I danni prodotti in Sicilia dai cambiamenti climatici hanno colpito l’agricoltura della nostra Isola (e noi ne parliamo spesso. oggi il MATTINALE è dedicato proprio a questo tema), ma anche i braccianti agricoli. Di questi, a quanto pare, l’unica organizzazione che se ne sta occupando è il Sifus. Parliamo del sindacato che si batte per la stabilizzazione deli operai della Forestale. In un comunicato leggiamo che “Lunedì 13 Dicembre una delegazione del Sifus (agronomi e dirigenti) e la parlamentare nazionale Simona Suriano faranno visita alle aree agricole delle province di Catania e Siracusa investite dalle alluvioni di fine Ottobre allo scopo di fotografare l’entità dei danni che hanno investito le aziende agricole e i braccianti che in esse trovano occupazione in una qualsiasi delle fasi della produzione”. Eh sì, tra i danneggiati, oltre alle aziende agricole, ci sono anche i braccianti agricoli.
“L’obiettivo del Sifus – dice Maurizio Grosso segretario generale dell’organizzazione sindacale – una volta completata la delimitazione e quantizzazione dei danni, è quello di sollecitare gli enti preposti (Regioni e Governo Draghi) a predisporre le procedure finalizzate al riconoscimento verso le imprese agricole di idonee misure economiche compensative per le strutture che per le produzioni al fine di contribuire alla loro rapida ripresa economica. È necessario inoltre – aggiunge Grosso – che il Governo Draghi riconosca ‘aiuti’ anche ai braccianti agricoli che, in seguito a detti eventi calamitosi, hanno perso e perderanno involontariamente, in media, il 30% delle giornate lavorative con conseguente grave nocumento economico per loro e per il Paese. Non è concepibile che, in Italia, in seguito a gravissimi danni meteorologici e alla perdita di lavoro, questa categoria rimanga senza aiuti. Per queste ragioni rivendicheremo con forza per i braccianti una norma che preveda il trascinamento delle giornate lavorative dell’anno precedente sia dal punto di vista contributivo che assistenziale. Sulla ‘riconferma’ rivolta ai braccianti agricoli, qualora il Governo Draghi rimasse sordo, siamo pronti a fare le barricate anche con l’aiuto di diversi parlamentari”.