Domanda da 100 punti: i 3,8 miliardi di euro stanziati dal Governo di Mario Draghi servono alle famiglie italiane per ridurre l’impatto sulle bollette aumentate in modo spropositato, o servono ai soggetti che forniscono energia elettrica, gas e via continuando? Perché posiamo questa domanda? Semplice: perché il Governo non ha spiegato se la riduzione delle bollette riguarderà tutte le famiglie italiane, con riduzioni maggiori per i bassi redditi e riduzioni minori fino ad annullarsi per gli alti redditi o se, invece, riguarderà solo le famiglie ‘fragili’, cioè chi non può pagare più la bolletta. La sensazione è che la manovra sulle bollette sia un grande, ma proprio grande imbroglio politico. Proviamo a illustrare il perché.
Se i 3,8 miliardi di euro serviranno solo per far pagare le bollette – soprattutto la bolletta elettrica – alle famiglie povere, ebbene, allora si potrà dire che tali fondi sono stati stanziati per i gestori, perché le famiglie in grande difficoltà non avrebbero la possibilità di pagare le super bollette maggiorate. Quindi i 3,8 miliardi di euro serviranno ai gestori per evitargli i mancati incassi di chi non potrebbe pagare. Infatti, la manovra sulle bollette ha un senso se della riduzione – ammettiamo del 50% – della bolletta elettrica e del gas vanno a beneficiare i ceti medi e medio bassi (in realtà, con l’avvento dell’euro, i ceti medi italiani sono diventati ceti medio bassi, mentre quelli che un tempo erano i ceti medio bassi oggi sono quasi-poveri o poveri. Insomma, per dirla tutta, far pagare gli aumenti delle bollette per intero ai ceti medi e, soprattutto, ai ceti medio bassi sarebbe una grande ingiustizia e un errore di politica economica.
Sarebbe un’ingiustizia perché le famiglie appartenenti ai ceti medi e ceti medio bassi troverebbero comunque il modo di pagare le super-bollette, ma a prezzo di grandi sacrifici; sarebbe un errore di politica economica, perché le notizie del rincaro delle bollette elettriche, delle bollette del gas e via continuando è già di dominio pubblico: e questo sta già facendo ridurre la domanda al consumo. L’incertezza che Governo e Parlamento stanno creando su questo tema delicato convincerà ulteriormente tantissime famiglie dei ceti medi e dei ceti medio bassi a risparmiare. In questi casi Governo e Parlamento dovrebbero essere chiari e dire: per le famiglie con i redditi che vanno da 12 mila euro all’anno in giù le bollette verranno abbattute del 90% con ulteriori riduzioni per ogni figlio a carico; per le famiglie con i redditi compresi tra 12 mila euro e 18 mila euro all’anno l’abbattimento delle bollette sarà del 70% con ulteriori riduzioni per ogni figlio a carico; per i redditi compresi tra 18 mila e 25 mila euro all’anno l’abbattimento delle bollette sarà del 50% con ulteriori riduzioni per ogni figlio a carico; per i redditi delle famiglie compresi tra 25 mila e 50 mila euro all’anno la riduzione delle bollette sarà del 20% con ulteriori riduzioni per ogni figlio a carico; le famiglie con un reddito superiore a 50 mila euro all’anno avranno diritto riduzioni da calcolare se ci sono figli a carico, ma senza superare il 20%. Dire, invece, come sta facendo il Governo Draghi, che la riduzione delle bollette riguarderà solo le famiglie ‘fragili’ fa sorgere il dubbio – lo ribadiamo – che tale manovra favorirà solo i gestori privati, non certo le famiglie!