Qualche giorno fa abbiamo avviato un dibattito sulla possibilità che i movimenti autonomisti, sicilianisti e indipendentisti possano appoggiare la candidatura di Giuseppe Fava alla presidenza della Regione siciliana, là dove lo stesso Fava si presenti davanti agli elettori non alleato di PD e Movimento 5 Stelle. Già è arrivato il secco no del Movimento Siciliani Liberi. Oggi pubblichiamo la riflessione di Erasmo Vecchio, figura storica dell’Indipendentismo siciliano, leader di IDENTITA’ SICILIANA. “Che le elezioni regionali siciliane del 2022 rivestono una importanza cruciale per il futuro della Regione siciliana è certo. Ma il tema all’ordine del giorno è proprio questo. E’ per questo che IDENTITA’ SICILIANA e altri gruppi di ispirazione autonomista, meridionalista ed indipendentista hanno dato vita a COALIZIONE SICILIA nella consapevolezza che alla Sicilia serve un soggetto politico post ideologico che operi secondo uno schema del tutto diverso da quelli nei quali il Popolo siciliano è stato imprigionato per decenni. Conosco personalmente Claudio Fava e conoscevo anche suo padre, un intellettuale impegnato con coraggio e passione civile nel versante della legalità. Tuttavia Claudio Fava, che alle elezioni amministrative del 2008 fu candidato al Consiglio comunale di Catania, è stato anche parlamentare europeo e deputato nazionale, nonché coordinatore sia del movimento Sinistra democratica in Italia, sia della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. In ultimo è stato eletto parlamentare regionale all’Ars alle elezioni del 2017. In questa questa lunga storia politica il catanese Claudio Fava avrebbe avuto tutto il tempo per sostenere qualcuna delle nostre sfide di contrasto a coloro che hanno reso un intero Popolo servo di logiche che non gli appartengono”.
Insomma, anche Erasmo Vecchio non sembra molto d’accordo in un’eventuale sostegno a Claudio Fava. Che ricorda la sfida “relativa al nostro Statuto speciale, la cui mancata attuazione è avvenuta, ed avviene tutt’ora, nell’assoluta indifferenza e complicità dei partiti nazionali e di tutti i parlamentari nazionali e regionali eletti in Sicilia. Ci riferiamo al nostro Statuto speciale che, ricordiamolo, fu originato da un accordo di origine ‘pattizia’, assimilabile ad un trattato fra due entità paritetiche (lo Stato Italiano e la Sicilia). Lo Stato ha tradito unilateralmente questo ‘patto’ con la complicità di un esercito di ascari che, per servilismo ed ignavia, nulla hanno fatto per sposare una causa, quella siciliana, sacrosanta. Sostenere un candidato Presidente della Regione siciliana che non ha denunziato questo fatto è inaccettabile. Oggi serve, infatti, affermare la consapevolezza della capacità di un Popolo, non la sua rassegnazione, e sancire la sua reale voglia di cambiamento respingendo modelli che altri hanno imposto alla nostra terra di appartenza e di vita. Il nuovo Presidente della Regione siciliana deve rappresentare il POPOLO SICILIANO, quello forte ed operoso che si prepara ad una ‘rivolta’ democratica contro le ingiustizie per trasformare i siciliani, oggi prigionieri, in uomini liberi. Chi conosce l’Onorevole Fava ben comprende che la sua personale storia politica non collima con questa visione. E’ per questo che IDENTITA’ SICILIANA e COALIZIONE SICILIA non mancheranno all’appuntamento con la storia che nel 2022 potrà consentire al nostro Popolo di scegliere il proprio destino ed affermare i propri diritti negati”.
Che dire? La nostra proposta nasce dall’idea di far uscire da una sorta di ‘isolamento’ e dal ‘frazionamento’ il mondo sicilianista e indipendentista della Sicilia. Cogliendo anche una possibile opportunità, là dove Claudio Fava si dovesse candidare in alternativa al centrosinistra a ‘trazione’ PD e, naturalmente al centrodestra. Fava gode di una certa visibilità politica e l’ha dimostrato alle elezioni regionali siciliane di quattro anni fa, quando la sua lista Centro Passi ha preso poco più di 100 mila voti. A nostro avviso, se il centrodestra si presenterà diviso – cosa possibile – Fava potrebbe anche vincere, perché ci sempre più forte di qualunque altro candidato di centrosinistra. Noi riteniamo che il centrodestra siciliano sia forte dal punto di vista elettorale ma debole dal punto di vista politico, perché si ‘trascina’ due personaggi che possono creargli problemi: l’attuale presidente del Parlamento siciliano e coordinatore di Forza Italia nella nostra Isola, Gianfranco Miccichè, che potrebbe sempre effettuare il ‘salto della quaglia’ e allearsi con il PD (cosa che ha già fatto nel 2012 e nel 2017) e il presidente della Regione uscente, Nello Musumeci, che ha governato male nell’ultimo anno e che oggi è un ‘peso’ per il centrodestra siciliano, che non sa come sbarazzarsene, anche perché Musumeci si vuole ricandidare: cosa, questa, che sarebbe un grande vantaggio per Fava, sia nel caso in cui il centrodestra dovesse riproporre Musumeci, sia nel caso in cui si dovesse spaccare il centrodestra con Musumeci che si ripropone da solo. Sappiamo benissimo che Claudio Fava non è un indipendentista, ma sappiamo anche che, anche con un candidato unico (cosa difficile, perché sicilianisti e indipendentisti sono imbattibili nel creare fazioni e divisioni e, di conseguenza, per indebolirsi). L’appoggio a Fava porterebbe sicilianisti e indipendentisti accanto a un candidato – lo stesso Fava – che, grazie a Musumeci, potrebbe anche vincere. Ma a quanto pare non siamo convincenti. Speriamo almeno che alle elezioni regionali del prossimo anno indipendentisti e sicilianisti si presentino insieme con un unico candidato alla presidenza della Regione e un’unica lista, altrimenti non ci sarà nemmeno bisogno di sostenerli.