- Scena ordinaria in Piazza della Pace dove da cinque anni nessuna ‘autorità’ interviene
- … e c’è anche una buca che si evita grazie ai cittadini , che hanno collocato una pedana con un birillo per segnalare il pericolo
- Si sa, a Palermo ci si abitua a tutto, anche all’acqua di fogna che ‘abbevera’ le strade cittadine…
Scena ordinaria in Piazza della Pace dove da cinque anni nessuna ‘autorità’ interviene
“Assurda ed inaudita una situazione del genere in una città civile, dove un gruppo di abitanti convive da un quinquennio con liquami, sporcizia, fango e residui fecali che emanano un fetore insopportabile”. Così leggiamo in una nota dell’Associazione Comitati Civici di Palermo. L’argomento è lo scenario di degrado che, da cinque anni, va in scena in Piazza della Pace a Palermo. Non è la prima volta che questa meritoria Associazione punta i riflettori su questa incredibile storia. Noi, su segnalazione del presidente, Giovanni Moncada, abbiamo scritto più volte su Piazza della Pace (come potete leggere qui e anche qui). “Facciamo riferimento alla corrispondenza intercorsa, in ultimo alla nostra e mail del 17/12/2021 – leggiamo nella nota dell’Associazione – relativa alla situazione di estremo degrado di Piazza della Pace. Tenuto conto di quanto dichiarato ufficialmente dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asp con nota prot. 4532 /Prev area 3 del 27/12/2021 in merito al ‘pericolo per la salute pubblica e la viabilità’ dello sversamento di liquami nella piazza in oggetto, rileviamo con profondo sconcerto che ad oggi nessun intervento è stato effettuato per migliorare le condizioni di sicurezza e vivibilità dei residenti. Le foto mostrano inequivocabilmente una situazione igienica veramente indegna di qualsiasi consesso civile”. Insomma, dell’acqua di fogna piena di microrganismi che potrebbero arrecare danno alle persone non gliene frega niente a nessuno. non interviene il Comune, non interviene la Regione, non intervengono altre ‘autorità’. Non ci sono sanzioni. Tutto regolare.
… e c’è anche una buca che si evita grazie ai cittadini , che hanno collocato una pedana con un birillo per segnalare il pericolo
“Inoltre – leggiamo sempre nella nota dell’Associazione Comitato Civici Palermo – non è stato nemmeno accolto l’invito a mettere in sicurezza una profonda buca, per evitare rovinosi incidenti, tanto che hanno dovuto provvedere in modo estemporaneo i residenti, che hanno collocato una pedana con un birillo per segnalare il pericolo”. Liquami e una buca in strada, a quanto pare profonda. E assenza pressoché totale di autorità. Solo un birillo – piazzato lì da persone di buona volontà – per avvertire automobilisti, ciclisti e anche chi dovesse passare da lì con un monopattino, oggi molto in voga, che è meglio tenersi alla larga da lì per evitare di finire in una buca. già bastano le automobili che, da cinque anni, passando da Piazza della Pace, contribuiscono a ‘distribuire’ l’acqua di fogna che rimane nelle ruote. Però un conto è passare con un’autovettura – con l’acqua di fogna che va nelle ruote – un conto è passare da quelle parti con una bicicletta con un monopattino. In questo caso un po’ di questa ‘meraviglia’, inevitabilmente, va nei pantaloni e nelle scarpe. Per non parlare dei monopattini che passano da lì e che poi vengono portati nelle abitazioni, magari negli ascensori. Belle queste storie, no? Degne di una città ‘civile’ dove da cinque anni si procede così, senza che nessuno intervenga. Chi è che tutela la salute dei cittadini in Piazza della Pace? E se dovesse succedere qualcosa chi pagherà?
Si sa, a Palermo ci si abitua a tutto, anche all’acqua di fogna che ‘abbevera’ le strade cittadine…
Del resto, è così per le strade tutte buche, per i marciapiedi che cadono a pezzi, per le salme abbandonate al cimitero dei Rotoli in balìa del freddo invernale e del caldo estivo; è così per gli impianti sportivi distrutti; è così per le periferie abbandonate da Dio; è così per le munnizza che si accumula nelle strade e poi viene tolta con un trattore (un servizio unico…); è così per i cantieri eterni che bloccano la città; è così per i sottopassi della Circonvallazione che si allagano ad ogni pioggia; è così per il ponte Corleone pericolante, è così per i ‘buchi’ del bilancio comunale; è così per le vie desertificate; è così per i quartieri privi di illuminazione; è così per il progetto del Tram che si è scoperto essere pieno di criticità… è così, è così, è così: basta farci l’abitudine. E per tutte queste ‘bellezze’ nessuna sanzione, tutto normale, tutto regolare, tutto entro i limiti, tutto da lasciare così com’è, tutto a posto, si può proseguire… La causa è stata individuata? Sì: “La causa – dice sempre Giovanni Moncada – sarebbe da attribuire ai lavori per l’Anello ferroviario, che avrebbero danneggiato il tubo che convoglia le acque provenienti da una falda acquifera intercettata anni fa, quando fu costruito il sottopassaggio di Piazza XIII Vittime, e convogliate verso il mare. Le parti in causa sono: RFI, Amap, la Protezione Civile, l’Edilizia Pubblica, che devono individuare soluzioni che consentano di riportare alla normalità una situazione veramente paradossale. Ma si discute da un lustro, senza avere fino ad oggi concluso nulla. Gli interventi si limitano al pompaggio dell’acqua con idrovore, che forse limitano i danni ma lasciano irrisolto il gravissimo problema”. Si pompa l’acqua, ma un po’ – in verità più di un po’ – di acqua viene lo stesso su in strada. Non prima di aver incontrato la merda. e tutto finisce in strada! Fa un po’ impressione – come si vede nelle fotografie – vedere tante automobili parcheggiate con le ruote immerse nell’acqua di fogna. Ma, si sa, si fa l’abitudine a tutto. Anche a questo.
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