“La recente entrata in vigore delle modifiche in materia di obbligo di green pass rafforzato e attraversamento dello Stretto di Messina si aggiunge alla lunga lista di provvedimenti del Governo che limitano libertà e diritti costituzionali. Questa volta ad essere messi in discussione sono il diritto universale alla mobilità dei cittadini e la continuità territoriale da e per la Sicilia”. Lo scrive il segretario generale del sindacato ORSA, Mariano Massaro, in una lettera indirizzata al Governo nazionale (per la precisione al Presidente del Consiglio Mario Draghi e ai Ministri delle infrastrutture e della Salute-sanità, rispettivamente, Enrico
“A conferma della dubbia liceità della descritta imposizione di Stato riservata ai cittadini siciliani – prosegue la lettera del segretario generale del sindacato ORSA – il Tribunale civile di Reggio Calabria, con decreto del 14 Gennaio 2022, ha ordinato l’imbarco immediato di un cittadino siciliano sul traghetto per Messina, previa esibizione da parte del ricorrente dell’esito di un test antigenico attestante la sua negatività al virus Sars-CoV-2, con espressa esenzione della certificazione verde rafforzata imposta dal Governo nazionale. Si tratta del preludio di numerosi ricorsi giurisdizionali che vedranno penalizzante, discriminatoria e liberticida l’applicazione della disposizione governativa di cui si discute. Si registra un cinico silenzio tattico dei vertici nazionali ai numerosi appelli provenienti dal territorio, a
conferma di una silente e immotivata discriminazione dei cittadini siciliani per i quali il Governo non si preoccupa di individuare misure alternative, come invece ha fatto il 9 Gennaio u.s. per garantire la continuità territoriale e la continuità didattica delle isole minori e della Laguna di Venezia”. Qui arriva l’affondo. “Fin quando il Governo non riterrà sicuro il vaccino al punto di renderlo obbligatorio per tutti, non sono più tollerabili simili disposizioni tese a obbligare di fatto i cittadini a vaccinarsi senza che lo Stato italiano se ne assuma le doverose responsabilità. A tutela dei lavoratori che per comprovate esigenze si spostano giornalmente fra le due sponde e per il generale diritto universale alla mobilità dei cittadini siciliani, si rivendica il diritto di attraversamento dello Stretto di Messina anche mediante la semplice esibizione del referto negativo di un test antigenico o molecolare. In assenza di urgenti e risolutivi riscontri da parte dei Governi nazionale e regionale, ognuno per la propria competenza, la scrivente O.S. si vedrà costretta a porre in essere ogni iniziativa di protesta sindacale per rivendicare l’immediata attuazione di misure di equità e giustizia, volte a scongiurare la conclamata lesione del principio di continuità territoriale tra la Regione Siciliana e il resto del territorio nazionale”.
Sulla vicenda – dopo che il sindaco di Messina e candidato alla presidenza della Regione siciliana, Cateno De Luca, ha iniziato un protesta accampandosi sulle rive dello Stretto di Messina – è intervenuto anche il presidente della regione siciliana, Nello Musumeci, con una lettera inviata all’terno Ministro Speranza: “Sospenda il divieto sullo Stretto per non vaccinati o intervengo a tutela”, si legge nel titolo un po’ ‘gozzaniano’ della lettera. “Signor ministro – scrive Musumeci nell’insolito ruolo di ‘Autonomista’ – mi rivolgo alla sua attenzione a proposito della recente entrata in vigore delle modifiche in materia di obbligo di green pass rafforzato e attraversamento dello Stretto di Messina. Com’è ben noto, il decreto-legge n. 19 del 2020 prevede che ‘Nelle more dell’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 1 e con efficacia limitata fino a tale momento, in casi di estrema necessità e urgenza per situazioni sopravvenute le misure di cui all’articolo 1 possono essere adottate dal Ministro della Salute’. Premesso quanto sopra, la situazione sociale che sta venendo a crearsi sulle rive dello Stretto di Messina in virtù della netta preclusione all’attraversamento a danno dei ‘non vaccinati’, sia presso la sponda siciliana che presso quella calabrese, si sta preoccupantemente acuendo, avendo fondata ragione di ritenere, coloro che sono sprovvisti, per le più disparate ragioni, del cosiddetto green pass rafforzato, di essere stati ‘sequestrati’ nel territorio della Regione siciliana e di non poter raggiungere il resto del territorio nazionale nemmeno per comprovate ragioni di urgenza, ad esempio collegate a motivi di salute e di accesso alle cure. A ulteriore conferma di quanto sopra le segnalo che il Tribunale civile di Reggio Calabria, con decreto motivato del 14 gennaio 2022, ha ordinato l’imbarco immediato di un cittadino siciliano sul traghetto per Messina a bordo della propria autovettura ‘previa esibizione all’imbarco da parte del ricorrente dell’esito di un test antigenico attestante la sua attuale negatività al virus, con espressa esenzione dalla esibizione della certificazione verde ma con obbligo di tenere indosso per tutta la durata della traversata sin dal momento dell’imbarco e fino al compiuto sbarco una mascherina del tipo FFP2’. Si tratta, evidentemente, del preludio di numerosi ricorsi giurisdizionali che vedranno certamente e ripetutamente recessiva l’applicazione della disposizione governativa”. Da qui l’appello del presidente della Regione Musumeci: “Stando così le cose mi permetto di proporle l’adozione di un’ordinanza, ai sensi dell’articolo 2, comma 2 del decreto-legge n. 19 del 25 marzo 2020, che possa reintrodurre, nelle more della conversione del decreto-legge n. 229/2021, o comunque dell’adozione di altro genere di misura più stabile, alla stessa stregua di quanto già avvenuto il 9 Gennaio scorso per la continuità didattica delle isole minori e della Laguna di Venezia, il diritto di attraversamento dello Stretto di Messina anche mediante la semplice esibizione del referto negativo di un test antigenico o molecolare. Si tratta, ribadisco, di una misura di assoluta equità e di giustizia volta a scongiurare la conclamata (e già in atto) lesione del principio di continuità territoriale tra il territorio della Regione siciliana e quello del resto dello Stato italiano. Per la lealtà e la correttezza che hanno da sempre contraddistinto i rapporti istituzionali con lei intrattenuti, desidero precisare che decorse altre 24 ore, preso atto del reiterato e ingiustificabile insuccesso delle richieste rivolte al governo centrale, sarò costretto a valutare l’adozione diretta di provvedimenti straordinari a tutela della mia Regione”. Vuoi vedere che la protesta del sindaco de luca ha fatto ricordare al presidente Musumeci che amministra una Regione autonoma che ha – addirittura! – un proprio Statuto? Via, il presidente Musumeci che diventa autonomista non ce l’aspettavamo proprio. Nello Musumeci autonomista cuor di leone autonomista…