Minima Immoralia

La munnizza di Palermo vera unità di misura culturale della politica comunale e regionale/ SERALE

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  • Due note dell’Associazione Comitati Civici di Palermo ci danno l’occasione per riflettere sul vero significato della politica della città e del Parlamento siciliano
  • I cumuli di munnizza incatramati celebrano l’abbandono delle attività commerciali di via Roma
  • La munnizza di via del Bastione accompagna l’attività parlamentare dell’Assemblea regionale siciliana che va in scena nel Palazzo Reale, ‘impreziosendo’ anche la Cappella Palatina  

Due note dell’Associazione Comitati Civici di Palermo ci danno l’occasione per riflettere sul vero significato della politica della città e del Parlamento siciliano

L’Associazione Comitati Civici di Palermo segnala tanti disastri cittadini legati alla munnizza. Noi ne abbiamo scelti due perché a nostro modesto avviso sono emblematici e rappresentano in modo ‘plastico’ la politica comunale e la politica regionale. Non è solo una questione topografica: nell’associazione tra i rifiuti abbandonati e la politica che va in scena a Palermo, a tutti i livelli, c’ un legame ‘simpatetico’ tra il mondo della munnizza inteso in senso ‘filosofico’ e la politica che oggi si materializza nei luoghi-simbolo della stessa politica. C’è un legame sottile, insinuante, cogente, itinerante, alfabetico, inebriante, stocastico ma anche non inatteso, volubile ma anche profondo tra la munnizza panormita e la politica.

I cumuli di munnizza incatramati celebrano l’abbandono delle attività commerciali di via Roma

Prendiamo il caso di via Roma. “L’abbandono incontrollato di rifiuti sul suolo pubblico nelle vie Roma e Livorno e diventato oramai una costante – si legge nella nota dell’Associazione Comitati Civici -. Marciapiedi invasi da ogni sorta di rifiuti rendono difficoltoso il transito dei pedoni. Le foto che si allegano mostrano una quantità inverosimile di involucri di cartone, una carcassa di frigorifero, un divano, un materasso, un sacco pieno di bottiglie e altro ancora. L’inciviltà di alcuni, incuranti delle basilari regole del senso civico e del vivere civile, lascia segni tangibili che squalificano la città e chi ci vive. Occorre intervenire con ogni mezzo per contrastare questo spregevole fenomeno con ogni mezzo di repressione, oltre che con le sanzioni”. Perché è importante la munnizza di via Roma? Perché via Roma è il simbolo delle attività commerciali di Palermo in crisi e la munnizza che la politica regala a questa via è una sorta di ‘premio’ che contiene l’essenza stessa della politica: “Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai”. Basta sostituire la polvere con la munnizza e tutto diventa più chiaro…

La munnizza di via del Bastione accompagna l’attività parlamentare dell’Assemblea regionale siciliana che va in scena nel Palazzo Reale, ‘impreziosendo’ anche la Cappella Palatina  

E che dire della munnizza che si trova a due passi dal Palazzo Reale. Qui sua maestà la munnizza di Palermo punta alto, perché il Palazzo Reale è la sede del Parlamento della Sicilia. Nella foto che vedete a destra c’è di tutto: un ordinario cassonetto, una poltrona, mobili, qualche modesto sacco di plastica chinu ‘i munnizza e altre testimonianze delle piccole e sincere discariche che avvolgono la città di Palermo in un abbraccio senza tempo. “Segnaliamo – scrivono i protagonisti dell’Associazione Comitati Civici di Palermo – la solita discarica in via del Bastione, che si estende dai piedi della scalinata che porta alla Cappella Palatina fino a piazza della Pinta. Gli ingombranti sono addossati finanche sul cartellone che indica il percorso ai turisti. Molto pericolosa la presenza di lastre di vetro. Chiediamo la bonifica e, soprattutto, controlli del sito”. E già, perché dentro il Palazzo Reale c’è non soltanto la sede dell’Assemblea regionale siciliana, ma anche la Cappella Palatina. E tanti turisti che vengono a Palermo anche per visitarla passano accanto alla discarica che vedete alla vostra destra e si fanno un’idea esatta della nostra città ‘mediorientale’. Così la munnizza che si distende dolcemente a piedi del Palazzo Reale acquista una valenza icastica: la raffigurazione della bellezza della Cappella Palatina che si mescola con il ‘profano’ della munnizza di spirito mediorientale, ma anche il ‘Palazzo’ della politica siciliana per antonomasia che dibatte i grandi temi del precariato nella pubblica amministrazione da ‘stabilizzare’, dei vitalizi per i deputati, del bilancio interno dello stesso Parlamento, della tabella H, delle auto blu, delle cravatte che i giornalisti debbono indossare per mettere piede nel ‘Palazzo’ (nel 1985 chi scrive riuscì ad entrare una tarda mattina d’Estate con jeans e Lacoste profittando del caldo e della distrazione generale; giunto nel piano parlamentare mi volevano ‘sbranare’: un commesso mi ‘placco’ e mi attacco una cravatta blu con il simbolo della Trinacria e mi piazzo addosso una giacca blu e mi disse: “La temga abbottonata sennò si vede che non ha la camicia”), delle grandi leggi che rimangono inapplicate per anni in attesa di kafkiani quanto improbabili decreti di attuazione. Ebbene, questi discorsi aulici escono dall’aula parlamentare – Sala d’Ercole – percorrono le scale, escono dal ‘Palazzo’, dialogano e si ‘abbeverano’ alla munnizza di via del Bastione e poi ritornano nell’aula parlamentare arricchiti di nuova linfa: un po’ come la differenza che si studia in Botanica tra linfa grezza e linfa elaborata…

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