Il grande poeta tedesco Goethe, quando visitò Palermo, rimase colpito dalle feci dei cavalli (e non soltanto dei cavalli…) che invadevano le strade. Chiese spiegazioni. Le strade di Palermo di allora erano acciottolate. Gli risposero che la merda rendeva le strade acciottolate come un velluto e sulle carrozze si viaggiava comodi, senza sbalzi. Da qui la nostra proposta: perché – visto che da cinque anni la merda di piazza della Pace si disperde – non utilizzare tale ‘risorsa’ per ricoprire le buche delle strade della Palermo di oggi, come si faceva nella Palermo ai tempi del Grand tour di Goethe? A Palermo, negli ultimi anni, si vive nel degrado: pessima gestione del cimitero cittadino, pessima gestione della racconta dei rifiuti, pessima gestione del trasporto pubblico e via continuando. Però, oggi, visto che dalle parti di Piazza della Pace si è formato un “laghetto di merda”, perché non fare di necessità virtù? La foto che vedete sopra è stata pubblicata su Facebook dall’Associazione Comitati Civici di Palermo. Foto accompagnata dalle seguenti parole: “IL LAGHETTO DI MERDA ALL’INCROCIO TRA PIAZZA DELLA PACE E CORSO SCINA’. Le immagini che pubblichiamo, scattate a pochi metri dalle abitazioni, sono di un desolante squallore. Un territorio abbandonato al degrado da 5 anni, oggi si sta cercando di risolvere (!?) un problema frutto di lavori sbagliati. Una situazione indecente, insostenibile, inaccettabile che i residenti non possono più accettare”. Il post si conclude con “così non si può campare”.
Già lo scorso 23 Novembre abbiamo riportato la dichiarazione del presidente dell’Associazione Comitati Civici di Palermo, Giovanni Moncada: “Da oltre cinque anni i residenti di piazza della Pace vivono in una situazione di estremo disagio. Un torrente di acqua mista a liquami invade permanentemente scantinati e ingressi delle abitazioni, riversandosi fin sulla via Francesco Crispi. Sono evidenti i pericoli sia per la salute di chi è costretto a camminare fra immonde pozzanghere, e nella zona si trovano ben due plessi scolastici, sia per la stabilità degli edifici, le cui fondamenta sono minacciate dal perenne ristagno di liquidi nauseabondi. La causa sarebbe da attribuire ai lavori per l’Anello ferroviario, che avrebbero danneggiato il tubo che convoglia le acque provenienti da una falda acquifera intercettata anni fa, quando fu costruito il sottopassaggio di piazza XIII Vittime, e convogliate verso il mare. Le parti in causa sono: RFI, Amap, la Protezione Civile, l’Edilizia Pubblica, che devono individuare soluzioni che consentano di riportare alla normalità una situazione veramente paradossale. Ma si discute da un lustro, senza avere fino ad oggi concluso nulla. Gli interventi si limitano al pompaggio dell’acqua con idrovore, che forse limitano i danni ma lasciano irrisolto il gravissimo problema”. Denuncia giustissima. Però siccome non interviene nessuno noi lanciamo la nostra proposta: almeno utilizziamo questa inesausta fonte di merda per una causa giusta. Ci rivolgiamo al Comune di Palermo, alla Regione siciliana, alla Protezione Civile e all’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo. Signori, da cinque anni questa merda si perde e, contemporaneamente, le strade della città sono tutte buche. E’ possibile pensare a un’utilizzazione ‘produttiva’ di questa merda? Oltre che ‘vellutare’ le strade della città, oggi tutte scassate, c’è anche un questione di democrazia. Da cinque anni la merda di piazza della Pace se la ‘gode solo una arte della città; bene, facciamo in modo che tutti i cittadini di Palermo usufruiscano di questo ‘regalo’, con l’eliminazione delle buche. Vi pare poco? Che dite? Poi direbbero che “Palermo è una città di merda”? Invece ora cosa dicono?