- Sulla vicenda intervengono Angelo Virga (Fima Palermo), Luca Tantino (Inquilini ANIA), Cetty Moscatt (Proprietari CASA MIA) e Andrea Monteleone (Sinalp Sicilia
- La ‘magia’ di Palermo: non si trovano i soldi per eliminare le ‘classi pollaio’ nelle scuole ma ci sono gli affitti scolastici ‘fantasma’
- La verità è che né le amministrazioni comunali di centrosinistra (Leoluca Orlando), né le amministrazioni comunali di centrodestra (Diego Cammarata) hanno affrontato il problema degli affitti scolastici di Palermo
- Il balletto sul ponte Corleone: anche in questo caso, questione mai affrontata da centrosinistra e centrodestra: chiediamoci il perché…
Sulla vicenda intervengono Angelo Virga (Fima Palermo), Luca Tantino (Inquilini ANIA), Cetty Moscatt (Proprietari CASA MIA) e Andrea Monteleone (Sinalp Sicilia
“Apprendiamo da una denuncia di un consigliere comunale che il Comune di Palermo paga un affitto di circa 40 mila euro l’anno per dei locali da adibire a scuola ma che di fatto sono rimasti sempre vuoti e mai utilizzati. Se quanto denunciato dovesse corrispondere al vero veramente siamo amministrati, nella migliore
delle ipotesi, da una banda di incapaci”. Lo scrivono in un comunicato congiunto Angelo Virga (Fima Palermo), Luca Tantino (Inquilini ANIA), Cetty Moscatt (Proprietari CASA MIA) e Andrea Monteleone (Sinalp Sicilia). Il riferimento è a una denuncia, piuttosto forte, della consigliera comunale Giulia Argiroffi: “Il Comune – dice – paga 40.000 euro (soldi pubblici) all’anno per occupare una ‘SCUOLA’ che non occupa da 5 anni. 200.000 euro pubblici regalati a privati. I bambini non hanno aule e il Comune continua a fare buchi su bilanci sempre più compromessi. L’abbiamo scoperto studiando le tante proposte di soluzione per i bambini della Franchetti, così lontani dall’interesse di questa brutta amministrazione. ‘L’AFFARE AFFITTI’ di Lima e Ciancimino (Cfr dossier Commissione Parlamentare Antimafia del 1979 e del 1992) era niente…”. Insomma, accusa pesanti.
La ‘magia’ di Palermo: non si trovano i soldi per eliminare le ‘classi pollaio’ nelle scuole ma ci sono gli affitti scolastici ‘fantasma’
“Ma come è possibile – si legge nel comunicato di Fima Palermo, Inquilini ANIA, Proprietari CASA MIA e Sinalp Sicilia – che il Comune di Palermo non è in grado di gestire al meglio il proprio patrimonio immobiliare e non è in grado di saper razionalizzarne i costi? Da sempre come sindacati riceviamo lamentele per una mancata corretta gestione delle aule scolastiche a Palermo con le famiglie dei ragazzi che lamentano l’eccessivo abuso delle cosiddette ‘classi pollaio’, ed il Comune, ogni qualvolta viene interpellato, dichiara che non si trovano spazi idonei per alleggerire le classi della scuole di Palermo. L’incapacità dell’amministrazione comunale si ripercuote direttamente sui cittadini che si ritrovano con una città in declino e senza alcuna prospettiva di sviluppo e crescita economica. Non riusciamo a capire come mai dopo una denuncia così pesante, così dirompente, nessuna autorità pubblica ritenga opportuno approfondire con un’indagine mirata.
Il Consiglio Comunale, nella sua interezza, vuole approfondire, vuole indagare su tale vergognoso spreco di denaro pubblico?”. Da qui l’invito dei vertici delle quattro organizzazioni a “tutti i cittadini palermitani a richiedere la restituzione di tutte le imposte locali, con i relativi aumenti, pagate poiché si avrà la conferma che i nostri soldi vengono sprecati in maniera oscena da chi ci amministra. Chiaramente a meno che non ci venga data una spiegazione plausibile e logica del perché il Comune paga un affitto, e ci auguriamo che sia soltanto un affitto, a vuoto senza curarsi dell’evidentissimo spreco di denaro pubblico”. Qualche spiegazione, non esaustiva, la possiamo fornire noi che siamo i testimoni di questa storia degli affitti delle scuole di Palermo.
La verità è che né le amministrazioni comunali di centrosinistra (Leoluca Orlando), né le amministrazioni comunali di centrodestra (Diego Cammarata) hanno affrontato il problema degli affitti scolastici di Palermo
Quando nell’Agosto del 1987 Leoluca Orlando diede vita alla ‘Primavera di Palermo’ ci si aspettavano cambiamenti anche in almeno tre storie nevralgiche della città: gli appalti per la gestione delle strade e delle fogne, l’incredibile lottizzazione di Pizzo Sella (la collina che sovrasta Mondello) e gli affitti scolastici. Ebbene, nessuna di queste tre questioni è stata affrontata dalle Giunta comunali di Orlando, né durante gli anni della ‘Primavera’, né dalle Giunta comunali Orlando 1993-2000. Tant’è vero che ha condizionato i lavori pubblici della città fino ai primi anni ’90 del secolo passato. Le Giunte comunali di Diego Cammarata – 2001-2011 – non hanno affrontato la questione scuole, anche se bisogna riconoscere a Cammarata un grande lavoro nell’area portuale della città e in altre opere pubbliche. Ma le scuole con gli oscuri affitti non sono mai state toccate. E non verranno toccate dalla prossima amministrazione comunale se sarà ancora espressione della vecchia politica di centrodestra e di centrosinistra. Come Pizzo Sella e le ville. Idem per il ponte Corleone, oggi traballante.
Il balletto sul ponte Corleone: anche in questo caso, questione mai affrontata da centrosinistra e centrodestra: chiediamoci il perché…
E del ponte Corleone – che sta creando problemi enormi a Palermo, pregiudicando l’economia della città, come ha ricordato il professore Giovanni Tesoriere in un’intervista a I Nuovi Vespri – parlano anche gli esponenti di Fima Palermo, Inquilini ANIA, Proprietari CASA MIA e Sinalp Sicilia che nel comunicato scrivono:
“Contemporaneamente apprendiamo che mancano i soldi per completare le indagini strutturali sul ‘Ponte Corleone’ e così facendo si continua a violentare il Cittadino palermitano costringendolo a rimanere seduto in auto per ore ed ore, inquinando l’ambiente ‘alla faccia di Greta Tumberg’ e di tutti i sui buoni propositi.
Ma oltre alla violenza perpetrata verso i cittadini, esplode in tutta la sua virulenza la noncuranza con la quale il Comune di Palermo sta gestendo il problema ‘Ponte Corleone’ che ha di fatto diviso in due la Città di Palermo. Infine apprendiamo dai dati ufficiali forniti dal Repertorio Statistico del Comune di Palermo appena
pubblicato, che la città da 2011 al 2021 ha perso circa 20 mila abitanti e di questi ben il cinquanta percento quindi 10 mila si sono persi negli ultimi due anni e mezzo. Analizzando questi dati catastrofici, anche perché il trend è ancora peggio, siamo in presenza dello spopolamento di una città, ma anche di una Regione, se compariamo i dati cittadini con quelli ragionali forniti dall’ISTAT. Ci chiediamo cosa muove, cosa fa agire i nostri amministratori con azioni così maldestre, per non
dire altro, che ne evidenziano sostanzialmente l’incapacità amministrativa e gestionale. Dove sono tutte quelle ‘politiche del sociale’, quelle politiche a tutela della famiglia, quelle politiche per la casa in grado di aiutare quei nuclei familiari che non riescono ad inserirsi nel mondo delle locazioni pompate e divulgate da certa stampa amica all’attuale Giunta comunale che grazie a queste azioni secondo alcuni vivremmo in una città bel oltre a misura d’uomo ed in grado di saper
accogliere ed integrare chiunque. Cosa ha fatto la sbandierata e strombazzata AGENZIA SOCIALE PER LA CASA che doveva gestire milioni di euro ed aiutare le innumerevoli famiglie indigenti e senza casa purtroppo presenti a Palermo? Quando nacque questa agenzia, come sindacato inquilini ANIA e Ass. Proprietari CASA MIA avevamo espresso parecchi dubbi sulla metodologia messa in campo ed avevamo suggerito anche delle migliorie organizzative e tecniche. L’idea in sé è corretta, ma le dinamiche che ne hanno gestito la sua nascita, e la consegna della sua operatività ad enti che sicuramente nei loro settori saranno delle eccellenze, ma che probabilmente sconoscono o conoscono molto poco la realtà abitativa palermitana non è stata la migliore scelta operabile. Per l’ennesima volta chiediamo che chiunque vorrà proporsi come primo cittadino, dia prova e ci convinca che è in grado di adottare una strategia vincente per la rinascita di questa Città.
Tutto parte dal Sociale che va gestito con criteri diversi rispetto a quelli attualmente adottati e che si abbia il coraggio di affrontare il problema viabilità ed abitativo negli ormai famosi ‘primi cento giorni’ con autorevolezza e con la capacità di saper battere i pugni sul tavolo con le istituzioni competenti”.
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