Dice il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che azzererà la giunta dopo che il Parlamento siciliano avrà approvato il disegno di legge sull’esercizio provvisorio per quattro mesi (che come scriviamo da giorni si annuncia come una forzatura non prevista dalla legge che regola tale materia). Da quello che si capisce, la rabbia di ieri sera sembra un po’ stemperata. L0 ‘scivolone’ sull’elezione dei tre Grandi elettori che dal 24 Gennaio parteciperanno all’elezione del nuovo presidente della Repubblica sembra messa da parte. Tra le reazioni, la più interessante ci sembra quella di Unità Siciliana messa nero su bianco dai vertici di questo soggetto politico: Andrea Piraino, Francesco Salinitro e Salvatore Grillo, rispettivamente, Presidente, Segretario e Presidente del Consiglio nazionale. “Nell’estate del 2020 – scrivono i tre esponenti politici – pubblicammo su diversi quotidiani siciliani una lettera aperta al Presidente Musumeci nella quale lo invitavamo ad avvalersi dei suoi poteri per fare una nuova Giunta di Governo, rimandando alle proprie occupazioni gli assessori in carica e mettendo al loro posto i più affermati rappresentanti di quella Sicilia che lavora, produce e vince. Se ci avesse ascoltato, quella scelta ‘forte’ lo avrebbe aiutato ad avvicinarsi alle aspettative dei siciliani dando uno scossone al lavoro amministrativo e legislativo e contemporaneamente lo avrebbe rafforzato nel confronto con il Governo Nazionale e con l’Europa. Quel nostro appello rimase inascoltato! Ieri un voto platealmente provocatorio dell’Assemblea regionale ha portato il Presidente ad azzerare la Giunta (che in realtà non ha ancora azzerato ndr) che fin qui lo ha collaborato, iniziando a dare pienamente ragione a Unità Siciliana su quanto gli chiedeva di fare. Oggi il Presidente potrebbe completare questa sua ‘provocazione’ decidendo di regalare alla Sicilia dieci mesi di un ‘Governo dei migliori’, affiancato, sul piano politico, da una grande assemblea di quei siciliani che, in questi anni, nonostante le difficoltà, gli agguati burocratici e mafiosi, hanno lavorato nella politica, nei vari settori economici, nelle università e nel sociale, per scoprire come la Sicilia può guadagnarsi un futuro diverso e migliore”. Non ci chiedete perché, ma abbiamo la sensazione che il presidente Musumeci potrebbe ascoltare questo appello. Meglio togliere la formula infelice di ‘Governo dei migliori’, visti i disastri del Governo di Mario Draghi nella gestione dell’economia e della pandemia…
Parla anche il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo: “Tanto tuonò che NON piovve! Per Musumeci bisogna riscrivere anche i proverbi. Dopo la figuraccia di ieri a Sala d’Ercole, anche le colonne del loggiato hanno sentito la sua ira. Di sera ci ha regalato dieci minuti di delirante monologo su Facebook, annunciando l’azzeramento della Giunta, parlando di deputati vili, di avere rifiutato proposte irricevibili, ha alluso a presunte intimidazioni subite, il tutto condito da diversi ‘me ne frego’ di mussoliniana memoria. E oggi, dopo una giunta che si preannunciava di fuoco, la montagna non ha partorito neanche un topolino: niente azzeramento e il presidente conferma la visita ufficiale a Marsala. La Sicilia non può più permettersi questi giochi di potere, con una maggioranza in frantumi e con il presidente che naviga tra i soliti roboanti annunci e le manie da attore protagonista. Ieri Musumeci ha fatto riferimento – prosegue Barbagallo – ad impresentabili che non ha frequentato per questione di igiene. Proprio lui che, anche attraverso qualche delfino, ha inaugurato la compravendita di deputati all’Ars e che qualche impresentabile lo ha prima cercato e poi inserito nelle sue liste. Questa farsa va in scena da troppo tempo, mentre la scuola è nel caos più totale, il tracciamento Covid è saltato, i posti di terapia intensiva annunciati esistono solo sulla carta con un ritardo colpevole sull’edilizia sanitaria. Non c’è neanche il bilancio provvisorio e la maggioranza si è liquefatta. Ma cosa aspetta Musumeci – conclude – ad andarsene: lasci subito, è già troppo tardi”. Non per difendere l’attuale Governo regionale, ma il PD – per essere credibile – dovrebbe ricordare anche che il Governo nazionale di Mario Draghi, in materia di sanità e lotta al Covid, non ha fatto meglio del Governo siciliano: e siccome del Governo nazionale fa parte il PD non guasterebbe un po’ di autocritica e di critica verso un Ministro della Salute-Sanità, Roberto Speranza, che, in materia di lotta al Covid, ha raggiunto gli stessi risultati del Governo Musumeci e, forse, anche peggiori…
Infine la dichiarazione telegrafica del presidente della Commissione Antimafia e candidato alla presidenza della Regione siciliana, Claudio Fava: “Crisi regionale, farsa un tre atti. Atto primo: ‘Mi dimetto!’. Atto secondo: ‘Non mi dimetto ma azzero la Giunta!’. Atto terzo: ‘Non è successo niente, prendiamoci un caffè…'”.