Il verbo inglese “to dazzle” significa “abbagliare” o “confondere le percezioni”. Il quadro sopra, “Dazzle ships in Drydock at Liverpool” (1919), è dell’artista inglese Edward Wadsworth. Illustra una tecnica di camuffamento navale inventata dal pittore Norman Wilkinson, molto usata dagli alleati nel corso della Prima guerra mondiale, il “dazzle” per l’appunto, o “razzle dazzle” per gli americani. Si tratta di un interessante contributo all’arte della guerra offerto dalla pittura astratta. Il camuffamento visivo non conta molto ormai, superato com’è da tecniche di puntamento come il radar, sonar e le altre diavolerie della tecnologia. Ai suoi tempi però la tecnica – che doveva tutto alle tendenze artistiche dell’epoca, come il “vorticismo” e il “cubismo” – serviva a uno scopo molto concreto. Il problema militare nasceva dal fatto che le navi erano oggetti imponenti ed erano, dunque, facilmente visibili in alto mare dai sottomarini tedeschi che cercavano di affondarle. Non bastava coprirle di pittura grigia per nasconderle alla vista: ne veniva fuori solo un grosso bersaglio grigio anziché di un altro colore.
La livrea dazzle non doveva nascondere il vascello. Semmai, attirava lo sguardo. Lo scopo invece era quello di confondere l’osservatore umano riguardo la velocità del natante, le sue dimensioni e perfino la sua direzione di marcia. Ciò perché non bastava vedere la nave per colpirla con un siluro, bisognava anche calcolare la posizione dove si sarebbe trovata al momento dell’arrivo dell’ordigno. La soluzione, che si dimostrò ragionevolmente efficace, arrivò dagli artisti “moderni” del periodo. Infatti, il pittore Pablo Picasso si assunse – per conto della categoria – il merito ultimo della trovata. L’utilizzo di questa tecnica si limitò però essenzialmente al periodo della Grande Guerra. All’arrivo della Seconda guerra mondiale il dazzle era già obsoleto, almeno per i bersagli identificabili con i mezzi tecnologici. Oggi sopravvive limitatamente alle divise dei soldati, sempre allo scopo di rendere difficile l’osservazione e l’identificazione da parte del nemico.