Claudio Fava candidato alla guida della Sicilia? Da solo ha un senso, con PD e grillini è vecchia politica/ MATTINALE 514

20 dicembre 2021
  • Pur essendo, in questo momento, la migliore candidatura della sinistra siciliana per la presidenza della Regione, va detto che Claudio Fava non rappresenta il rinnovamento della politica, se è vero che è in politica da 30 anni con la vecchia politica 
  • Claudio Fava ha avuto una grande occasione nel 2017, ma in quattro anni non ha costruito una nuova sinistra siciliana affidandosi, invece, alla ‘personalizzazione’ della politica 
  • Sbagliatissimo, da parte di Fava, l’apertura al PD e a quello che resta del Movimento 5 Stelle, due soggetti politici che rappresentano la rovina politica della Sicilia 

Pur essendo, in questo momento, la migliore candidatura della sinistra siciliana per la presidenza della Regione, va detto che Claudio Fava non rappresenta il rinnovamento della politica, se è vero che è in politica da 30 anni con la vecchia politica 

Claudio Fava ha annunciato la sua candidatura alla presidenza della Regione siciliana. Considerato lo stato ‘politico-comatoso’ non della sinistra siciliana, ma di quello che resta della sinistra siciliana è la migliore candidatura possibile di questo schieramento politico. Ma dobbiamo ammettere che non può certo essere considerata una candidatura all’insegna del rinnovamento della politica e della sinistra siciliana. Claudio Fava è stato candidato a tutte le cariche che la politica offre: candidato a consigliere comunale (a Catania, non eletto), candidato sindaco (a Catania nel 1993, non eletto), candidato per circa un mese alla presidenza della Regione siciliana nel 2012 (si è ritirato per mancato cambio di residenza: così si disse), candidato alla presidenza della Regione siciliana nel 2017, più volte candidato al Parlamento nazionale (eletto due volte), candidato al Parlamento europeo (eletto due volte). Dal 2017 è parlamentare regionale presidente della Commissione Antimafia dove ha svolto un grande e proficui lavoro. Insomma, è in politica da quasi trent’anni, dalla Rete alle tante combinazioni della sinistra. Nulla contro Claudio Fava, però dobbiamo ammettere che, in quattro anni di vita parlamentare in Assemblea regionale siciliana non ci sembra che abbia creato un movimento in grado di ricostruire la sinistra siciliana.

Claudio Fava ha avuto una grande occasione nel 2017, ma in quattro anni non ha costruito una nuova sinistra siciliana affidandosi, invece, alla ‘personalizzazione’ della politica 

Chi ha un po’ di memoria ricorderà che nella Primavera del 2017, in Sicilia, era nato un grande fermento politico, soprattutto tra tanti giovani. C’era stata la disastrosa esperienza di Rosario Crocetta presidente della Regione siciliana della finta sinistra siciliana del PD allora renziano. Tanti giovani siciliani si sono avvicinati alla politica. Non ce ne voglia Fava, ma quel movimento ha iniziato a dissolversi quando sulla scena è comparso lui e Ottavio Navarra. Alla spontaneità si è sostituita la solita politica-politicante. Nonostante ciò qualcosa ha resistito, tant’è vero che la lista Cento passi è riuscita a superare lo sbarramento del 5%, prendendo oltre 100 mila voti con un allora lanciatissimo Movimento 5 Stelle. In ragione di una legge elettorale assurda, la lista Cento passi ha eletto un solo deputato, ovvero lo stesso Fava (per capire di che legge elettorale si tratta: il PD, con poco più di 150 mila voti il PD ha eletto 11 parlamentari, dove si dimostra che non c’è alcuna proporzione e, soprattutto, con l’attuale legge elettorale non c’è rispetto per la volontà popolare). Si offende qualcuno se diciamo che, allo stato attuale, la sinistra che dovrebbe appoggiare Fava è politicamente ‘liquida’ e che Fava si affida alla solita ‘personalizzazione’ della politica?

Sbagliatissimo, da parte di Fava, l’apertura al PD e a quello che resta del Movimento 5 Stelle, due soggetti politici che rappresentano la rovina politica della Sicilia 

Ma non c’è solo questo. Fava si è candidato per la terza volta alla presidenza della Regione siciliana. E non ha chiuso al PD e al Movimento 5 Stelle. Anzi si dice disponibile a partecipare alle eventuali elezioni primarie del centrosinistra. Non solo in quattro anni, con Fava, non è nata, nel territorio siciliano, un’alternativa alla vecchia politica, ma oggi Fava si dice disponibile ad essere il candidato della vecchia politica, appoggiato dal solito PD – partito ferocemente anti-meridionale e anti-siciliano e con la disastrosa esperienza dei grillini. Ben sapendo, tra l’altro, che il PD siciliano accetterebbe la sua candidatura solo se si dovesse venire a trovare nella condizione di non avere un’alternativa. Ora, se Fava avesse dichiarato di andare da solo, rivolgendosi direttamente ai cittadini siciliani, al di fuori dalla vecchia politica, la sua candidatura avrebbe avuto un senso, anche se la sua – lo ribadiamo – non è un candidatura di rinnovamento, visto che è in politica da trent’anni, candidato ed eletto qua e là con la vecchia politica. Ma presentarsi alle elezioni regionali siciliane con il solito PD e con quello che resta del Movimento 5 Stelle, beh, questo rende la sua candidatura sbagliata in partenza. Riuscite a immaginare un Governo regionale con Fava presidente e gli assessori del PD  del Movimento 5 Stelle? Sarebbe un incubo!

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