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Palermo città di appalti e ‘tappi’ senza vie di fuga in caso di emergenza. E la politica? Sinni futti…/ MATTINALE 520

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  • Il MATTINALE di oggi – giorno dedicato a Santo Stefano – prende spunto da una riflessione di Pino Apprendi sulla carenza di vie di fuga a Palermo in caso di emergenza: il caos nel ponte Corleone
  • Che succederebbe in caso di terremoto e di un’onda anomala? 
  • Il ‘tappo’ sulla Circonvallazione della città a pochi chilometri dall’imbocco dell’autostrada per Trapani: un anno per bandire la gara d’appalto da 300 mila euro
  • … e invece velocissimi quando hanno rendicontato 320 milioni di euro per 15 Km di Tram sempre a Palermo 

Il MATTINALE di oggi – giorno dedicato a Santo Stefano – prende spunto da una riflessione di Pino Apprendi sulla carenza di vie di fuga a Palermo in caso di emergenza: il caos nel ponte Corleone

Che succederebbe nella Palermo di oggi in caso di terremoto? Scrive sulla propria pagina Facebook Pino Apprendi, già consigliere comunale nel capoluogo della Sicilia, già parlamentare regionale, figura storica della sinistra della città: “Vista la situazione del ponte di Corleone con il blocco del traffico, sarebbe opportuno che la Protezione Civile rendesse pubblico il piano di evacuazione, se dovesse servire”. Commenta sempre sulla sua pagina Antonio Musotto: “Unica via di fuga, la Fondovalle per Sciacca, dato che anche dal lato Trapani c’è la strozzatura all’altezza di via Principe di Paternò…”. Visto che siamo originari di Sciacca, ci permettiamo di ricordare che la Fondovalle, aperta al traffico alla fine degli anni ’90 del secolo passato dopo almeno due decenni di eterni lavori, è una strada piuttosto pericolosa, dalla curva che, arrivando da Palermo, si incontra superato il bivio per Altofonte alle gole di Portella della Paglia: insomma, una via di fuga con qualche punto interrogativo, considerato che è una strada a scorrimento veloce gestita dall’ANAS, che alla Sicilia non ha mai dedicato grandi attenzioni. Altre via di fuga? Ci sarebbe la via Leonardo da Vinci, dove è stata realizzata la follia del Tram che ha rispetto la carreggiata e che inquina a più non posso: una via di fuga che si intaserebbe dopo pochi minuti. Volendo, per la fuga si potrebbe utilizzare la parte centrale della carreggiata della stessa via Leonardo da Vinci, dove oggi passa il Tram: una fuga a piedi, però, perché, come tutti sappiamo, ci sono le ringhiere in ferro.

Che succederebbe in caso di terremoto e di un’onda anomala? 

La riflessione di Pino Apprendi colpisce nel segno. Oggi, a Palermo, buona parte della popolazione è intrappolata. E’ inutile girarci attorno: un eventuale terremoto, magari unito a un’onda anomala, scatenerebbe il caos che, forse, provocherebbe più danni del terremoto e della stessa onda anomala. Come abbia fatto Palermo a ridursi nell’attuale stato di degrado non è facile capirlo. La città è piena di cantieri ferroviari e altri cantieri che, oltre ad avere provocato danni economici enormi alla città e disagi infiniti ai cittadini,  intralciano il traffico automobilistico. Due ponti che collegano la città con la parte orientale della nostra Isola – il ponte Corleone e il ponte Oreto – sono traballanti: Iddio solo sa cosa potrebbe succedere se centinaia e migliaia di automobilisti dovessero riversarsi su queste due infrastrutture in caso di emergenza. Il ‘tappo’ sul ponte Corleone è un fatto gravissimo, perché blocca la Circonvallazione. Nella parte nord occidentale della città, sempre lungo la Circonvallazione, a qualche chilometro di distanza dall’imbocco dell’autostrada per Trapani, da un anno c’è il ‘tappo’ all’altezza di via Principe di Paternò. In più, per gradire, se piove alcuni sottopassaggi della Circonvallazione si allagano…

Il ‘tappo’ sulla Circonvallazione della città a pochi chilometri dall’imbocco dell’autostrada per Trapani: un anno per bandire la gara d’appalto da 300 mila euro

Se il ‘tappo’ sul ponte Corleone è gravissimo, il ‘tappo’ – sempre sulla Circonvallazione – a pochi chilometri dall’imbocco dell’autostrada per Trapani è allucinante. Da enciclopedia il comunicato di qualche giorno addietro del Governo regionale siciliano, che dovrebbe essere inserito d’ufficio nel Castello di Kafka: “Stanno per essere affidati a Palermo i lavori di messa in sicurezza del Canale Passo di Rigano, lì dove il corso d’acqua sotterraneo attraversa viale Regione siciliana all’altezza di via Principe di Paternò. Il cedimento dell’asfalto, provocato dall’incapacità dell’alveo di contenere le piene ammalorando di conseguenza sponde e solai, ha reso necessaria la chiusura, oltre un anno fa, di un tratto dell’arteria che collega le autostrade per Trapani e Catania. L’intervento della Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al governatore Nello Musumeci, ha permesso di sbloccare la lunga impasse. Proficua la sinergia con i tecnici del Comune e così gli uffici di piazza Ignazio Florio, diretti da Maurizio Croce (dovrebbero essere gli uffici della Regione siciliana ndr), hanno potuto programmare un intervento dall’importo globale di poco più di trecento mila euro e procedere alla pubblicazione della gara per la realizzazione delle opere necessarie. La data di scadenza per presentare le offerte è stata fissata al prossimo 19 gennaio. Subito dopo avverrà la consegna all’impresa aggiudicataria che nel giro di tre mesi potrebbe chiudere il cantiere, consentendo così la rimozione del ‘tappo’ che tanti disagi ha finora provocato agli automobilisti che percorrono la Circonvallazione. Dovrà essere demolita l’intera copertura sovrastante il canale e verrà sostituita da una struttura a scavalco resa solida da due file di pali con una profondità di quattordici metri, collegati in testa da travi. In tal modo potranno essere adeguatamente sopportati gli inevitabili aumenti di pressione che si verificano nei periodi di forti piogge, quando anche gli affluenti sovraccaricano il Passo di Rigano nella sua corsa sotterranea verso il mare dell’area portuale”. Dopo un anno di disagi per milioni di automobilisti il Governo regionale, dopo la “proficua sinergia” con il Comune di Palermo arriva la notizia che la gara d’appalto verrà celebrata il 19 Gennaio del prossimo anno! In Giappone la strada sarebbe stata riparata dopo sette giorni, in Sicilia dopo un anno devono ancora celebrare la gara d’appalto!

… e invece velocissimi quando hanno rendicontato 320 milioni di euro per 15 Km di Tram sempre a Palermo 

Per un lavoro da 300 mila euro la pubblica amministrazione siciliana ha impiegato un anno per bandire una gara d’appalto e non sappiamo cosa succederà, perché a Palermo – lo abbiamo visto con gli appalti ferroviari – quando c’è di mezzo l’acqua si sa quando i lavori cominciano, ma non si sa quando finiscono (ammesso che finiscano…). Per realizzare 15 Km di Tram con barriere in ferro sono stati velocissimi. Appena in tempo per rendicontare presso gli uffici della Regione siciliana – Dipartimento della Programmazione – la ‘modica’ spesa di 320 milioni di euro. Pensate un po’ quanto sono stati bravi negli uffici del Comune di Palermo e della Regione siciliana: 15 Km di tram realizzati a velocità supersonica con una rendicontazione – sempre a velocità supersonica – di 320 milioni di euro messi a carico dei fondi europei. Andavano così veloci che non c’è stato nemmeno il tempo di riflettere su una nota inviata dall’Anticorruzione. Poi si forma un ‘tappo’ da 300 mila euro che blocca migliaia e migliaia di automobilisti sulla Circonvallazione della città e si prendono un anno per bandire una gara d’appalto. E se dovesse arrivare un’emergenza? Torniamo all’inizio di questo articolo: cittadini palermitani intrappolati con poche vie di fuga. Tranquilli, non bisogna avere paura, ci pensa Santa Rosalia, che a Palermo è la vera e unica Protezione Civile…

Foto tratta da Palermomania.it       

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