Guardiamo quello che sta succedendo in Italia. Mario Draghi, protagonista dell’oscura stagione delle privatizzazioni italiane degli anni ’90, poi protagonista dell’operazione ‘derivati’ e poi ancora protagonista di tante discusse operazioni bancarie si trova oggi a capo del Governo italiano e, quasi quasi, l’Europa finto-unita, chiamata Unione europea – una banda di massoni che sa fare solo affari – lo vorrebbe presidente della Repubblica. In un anno di Governo Draghi ha finito di massacrare l’Italia. A parte l’export – che oggi non significa nulla, perché aumentare le esportazioni se poi milioni di famiglie e migliaia di imprese non possono pagare le bollette della luce non significa proprio nulla in termini economici – tutti gli indicatori economici e sociali italiani sono negativi. La sanità pubblica italiana è un disastro. Dopo un anno di “rischio ragionato” nella lotta al Covid (ricordate? “rischio ragionato” sono le parole lanciate da Draghi nella Primavera dello scorso anno) negli ospedali pubblici italiani si registrano le stesse scene, forse anche peggiorate, della Primavera del 2020: si chiudono interi reparti di oncologia, di medicina, di urologia, insomma di quello che capita per fare posto ai malati Covid. Risultato: tantissimi malati non possono essere curati. In due anni di pandemia governo e Parlamento non hanno potenziato né i posto Covid né, in generale, gli ospedali pubblici. Ci dicono che “negli ospedali finiscono solo i non vaccinati”, ma se i non vaccinati contro il Covid in Italia sono un’esigua minoranza com’è possibile che tutta la sanità pubblica sia in tilt? Questi signori vanno avanti raccontando bugie. Se andate sulla rete – che oggi informa molto meglio della televisione, quasi tutta inguardabile – scoprirete che tante persone raccontano di avere amici ricoverati e deceduti per Covid soprattutto tra i vaccinati. Ed è anche logico: se i vaccinati sono il 90% non può che essere così.
Ma Draghi e la disinformazione sulla pandemia non sono i soli problemi che ci costringono a interrogarci sull’inutilità del voto in Italia. Osserviamo quanto è avvenuto dal 2018 ad oggi. Tanti italiani che hanno votato – quasi il 33% – hanno dato fiducia al Movimento 5 stelle. Questi signori, una volta arrivati in Parlamento, nella migliore delle ipotesi si sono fatti gli affari loro. Quasi tutti gli impegni assunti dai grillini sono stati rinnegati. Le battaglie in favore della tutela ambientale (la chiusura dell’ILVA di Taranto, il no alle trivelle in mare e in terra, la tutela della costa del Salento, per citare solo alcune), le battaglia in favore dell’agricoltura, le battaglie contro il 5G e via continuando sono state messe da parte. L’unica battaglia dei grillini rimasta in piedi è il Reddito di cittadinanza gestito malissimo. Ormai si arriva al paradosso che in agricoltura, a causa delle assurde trattenute operate dallo Stato, un’azienda agricola, prima di assumere un operai giornaliero ci deve pensare cento volte, tanto che l’ortofrutta di basso prezzo ormai rimane a marcire nei campi, alla faccia della fame nel mondo; lo stesso discorso vale per gli operai agricoli rumeni, albanesi, bulgari e marocchini che evitano l’Italia e preferiscono andare a lavorare nelle serre del Belgio e dei Paesi Bassi dove guadagnano di più. E tutto è rimasto bloccato anche in questo 2022, perché senza le diseconomiche trattenute non si può pagare il Reddito di cittadinanza! Così assistiamo attoniti al paradosso delle aziende agricole prive di operai, mentre una parte dei percettori del Reddito di cittadinanza, nella migliore delle ipotesi, sta a casa in panciolle, mentre nella peggiore delle ipotesi si organizza un secondo lavoro, ovviamente in nero, da casa o anche fuori. Con questo non diciamo che non ci sono indigenti meritevoli non del Reddito di cittadinanza, ma al limite del Reddito universale; ci saranno pure, ma il problema è il dubbio che il numero di percettori di Reddito di cittadinanza (che, per inciso, fino ad oggi non è stato un Reddito di cittadinanza ma un Reddito a babbo morto, addirittura un mezzo per diventare precari dei Comuni!) sia di gran lunga superiore al numero degli indigenti rimane.
Dopo avere tradito tutte le aspettative e gli impegni assunti con gli elettori, i grillini sono ancora lì: dicono che hanno fatto aumentare l’export, ma stanno zitti sul fatto che il Ministro della Transizione ecologica – che è il motivo per il quale sono entrati a far parte del Governo di Mario Draghi – propone all’Italia l’energia nucleare! Ribadiamo: i grillini, eletti in Parlamento nel Marzo 2018 per “aprire l’Italia come una scatoletta di tonno”, oggi fanno parte di un Governo presieduto da Draghi con un Ministro – peraltro segnalato da loro – che vuole per l’Italia l’energia nucleare! La cosa incredibile è che hanno ancora la faccia per presentarsi sulla rete (nella vita reale no, perché verrebbero travolti dai fischi) e proporsi non si capisce per fare che cosa. Oggi sono alleati del PD, il partito che in Italia rappresenta gli interessi dell’Unione europea ultra-liberista: quell’Unione europea che i grillini, prima del 2018, combattevano. sarebbe ingeneroso, però, prendersela con i soli grillini. Cos’è, infatti, oggi il Parlamento italiano? Cosa decide? Praticamente nulla di serio. La cosa più importante di un Parlamento – il Bilancio dello Stato che oggi si chiama legge di Stabilità – viene presentato dal Governo in un ramo del Parlamento come una ‘minestra impiattata’. I parlamentari – di Camera o Senato – non hanno più il potete di cambiare i passaggi centrali della legge, al massimo possono accapigliarsi sui contentini. Una vergogna totale. Dopo l’approvazione da parte di un ramo del Parlamento passa al secondo ramo del Parlamento. Questi ultimi non hanno nemmeno il tempo di leggere ciò che è stato approvato dal primo ramo del Parlamento (non ha importanza che il primo ramo sia il Senato e il secondo ramo sia la Camera o viceversa: è la stessa cosa!). Di fatto, senza una legge costituzionale, siamo passati dal bicameralismo perfetto a un monocameralismo controllato a bacchetta dal Governo: e una vergogna del genere la chiamano ancora democrazia parlamentare! E anzi coloro i quali hanno hanno avallato questa porcata vengono definiti ‘statisti’. Sono proprio senza vergogna!
Del resto, con una legge elettorale che impedisce al popolo di eleggere i propri rappresentanti che cosa ci si poteva aspettare di diverso? Sbaglia chi pensa che, dal Mattarellum in poi, le leggi elettorali siano stati frutto di semplice volontà di auto-conservazione dell’attuale ceto politico. E’ l’Unione europea che ha volito e avallato le ultime due leggi elettorali, per tenere lontana dal Parlamento la volontà popolare. Perché con le vera volontà popolare in Parlamento l’Unione europea non avrebbe mai tolto all’Italia la potestà monetaria, la potestà politica (ormai il Ministro dell’Economia viene imposto dall’Europa) e, soprattutto, non avrebbe potuto tenere l’Italia in Avanzo primario per oltre un ventennio (semplificando, per Avanzo primario s’intende che un Paese che raccoglie 100 con le tasse ne può spendere meno, in Italia intorno a 90: con questo scherzetto hanno tolto dal flusso circolare del reddito italiano circa un miliardo di euro in vent’anni, mentre in Francia – per citare un esempio – che ha un debito pubblico lievemente superiore a quello italiano è stato fatto l’esatto contrario!). Di fatto, oggi, i parlamentari nazionali di Camera e Senato si prendono stipendi e pensioni d’oro per avallare penalizzazioni a carico degli italiani. E non c’è possibilità di cambiare. Perché se la Corte Costituzionale ‘boccia’ una legge elettorale loro, i politici, ne fanno una peggiore che durerà per i successivi cinque anni in attesa che la Consulta la ‘bocci’ di nuovo: e via continuando. E’ normale, è manifestazione d’intelligenza continuare ad andare a votare per eleggere parlamentari di Camera e Senato che non rappresentano gli interessi dei cittadini, gente eletta, per giunta, con una legge elettorale che seleziona solo i sodali dei partiti politici ormai ridotti a camarille? La nostra è una domanda. Rispondete voi.