inquinamento che provocano nell’ambiente sono una nostra invenzione?
  • Anche l’appello alla Regione siciliana ci sembra fuori luogo: l’attuale Governo regionale – dannoso per definizione – non potrebbe che peggiorare le cose
  • Le nostre perplessità

O le sofferenze inflitte a questi animali negli allevamenti intensivi e l’inquinamento che provocano nell’ambiente sono una nostra invenzione?

Che la peste suina africana sia un problema serissimo in mezzo mondo non ci sono dubbi. Così come non ci sono dubbi che bisogna provare a trovare una soluzione, perché si tratta di un virus estremamente pericoloso (per i suini e non per l’uomo, per fortuna). Detto questo, la soluzione prospettata da Legacoop Sicilia non ci sembra molto percorribile. Ma andiamo con ordine. Leggiamo il comunicato di Legacoop Sicilia: “La peste suina fa paura anche agli allevatori siciliani. La diffusione della malattia in Italia può compromettere le attività di migliaia di aziende di produzione, macellazione e distribuzione di carne suina, con la perdita di migliaia di posti di lavoro e nocumento alla salute dei cittadini e rappresenta un pericolo sempre più concreto. Le infestazioni già presenti in alcune Regioni del Nord Italia fanno presagire una diffusione molto veloce, alla quale va posto subito un rimedio sanitario, logistico e finanziario. Legacoop Sicilia, insieme alla Cooperativa Opan di Rocca di Caprileone, già nel Luglio scorso, aveva avanzato una proposta che prevedeva la stipula di un protocollo di cattura per i suidi selvatici presenti nel Parco dei Nebrodi. Proposta che potrebbe essere estesa a tutta l’Isola. Sono, infatti, i suidi selvatici la causa principale della diffusione, proprio perché incontrollati e quindi non sottoposti ad alcuna cura e tutela sanitaria. La situazione attuale rappresenta un rischio reale di trasmissione, diffusione e persistenza di alcune patologie classiche come tubercolosi e morbo di Aujesky ed emergenti com’è, appunto, la peste suina africana che tiene con il fiato sospeso tutto il comparto suinicolo europeo”.

Anche l’appello alla Regione siciliana ci sembra fuori luogo: l’attuale Governo regionale – dannoso per definizione – non potrebbe che peggiorare le cose

“Per questi motivi come Legacoop Agroalimentare Sicilia sosteniamo che bisogna intervenire immediatamente attuando una serie di misure idonee a contenere il rischio di diffusione della pericolosa malattia”, osserva Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia. “La proposta di Legacoop Agroalimentare Sicilia si sintetizza nei seguenti tre punti: 1) raccolta con le gabbie di tutti i suidi selvatici o inselvatichiti e la successiva verifica sanitaria con abbattimento e smaltimento delle carcasse infette; 2) sovvenzioni dirette e immediate per sostenere le spese di attuazione del piano di biosicurezza negli allevamenti; 3) blocco dell’attività venatoria, perché motivo di diffusione e contagio”. “La situazione è molto critica per le aziende e per la salute pubblica – conclude Parrino – per questo motivo facciamo appello alle Istituzioni regionali, ovvero assessorato Sanità, assessorato Agricoltura e Istituto Zooprofilattico, affinché si intervenga subito”. L’appello alla Regione siciliana ci sembra fuori luogo. gli attuali governanti della nostra Isola fanno solo papocchi e danni.

Le nostre perplessità

Sul blocco dell’attività venatoria, nulla da dire: anzi, ben venga. Mentre la “raccolta con le gabbie di tutti i suidi selvatici o inselvatichiti e la successiva verifica sanitaria” ci lasciano perplessi. Ma gli amici della Legacoop hanno idea di quanti suidi selvatici o inselvatichiti vivono nelle campagne siciliane? Sui Nebrodi c’è il maiale nero e una specie simile c’è anche sulle Madonie. Poi ci sono i cinghiali, che ormai sono ovunque, qualche volta anche nei centri abitati. E poi ci sono gli incroci. Un casino totale. Gli amici della Legacoop Agroalimentare Sicilia pensano veramente di catturarli e di controllarli tutti, uno per uno? A noi – senza offesa – sembra impossibile. Soluzioni alternative? Non ne abbiamo. Tra l’altro, l’idea di catturare tutti gli animali selvatici della Sicilia per salvare gli allevamenti di maiali – che sono spesso fonte di inquinamento e di sofferenze immani inflitte agli animali – non ci piace proprio. Anzi.

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