Per noi che ci occupiamo spesso del rapporto tra clima e agricoltura il Rapporto del Copernicus climate change service dell’Unione Europea ci dà la conferma che lo scenario che stiamo vivendo presenta anomalie che debbono suscitare attenzione. In questi giorni ci confrontiamo con un’ondata di freddo che, con molta probabilità, è alla base della ripresa della pandemia (anche se non possono essere esclusi errori nella gestione del virus). Il Rapporto Copernicus ci ricorda che ci troviamo nel pieno di cambiamenti climatici epocali. A cominciare dal caldo che si scatena in Estate, com’è avvenuto soprattutto negli ultimi sette anni. “La temperatura nel 2021 – leggiamo su meteo.it che cita il Rapporto Copernicus – è stata di 1,2 gradi più alta rispetto all’epoca preindustriale e di 0,3 rispetto alla media 1991-2020″. E così scopriamo che il record per le più alte temperature registrate in Europa spetta alla Sicilia, e precisamente nella provincia di Siracusa, con 48,8 gradi, per la precisione a Floridia (anche se il dato non è ancora stato confermato). “Il 2021 è stato l’ennesimo anno di temperature estreme con l’Estate più calda in Europa, ondate di caldo nel Mediterraneo, per non parlare delle alte temperature senza precedenti in Nord America – commenta Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service, sempre su meteo.it -. Gli ultimi sette anni sono stati i sette più caldi mai registrati. Questi eventi sono un chiaro promemoria della necessità di cambiare i nostri comportamenti, fare passi decisi ed efficaci verso una società sostenibile e lavorare per ridurre le emissioni nette di carbonio”.
Siamo sì nel pieno di un Inverno rigido, ma ci siamo lasciati alle spalle un’Estate torrida caratterizzata anche dalle alluvioni che, lo scorso Luglio, hanno colpito la Germania, la Francia, l’Olanda e il Belgio. Problemi climatici anche in Canada, dove lo scorso anno a un Inverno rigido, con temperature di – 50 gradi, ha fatto seguito un’Estate con temperature pari a + 50 gradi. Risultato: la riduzione di circa il 50% della produzione di grano. Non solo. A fine Estate, in Canada, sono arrivate piogge torrenziali che hanno provocato enormi danni. Problemi climatici anche negli Stati Uniti, in Russia e in alcune aree della Cina. Come scriviamo spesso, anche Stati Uniti e Russia hanno subito perdite sensibili sul fronte della produzione di grano. Non dobbiamo dimenticare di incendi che hanno colpito l’Italia, Sicilia in testa, con quasi 80 mila ettari di boschi andati in fiamme, ma anche Sardegna e Calabria. E gli incendi che hanno colpito la Grecia e la California.
“Il 2021 – leggiamo ancora su meteo.it – si piazza al quinto posto ‘in classifica’, superando il 2015 e il 2018 ma superando anche, e abbondantemente, tutti gli altri anni precedenti agli ultimi sette. Preoccupano, stando alle analisi satellitari, i livelli delle emissioni di gas serra che tra i loro effetti hanno quello di ‘intrappolare’ il calore nella nostra atmosfera. L’anidride carbonica è arrivata a una concentrazione di 414 parti per milione (in epoca preindustriale erano la metà) e 1.876 parti di metano per miliardo (tre volte quanto erano tre decenni fa). In entrambi i casi si tratta purtroppo di due nuovi record”. Ci dobbiamo aspettare un 2022 con altre ondate di calore? A proposito del record di caldo in Sicilia, va detto che non è la prima volta che nella nostra Isola si registra questo caldo. Le cronache meteorologiche ricordano il 1999: “A cavallo, fra l’8 e il 10 agosto 1999 – leggiamo su METEORED ITALIA – l’impressionante onda mobile di calore che si sviluppo sopra il Sahara algerino e libico cominciò ad investire la penisola italiana, con l’insidiosa isoterma di +30°C a 850 hPa (circa 1400 metri) che sorvolo i cieli siciliani, mentre la +29°C e +28°C a 850 hPa raggiunse la Calabria, il sud della Campania e la Puglia meridionale, accendendo una insopportabile ‘fornace’ che venne ulteriormente acuita dalla debole ventilazione meridionale nei bassi strati. La calura sprigionata da questo mix micidiale fu talmente forte da far schizzare i termometri oltre il muro dei +46°C +47°C all’ombra in svariate località di Sicilia (in particolare fra Ennese, Siracusano, Catanese non appena la ventilazione girò da SW), Calabria e Puglia (specie il foggiano e il barese)”. E ancora: “In alcune aree più interne della Sicilia la colonnina di mercurio, nelle ore centrali del giorno, varco persino il muro dei +48°C, un valore davvero estremo per il nostro territorio. Il 10 Agosto, la giornata in cui si registrò il picco di questa possente ondata di calore, una temperatura massima di ben +48,5 °C venne registrata presso la stazione meteorologica di Catenanuova, gestita dall’Osservatorio delle Acque”. Fino alla scorsa Estate questa è stata la temperatura più alta registrata in Sicilia. La scorsa Estate la barriera del 1999 è stata superata e, come già ricordato, la temperatura, in qualche zona del Siracusano, ha raggiunto i 48,8 gradi centigradi.
E’ compatibile la vita con una temperatura del genere? Noi non vogliamo essere pessimisti, ma non ci sembra che i cambiamenti climatici facciano parte del passato, come un’esperienza da dimenticare. La nostra sensazione è che i cambiamenti climatici siano ancora in corso e seguendo l’andamento del mercato internazionale del grano abbiamo avuto modo di verificare, nell’ultimo mese dell’anno passato, la presenza di anomalie climatiche in Brasile, in Argentina, in Australia. Oltre che problemi nelle semine per la presenza di piogge anomale. Al freddo si può resistere (Covid permettendo, visto che nel nostro tempo c’è anche questo grande problema), al caldo, resistere, se non c’è una buona organizzazione, è un po’ più complicato. Per questo, ormai da qualche mese, stiamo provando a sensibilizzare il Governo regionale siciliano. I fatti del 1999 che non abbiamo citato per caso, il caldo anomalo della corsa Estate, gli incendi dei boschi trattati sbrigativamente come atti criminali di piromani e poi le alluvioni di Catania e del Catanese e di Siracusa e del Siracusano debbono fare riflettere i governanti della Sicilia su come affrontare eventuali ondate di caldo la prossima Estate e altre eventuali piogge torrenziali il prossimo Autunno. Per questo chiediamo da tre mesi l’assunzione di almeno 30 mila operai forestali in pianta stabile che, a partire dal prossimo mese di Aprile, dovrebbero presidiare le aree verdi e i corsi d’acqua. Importante anche il governo dell’energia. Ricordiamoci che, nel Black aut del 2003, la Sicilia è stata l’ultima Regione italiana nella quale è stata ripristinata l’energia elettrica. La Sicilia eviti di ritrovarsi in Estate, con temperature di oltre 40 gradi, priva di energia.
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