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Disinformazione e manipolazione dell’informazione ai tempi del Covid /MATTINALE 513

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  • Dopo un anno di vaccinazioni a destra e a manca ci vengono a dire che i vaccini anti-Covid non bastano più per controllare la quarta ondata. Certo che ci vuole una faccia come il…
  • Intanto dobbiamo ammettere che chi continua  fare vera informazione sul Covid nel mondo è Google. Basta andare su Google e digitare “Covid mondo” per sapere qual è la verità sui vaccini anti-Covid 
  • Tra i mezzi d’informazione importanti uno dei pochi ad avere anticipato lo scenario Covid di oggi in Italia è Radio Cusano Campus che lo scorso Luglio, intervistando Andrea Crisanti…
  • La scienza ridotta ai “se”?
  • Gli ‘scienziati’ da televisione che scappano quando avvertono che qualcuno chiede conto e ragione di eventuali conflitti di interesse

Dopo un anno di vaccinazioni a destra e a manca ci vengono a dire che i vaccini anti-Covid non bastano più per controllare la quarta ondata. Certo che ci vuole una faccia come il…

“Purtroppo i vaccini anti-Covid non bastano più. Servono altre misure per contenere la quarta ondata”. Queste sono le parole che rimbalzano in Italia da qualche giorno. Chi ha un po’ di memoria ricorderà che, ad inizio anno, la prima obiezione che veniva formulata sui vaccini contro il Covid è che contro i virus ad alta deriva antigenica non si procede con le vaccinazioni. Un Coronavirus è, per definizione, un virus al alta deriva antigenica. ‘Inseguire’ un virus che muta a ripetizione con un vaccino può risultare inutile. Perché quando le mutazioni cominciano a prendere piede il vaccino perde di efficacia. Che è quello che sta succedendo in questo momento. Chi allora faceva notare – sulla base di conoscenze tutto sommato normali per chi ha seguito un normale corso di studi in materie biologiche – veniva additato come “no vax” e “ignorante”. La verità è che nel Dicembre dello scorso anno, quando negli Stati Uniti ‘taroccavano’ le elezioni presidenziali per fare perdere Donald Trump con i suoi 75 milioni di voti veri (hanno fatto vincere il democratico Joe Biden con i voti ‘postali’ e con una serie di violazioni in quattro cinque Stati, violazioni ‘necessarie’ perché non si aspettavano che Trump prendesse 75 milioni di voti), era già stato deciso che il mondo – quanto meno quella parti del mondo definito Occidente industrializzato – sarebbe stato sommerso dai vaccini anti-Covid. Nel mondo, già da alcuni anni, quando si debbono ‘incaprettare’ i cittadini il Deep State utilizza gli schieramenti politici ‘progressisti’… E così è stato. Ed è stata una delle più grandi operazioni economiche e finanziarie messe in piedi negli ultimi duecento anni. Le multinazionali farmaceutiche, soprattutto nei primi mesi, hanno guadagnato montagne di denaro in Borsa, perché un’informazione di massa dipingeva i vaccini anti-Covid come “l’unica via per debellare la pandemia”. E, sempre nei primi mesi di quest’anno, le multinazionali farmaceutiche hanno guadagnato altre montagne di denaro con le forniture di vaccini agli Stati occidentali. Chi ha un po’ di memoria ricorderà che, nei primi mesi di quest’anno, ci sono state violente polemiche perché alcune multinazionali non riuscivano a rifornire di vaccini anti-Covid tutti gli Stati nei tempi contrattuali previsti. La domanda di vaccini anti-Covid, direbbero gli economisti, surclassava l’offerta grazie a un’informazione ‘intelligente’…

Intanto dobbiamo ammettere che chi continua  fare vera informazione sul Covid nel mondo è Google. Basta andare su Google e digitare “Covid mondo” per sapere qual è la verità sui vaccini anti-Covid 

Chi ha organizzato questo business ha pensato a quasi tutto, nel senso che ha pensato a massimizzare i guadagni – stratosferici – per le multinazionali farmaceutiche; ma non ha pensato agli effetti dirompenti che il sistema dei vaccini anti-Covid avrebbe creato nel resto dell’economia mondiale: che sono gli effetti che stiamo vivendo: ma questa è un’altra storia. I virus delle vie aeree perdono forza con l’arrivo della Primavera e soprattutto dell’Estate. Così le multinazionali farmaceutiche – complice un’informazione poco attenta – hanno fatto passare come una “vittoria dei vaccini anti-Covid” l’attenuazione della pandemia andata in scena da metà Marzo a Settembre.  Ottobre è stato un mese interlocutorio: un po’ di qua e un po’ di là. A Novembre lo scenario ha iniziato a complicarsi. Infezione in aumento in tutta Europa e negli Stati Uniti. Fino a qualche giorno fa, andando su Google e scrivendo due parole – “Covid Europa” – sulla destra spuntava una fotografia del Covid nel mondo: dove si notava che negli Stati Uniti e in Europa, dove è stato fatto largo uso di vaccini anti-Covid, la pandemia è di nuovo diffusa; mentre in Sudamerica e in Africa, dove di vaccini anti-Covid se ne sono visti pochi, la pandemia è poco diffusa e, nella maggioranza delle zone di questi due Continenti, è quasi assente. Stamattina cliccando “Covid Europa” su Google la fotografia non spunta più; ma cliccando “Covid mondo” spunta, sempre sulla destra.

Tra i mezzi d’informazione importanti uno dei pochi ad avere anticipato lo scenario Covid di oggi in Italia è Radio Cusano campus che lo scorso Luglio, intervistando Andrea Crisanti…

E’ interessante capire il ruolo dell’informazione. Può succedere che i giornalisti abbiano alle spalle studi scientifici: che abbiano studiato la chimica, la botanica, la zoologia, la genetica umana e agraria, la biologia e la microbiologia. E che magari si siano sempre tenuti informati. Può succedere anche che questi giornalisti si siano occupati, tra le fine degli anni ’90 del secolo passato e i primi anni del 2000, dell’evoluzione delle terapie ad MRna, quando queste venivano utilizzate nella cura delle malattie oncologiche, con tutti i dibattiti (e le polemiche) di quegli anni.  Questi giornalisti, ad inizio di quest’anno, debbono essere rimasti un po’ perplessi nell’assistere alla corsa ai vaccini contro un virus che, alla fine, è come il virus del raffreddore… Insomma, Achille Piè veloce che s’illude di raggiungere la tartaruga! Chi scrive ascolta quasi ogni mattina Radio Cusano Campus dalle otto e dieci in poi. Dove ogni Lunedì viene intervistato Nino Cartabellotta, il ‘filosofo’ della Fondazione Gimbe, organizzazione che raccoglie e commenta l’andamento della pandemia. Ebbene, per quasi otto mesi, in questa trasmissione, è stato detto e ripetuto che “la vaccinazione anti-Covid sta funzionando” e bla bla bla. Oggi i due giornalisti che conducono questa trasmissione – Gianluca Fabi e Matteo Torrioli, bravissimi colleghi ai quali non manca la capacità di dubitare e di dare la parola anche a chi non sempre è allineato – forse cominciano se non a ricredersi, quanto meno a dubitare. Dobbiamo dare atto a Radio Cusano Campus che, tra le importanti trasmissioni di informazione che oggi operano in Italia, è stata tra le poche a raccontare – o meglio, ad anticipare nello scorso Luglio – quello che sta succedendo oggi, quando hanno dato la parola a uno degli scienziati meno allineati con il potere, il professore Andrea Crisanti. Ebbene, lo scorso Luglio, Crisanti, intervistato da Radio Cusano Campus, si esprimeva così: “Il mondo non ha la capacità di aggiornare i vaccini alle varianti alla velocità con cui muta SARS-CoV-2… Per riformulare il vaccino occorrono un paio di mesi e mezzo anno per distribuirlo, ma nel frattempo il virus ha galoppato. Una cosa è vaccinare centinaia di migliaia di persone all’anno per l’influenza, altra cosa è vaccinare ogni anno decine di milioni di persone”. In parole semplici, ‘inseguire’ un Coronavirus con i vaccini è come soffiare nel vento. Sicuramente conviene alle multinazionali farmaceutiche che producono e vendono i vaccini anti-Covid, multinazionali che oggi condizionano i Governi, l’informazione e i social, ma non ha alcun senso sotto il profilo scientifico. Perché i Coronavirus, per definizione, mutano a ritmo continuo e producono varianti che sfuggono ai vaccini. Nemmeno la televisione che ignora Popper può nascondere questa verità.

La scienza ridotta ai “se”?

Siamo arrivati ai giorni nostri. Come si usa dire in Sicilia, semu ‘a strinciuta. Oggi ci dicono che “i vaccini anti-Covid non bastano più”. Ma questa è una notizia che si sapeva fin dall’inizio. Non sappiamo come finirà con i vaccini anti-Covid in Europa e in Italia. Nel senso che non sappiamo cosa succederà nei prossimi mesi. Ricordiamoci che siamo ancora in Autunno e debbono ancora arrivare i giorni della ‘Merla’, quando i virus delle vie aeree picchiano duro. Però non si sente parlare più di “ricoverati tutti non vaccinati”. Chissà che sta succedendo. Intanto il Governo di Mario Draghi e il Parlamento hanno obbligato alcune categorie a vaccinarsi contro il Codiv, pena la perdita delle retribuzioni: o il vaccino o non si mangia; hanno introdotto il Green pass e il Super-Green pass. Che succederà se, con il procedere dell’Inverno, torneranno le chiusure con il blocco delle attività economiche? Che diranno alle persone alle quali hanno tolto le libertà fondamentali nel nome di un vaccino anti-Covid che non ha evitato le chiusure e non ha vitato la ripresa della pandemia? La nostra, è chiaro, è solo un’ipotesi. Che va messa nel conto perché in Italia con il 90% dei vaccinati aumentano contagi, ricoverati e chiusure. Che diranno Draghi e i parlamentari che lo sostengono se la situazione dovesse peggiorare? Che anzi siamo ‘fortunati’ perché senza i vaccini saremmo morti tutti? La scienza ridotta ai “se”?

Gli ‘scienziati’ da televisione che scappano quando avvertono che qualcuno chiede loro conto e ragione di eventuali conflitti di interesse

Intanto si continua a vaccinare. Anzi si fa di più: l’attuale vaccino anti-Covid lo stanno cominciando a somministrare anche ai bambini da 5 a 11 anni. Funziona anche contro la variante Omicron l’attuale vaccino anti-Covid? Se non funzionerà contro la variante Omicron faranno una seconda vaccinazione anche ai bambini? Non si capisce. Interessante anche il comportamento dell’informazione rispetto agli scienziati – quasi sempre gli stessi – che da due anni si presentano in televisione o in radio. Ogni tanto – è raro ma succede – qualcuno chiede a tali scienziati se hanno intrattenuto rapporti con le multinazionali farmaceutiche. E’ quello che dovrebbe fare l’informazione in un Paese normale. La risposta di questi signori è sempre la stessa: “Trovate tutto nel mio profilo”. In realtà, la risposta dovrebbe essere un’altra: sì o no. Se sì, lo scienziato dovrebbe dire per quale casa farmaceutica ha lavorato o ha svolto attività di consulenza, se tale casa farmaceutica produce i vaccini anti-Covid e quanto ha guadagnato e, magari, se lavora ancora per tale casa farmaceutica. Ma queste risposte mancano. Sulla rete ci è capitato di assistere una parte di una trasmissione televisiva dove un interlocutore chiedeva a uno di questi scienziati dei suoi eventuali rapporti con le case farmaceutiche. Lo scienziato rispondeva con la solita formula: “E’ tutto nel mio profilo”, di fatto non informando gli ascoltatori. L’interlocutore insisteva innervosito e lo scienziato, offeso, si alzava e andava via. E che faceva il conduttore della trasmissione? Se la prendeva con l’interlocutore che aveva posto la domanda scomoda (la domanda che dovrebbero porre i giornalisti…) perché gli aveva rovinato la trasmissione facendo andare via la ‘star’ del momento. L’Italia? Un Paese senza…

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