La notizia di queste ultime ore – che merita un commento – sono le chilometriche file di persone nelle città italiane grandi e piccole per sottoporsi ai tamponi. Si tratta di una cura miracolosa contro il Covid? Non esattamente. Il tampone serve per sapere se si è positivi o negativi al virus. Fatti quattro conti, si tratta di milioni di persone sane, che non hanno alcuna malattia – al massimo, forse un po’ di ipocondria – e che si catapultano nelle farmacie o nei centri dove si praticano vaccinazioni e tamponi per sapere quale è il loro rapporto con la pandemia. In genere è il virus che va a delle ricerca delle persone; in questo caso sono le persone che vanno alla ricerca del virus. Può sembrare una battuta, ma gli assembramenti che si sono creati nei luoghi dove si effettuano i tamponi – e non siamo solo noi a constatarlo – potrebbero diventare luoghi di diffusione del virus. Ora, che questo succeda davanti agli Uffici postali, dove gli assembramenti sono la regola, è un conto; ma che avvenga nei luoghi dove si effettuano i tamponi è quanto meno singolare.
Fino al 31 Dicembre dello scorso anno – anche se sono passati appena due giorni si dice così – si pensava he la ressa per effettuare i tamponi fosse legata al fatto che tante persone, pur di non perdere il cenone di Capodanno o la festa, si catapultavano a farsi il tampone per essere a posto con le prescrizioni. Ma oggi è il 2 Gennaio. Quindi dobbiamo dedurre che non è stato il cenone di Capodanno a spingere tante persone a mettersi a posto con i dilemma negativo-positivo. E allora cos è che il 2 Gennaio 2022 spinge tante persone a mettersi in fila e ad aspettare ore ed ore, per il tampone? Forse c’entra qualcosa la comunicazione del Governo nazionale di Mario Draghi e le Regioni? Forse la comunicazione un po’ – ma solo un po’, per carità – ‘terroristica’ sta provocando paure irrazionali? Insomma, cos’è che spinge tante persone ad affollarsi davanti alle farmacie e nei centri dove si effettuano i tamponi? Forse un po’ di raffreddore, un po’ di mal di gola e qualche linea di febbre diventano occasione per un tampone, così, tanto per vedere come finisce? I tamponi sono gratuiti? In farmacia non ci risulta. E anche nei centri dove vengono effettuati i tamponi qualcuno li paga. Tutti sappiamo che ha guadagnato vagonate di soldi con i vaccini anti-Covid, tra grandi numeri in Borsa e vendita degli stessi vaccini agli Stati (leggere multinazionali farmaceutiche). Invece – così, a titolo di curiosità – chi è che sta guadagnando con i tamponi? I prezzi dei tamponi sono stati ‘calmierati’, come si usa dire in questi casi, o anche in questo caso trionfa il liberismo economico?