Lo scorso 23 Dicembre, in un articolo, ci siamo chiesti e abbiamo chiesto: “La Regione siciliana proverà a fare ‘cassa’ con le Regie trazzere?“. Ebbene, quello che era un dubbio si è trasformato in realtà: sì, il Governo regionale di Nello Musumeci sta provando a fare ‘cassa’ con le Regie trazzere. A testimoniarlo è un comunicato del parlamentare nazionale eletto in Sicilia, Antonio Lombardo. Eletto nelle file del Movimento 5 Stelle, Lombardo, in tempi non sospetti, ha abbandonato i grillini e oggi difende gli interessi della Sicilia. Suo il comunicato sulle Regie trazzere della Sicilia che, di fatto, testimonia che noi, lo sorso 23 Dicembre, abbiamo visto bene: “Le numerose
“Secondo la Regione siciliana – spiega Lombardo – nell’Isola è presente una rete di strade denominate Regie trazzere censite nell’800 che si estendono per circa 11 mila chilometri, che hanno una larghezza di circa 37 metri. Questa circostanza determina alcune importanti ripercussioni nella sfera privata del cittadino, basti pensare che l’approvazione dei progetti edilizi di ogni tipologia risulta subordinata al pagamento di oneri alla Regione anche di diverse migliaia di euro. Se infatti dalle mappe risulta che la proprietà privata del cittadino ricada o sia attraversata da una di queste trazzere, deve corrispondere un onere finanziario alla Regione. Dall’analisi di numerosi documenti e mappe storiche, risultano però numerosissime incongruenze catastali così come risulta dubbia la stessa esistenza di alcune di queste strade. Insomma un’anomalia, l’ennesima, della Regione siciliana che complica la vita ai cittadini oltre a costituire un onere dalla dubbia legittimità”.
Sono veramente incredibili, certi politici siciliani. Riesumare dal lontano passato le Regie trazzere per ‘infilare’ le mani nelle tasche dei cittadini della nostra sempre più incasinata Isola, proprio mentre infuria una pandemia che il Governo nazionale e il Governo siciliano hanno dimostrati di non sapere affrontare è semplicemente incredibile. E dà la misura esatta del basso livello della politica italiana e siciliana di oggi. Se a questo aggiungiamo che già dal prossimo mese arriveranno le super bollette di luce e gas che tante famiglie e tante imprese non potranno pagare, leggere che il Governo regionale vuole arraffare soldi dai cittadini già martoriati da pandemia e crisi economica è veramente furi dal logica. Per la cronaca, come abbiamo scritto il 23 Dicembre scorso, nei secoli passati le regie trazzere 2erano le vie destinate ala transumanza, ovvero il passaggio degli animali al pascolo che, con l’approssimarsi della stagione estiva, lasciavano le pianure per trasferirsi nelle aree montane, per poi riprendere la via delle pianure nella stagione invernale. Fino a prima dell’avvento delle strade rotabili la larghezza ‘legale’ minima delle Regie trazzere era pari a a 37,68 metri, che corrispondevano all’antica misura di 18 canne e 2 palmi. Uno spazio che, con il passare degli anni, si è ridotto perché i proprietari dei terreni vicini non esitavano a incamerare parti delle trazzere. Con il passare degli anni molte Regie trazzere sono state alienate, ma la Regione siciliana, che ha ereditato le trazzere in forza dell’Autonomia, gode ancora oggi di un patrimonio non indifferente definito ‘Demanio trazzerale’dislocato in tutt’e nove le province dell’Isola. Da quello che abbiamo capito, l’amministrazione regionale potrebbe chiedere a chi ha occupato il ‘Demanio trazzerale’ il pagamento di una certa somma. Non conoscendo bene la situazione, non sappiamo chi potrebbero essere i soggetti che verrebbero chiamati al pagamento di questo nuovo, possibile balzello”. I soggetti che dovrebbero essere colpiti da questo nuovo balzello stanno provando a difendersi grazie al comitato fondato dal parlamentare nazionale Antonio Lombardo. Solo un’ultima domanda al presidente della Regione Musumeci, e al vice presidente della Regione, nonché assessore a quello che resta dell’Economia siciliana on l’assicurazione che non lo diremo a nessuno: a chi è venuta in testa questa idea geniale?
Foto tratta da Aqamah
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