di Enzo Guarnera
Da molti anni mi reco volentieri nelle scuole a dialogare con i ragazzi. Discutiamo di legalità e di valori. L’anno appena iniziato si prospetta entusiasmante, almeno per me. Sto organizzando, assieme ad altri, un progetto su questi temi che mi vedrà impegnato non solo in Sicilia ma anche in altre parti del territorio nazionale. Mi sono chiesto: ma come è più giusto ed opportuno parlare con i giovani?
Di alcune cose sono profondamente convinto. Mai impartire lezioni di vita. Mai proporre soluzioni miracolose. Mai pretendere di salvarli dalle ferite e dagli inevitabili errori. Ritengo sia giusto dire che l’esistenza ci viene data senza istruzioni per l’uso, e che diventare adulti è una strada difficile. Il rapporto con i giovani deve servire a proporre una testimonianza e alcuni valori, senza pretesa di detenere la verità.
È un accompagnarli con discrezione e con rispetto delle loro libere scelte, affinché imparino a trovare, ciascuno, la propria strada. E, soprattutto, imparino ad amare.
“O il denaro, o il canto. O il mondo, o l’amore. Non si possono avere entrambi allo stesso tempo” (Christian Bobin)
“Ciò che avete chiamato mondo, dovete cominciare a crearlo: la vostra ragione, la vostra immaginazione, la vostra volontà, il vostro amore devono diventare questo mondo” (Friederich Nietzsche)