La Regione siciliana lasciata dallo Stato senza soldi si trova a fronteggiare pagamenti che non sa come onorare e tergiversa. E’ il caso dei Consorzi di Bonifica, dove il Governo siciliano cerca di ‘risparmiare’. Chi dovrebbero farne le spese sono i lavoratori. Superfluo aggiungere che il disavanzo ormai strutturale della Regione siciliana di circa 900 milioni di euro all’anno e, a cascata, i ‘buchi’ dei Comuni dell’isola, sono il frutto dei ‘Patti scellerati’ siglati nl 2014 e nel 2016 dal Governo nazionale retto allora da Matteo Renzi e dal Governo siciliano retto allora da Rosario Crocetta. Inutile aggiungere che ad aggravare la situazione è intervenuto, nel 2015, la cancellazione di quasi 6 miliardi di crediti che la Regione vantava soprattutto nei riguardi dello Stato. inutile precisare che il Governo siciliano di Nello Musumeci è stato un disastro, perché non ha contestato, a partire dal Gennaio del 2018, lo scippo sull’IVA ai danni della Regione, anzi ha inviato l’assessore Marco Falcone a Roma ad avallare lo scippo sull’IVA. Questa e storia e il presidente Musumeci e gli assessori Gaetano Armao e Marco Falcone non lo possono negare. In Italia è così: se lo scippo va a fregare Sud e Sicilia se ne fregano tutti. Poi il conto lo pagano i cittadini del Sud e della Sicilia. Oggi tocca ai lavoratori dei Consorzi di Bonifica.
Però, rispetto alle organizzazioni sindacali che continuano ad avere iscritti tra i siciliani pur non contestando mai gli scippi ai danni della Sicilia, c’è un’organizzazione sindacale che – pe rla parte che riguarda operai forestali e lavoratori dei Consorzi di Bonifica, si sta opponendo ai tagli: “Come annunciato precedentemente, il gruppo dirigente Sifus Consorzi di Bonifica – leggiamo in un comunicato – si è presentato oggi in presidio (a Palermo ndr) dinnanzi il dipartimento regionale competente per sollecitare la correzione delle graduatorie finalizzate a rimpinguare il 50% delle piante organiche variabili, in ottemperanza alla legge regionale n.9/2021 sul turnover. Dalle recenti pubblicazioni delle graduatorie ad oggi, purtroppo, sono stati presentati ben 26 ricorsi (tutti in Sicilia orientale, gran parte Ragusa ed Enna) a cui i Consorzi debbono rispondere. Ricorsi che rallenteranno i tempi per l’applicazione del turnover. I ricorsi, ovviamente, fanno sì che le graduatorie debbano essere rivisitate”. Qu arriva una notizia: “La sorpresa registrata dal Sifus oggi è stata quella di non trovare funzionari addetti ad adempiere a tale delicato lavoro in sede poiché in vacanza. Per il Sifus il problema adesso diventa politico e da domani infatti sposterà il Presidio di protesta dinnanzi l’assessorato all’Agricoltura per sollecitare l’assessore Scilla (Tony Scilla, assessore regionale all’Agricoltura ndr) e la classe politica ad agire tempestivamente con le procedure pro turnover in maniera da ridurre eventuali danni verso il Consorzio e l’agricoltura”. Dice Ernesto Abate, segretario regionale Sifus Consorzi di Bonifica: “Siamo in presenza di un sistema che considera ogni scusa buona per perdere tempo e mortificare i lavoratori e l’agricoltura”. Aggiunge Maurizio Grosso, segretario Generale Sifus: “E’ un sistema malato e compiacente, quello dei Consorzi, che coinvolge tutti e che noi combattiamo in perfetta solitudine. In ogni caso, andremo avanti verso il risultato del turnover che rimpinguerà il 50% delle piante organiche e che, piaccia o no, settimana prima o settimana dopo, arriverà perché il Sifus non molla mai!”.