Sulla pagina Facebook di Antudo leggiamo una notizia che ci ha colpiti: “Tra Sabato pomeriggio e domenica notte a Centuripe, in provincia di Enna, è stata sfiorata una tragedia. Un grosso masso si è staccato dal costone di Santissima Annunziata ed è finito contro l’aula di una scuola, danneggiando la parete e una finestra. Si tratta dell’Istituto Fortunato Fedele, nello specifico la sede Don Pino Puglisi che attende la messa in sicurezza da anni. Il responsabile della scuola ha predisposto la chiusura del plesso finché non saranno attuate le misure di sicurezza minime. Oltre ai tempi per il recupero dell’aula danneggiata, servirà ulteriore tempo per i lavori da fare alla parete rocciosa di Santissima Annunziata. Per far questo servono i fondi necessari che, al solito, tardano ad arrivare. Tempo fa infatti il Comune di Centuripe ha presentato un progetto esecutivo cantierabile, progetto che ancora attende un finanziamento. Le inadempienze da parte di chi dovrebbe occuparsi della gestione dei fondi per i servizi pubblici fondamentali rischiano, ancora una volta, di essere pagate a spese della vita delle persone, in questo caso di studenti”. Come si vede nella foto, il masso è quasi entrato dalla finestra distruggendo un termosifone. Cosa sarebbe successo se il masso avesse invaso completamente l’aula in presenza degli studenti? ma chi è che, in Sicilia, si occupa della manutenzione delle scuole?
Ricordiamo che Sabato scorso, a Ravanusa, provincia di Agrigento, il collassamento di una condotta del gas ha provocato una strage con 10 morti, feriti e danni ingenti alle abitazioni. Sono in corso le indagini per capire chi sono i responsabili del disasro. Anche se le cronache riportano una dichiarazione dell’avvocato Lillo Massimiliano Musso che vive e lavora a Ravanusa e conosce molte bene il suo paese: “La strage di Sabato sera 11 Dicembre a Ravanusa è stata causata dal collassamento del terreno che ha investito la condotta di Italgas. Dal primo momento qualcuno ha tentato di depistare da questa evidenza. Da Febbraio 2021 i lavori sono fermi. Eppure, dovevano essere già completati da almeno un anno. Le passarelle dei politici risparmiatecele! Perché di lacrime di coccodrillo ci fareste annegare. 15 mesi fa segnalai il pericolo alla competente Procura della Repubblica! Chi copre i responsabili? Quante volte ancora crocifiggerete la verità? Mi viene da piangere! Ma non posso. È un lusso troppo grande. Non meritate lacrime di commozione, ma la promessa che pagherete le vostre colpe, soprattutto quelli che vi sentite intoccabili! La Giustizia viene a prendervi”.
A Eraclea Minoa, provincia di Agrigento, una collina frana e travolge le case: “Mentre Eraclea Minoa aspetta ancora gli interventi finanziati dalla Regione siciliana, per frenare il fenomeno erosivo, che gli ha già fatto perdere 200 metri di spiaggia dorata e 50 metri di boschetto, la collina che sovrasta la spiaggia sta crollando sulle case sottostanti, per colpa di un evidente dissesto idrogeologico. Il Sindaco di Cattolica Eraclea chieda immediatamente al Presidente della Regione, Nello Musumeci, e alla Protezione Civile di finanziare un progetto di messa in sicurezza l’intera collina, prima che vi siano ulteriori danni” (c’è anche un video di Mareamico Agrigento).
Un’altra denuncia moto grave arriva dal parlamentare regionale della Lega, Vincenzo Figuccia. Riguarda Torretta, un Comune della provincia di Palermo, poco più di 4 mila abitanti. Il deputato racconta di una “grave carenza infrastrutturale degli edifici diffusamente fatiscenti e vetusti nonché diroccati a causa di una scarsa manutenzione ordinaria”. Figuccia ha chiesto “sopralluoghi, saggi e carotaggi da parte del dipartimento guidato da Salvatore Cocina (Protezione civile regionale ndr) al fine di verificare lo stato di pericolosità del centro abitato e con lo scopo di disporre di interventi straordinari di consolidamento e di puntellamento. Ci auguriamo che non scappi il morto perché le autorità competenti possano mobilitarsi e garantire la sicurezza necessaria a tutti torrettesi”.
Foto tratta da Palermo 24h