- A un mese o poco più dall’elezione del nuovo presidente della Repubblica i ‘giochi’ sono tutt’altro che fatti
- Intanto Berlusconi ha lanciato un messaggio ‘distensivo’ alle multinazionali farmaceutiche, sospendendo i programmo di Mario Giordano e Paolo Del Debbio che raccontavano la verità sui vaccini anti-Covid
- I due fattori fino ad ora ignorati nella corsa al Quirinale: l’andamento della pandemia (che anche in Italia è in crescita) e la crescita del prezzo dell’energia che annuncia un terremoto economico mondiale
A un mese o poco più dall’elezione del nuovo presidente della Repubblica i ‘giochi’ sono tutt’altro che fatti
Allora proviamo a riassumere. Tra un mese o giù di lì bisognerà eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, capo dello Stato uscente, h detto di non volersi ricandidare. Dice la verità o è solo tattica? Un fatto comunque sembra certo: l’Unione europea dell’euro, benché sempre più acciaccata dalla pessima gestione della pandemia ‘confezionata’ su misura per le multinazionali farmaceutiche, a meno che da qui a un mese la situazione sanitaria in Europa non diventi gravissima (e noi non ce lo auguriamo proprio!), dovrebbe dire la sua. L’esito naturale dovrebbe essere l’elezione di Mario Draghi al Quirinale; ma la sensazione è che abbiano temporeggiato troppo, perché Bruxelles non ha un altro Draghi da mettere al posto dell’attuale Draghi a Palazzo Chigi. Così, mentre gli ‘eurocrati’ temporeggiano si è fatto avanti Silvio Berlusconi che – così almeno sembra – vorrebbe chiudere in bellezza la sua carriera politica da presidente della Repubblica. Candidatura un po’ bizzarra, perché dovrebbe concludere il mandato da novantenne. Per questo c’è chi ipotizza che la candidata al Quirinale potrebbe essere l’attuale presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Riflettendoci, per Berlusconi andrebbe bene, perché per altri sette anni avrebbe le sue aziende tutelate: che è, poi, l’unica cosa che gli interessa e il motivo per il quale, nel 1994, è entrato in politica.
Intanto Berlusconi ha lanciato un messaggio ‘distensivo’ alle multinazionali farmaceutiche, sospendendo i programmo di Mario Giordano e Paolo Del Debbio che raccontavano la verità sui vaccini anti-Covid
Piacerebbe all’Unione europea dell’euro Berlusconi presidente della Repubblica o, in alternativa, la Casellati? Il partito politico italiano di riferimento dei liberisti della Ue è il PD: ma oggi il Partito Democratico è troppo fragile per potere garantire qualcosa di concreto agli erocrati. Tra l’altro, il PD di Enrico Letta non va proprio a genio a Matteo Renzi. Da almeno due mesi si vocifera di parlamentari di Italia Viva (che è il partito fondato da Renzi) che dovrebbero ripassare nel PD. Ma, fino ad ora, alle indiscrezioni non sono seguiti i fatti. In ogni caso, non sembra che Renzi – a prescindere da eventuali defezioni – giocherà le sue ‘carte’ sul Quirinale con il PD. Berlusconi, da parte sua, ha lanciato un preciso messaggio alle multinazionali farmaceutiche che oggi sono le vere padrone dell’Europa: ha sospeso due programmo televisivi – Fuori dal Coro e Dritto e Rovescio, condotti diretti rispettivamente da Mario Giordano e Paolo Del Debbio che raccontavano la verità sui vaccini anti-Covid. E’ un gesto di ‘distensione’ – anche se non esattamente democratico e pluralista – verso le multinazionali farmaceutiche che, ovviamente, non possono che apprezzare il gesto berlusconiano. Considerato il fiume impressionante di denaro che gira attorno ai vaccini anti-Covid bisogna ammettere che l’ex cavaliere ha giocato la carta giusta al momento opportuno. Tra l’altro, Berlusconi è un duro: quando decide di scendere in campo per raggiungere un obiettivo – in questo caso la presidenza della Repubblica per sé o per la Casellati – lo fa in modo deciso. Che cosa vogliamo dire? Che Draghi, giunti a un mese dalle elezioni dal Quirinale, non avrebbe più la strada spianata, perché Berlusconi potrebbe decidere di giocarsi la partita comunque.
I due fattori fino ad ora ignorati nella corsa al Quirinale: l’andamento della pandemia (che anche in Italia è in crescita) e la crescita del prezzo dell’energia che annuncia un terremoto economico mondiale
In tutto questo ci sono due fattori dall’evoluzione incerta: la pandemia e la crisi economica. In Italia la crescita dei contagi è lenta, ma è pur sempre una crescita. La tesi ufficiale è che in Italia, grazie ai vaccini anti-Covid, la situazione è migliore rispetto ad altri Paesi europei. Ma c’è una seconda possibilità: e cioè che in Italia, fino ad ora, la situazione Covid non si è aggravata grazie alle temperature he in buona parte del nostro Paese non sono state certo invernali. Ma adesso è in arrivo l’Inverno: e sarà proprio la stagione fredda, che si protrarrà verosimilmente sino ai primi di Marzo, a rendere chiaro come stanno le cose. Un fatto è certo: se da qui ai primi di Gennaio del prossimo anno la situazione sanitaria in Italia peggiorerà, magari diventando problematica, è chiaro che uno scenario simile non potrà non avere effetti sull’elezione del nuovo capo dello Stato. Anche la crisi economica, fino ad oggi nascosta, addirittura sostituita con l’immagine di un’Italia che ‘viaggerebbe’ con un aumento del 6% del PIL è un po’ tragicomica. In tutto il mondo stanno esplodendo i prezzi dell’energia (come ha illustrato stamattina Mario Pagliaro in questo articolo). a crescere non sono soltanto i prezzi dell’energia, ma tanti altri prodotti, a cominciare dal grano e dai suoi derivati. Insomma, siamo nel pieno di un’inflazione che si annuncia fuori controllo, perché è fuori controllo la dinamica dei prezzi dell’energia. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ha riassunto la situazione in poche ma efficaci parole: “I mercati sono in mano alla speculazione, e i politici non sanno che pesci pigliare”. Questo avviene mentre l’Unione europea, come già ricordato, è di nuovo in ginocchio dopo che – come abbiamo già ricordato – si è ‘inginocchiata’ alle multinazionali farmaceutiche puntando tutto sui vaccini. Un mese, mentre è in corso un’inflazione a ruota libera con gli speculatori che ci sguazzano (proprio oggi abbiamo raccontato i guai che sta passando un impresa agricola siciliana alle prese con i gestori dell’energia elettrica che hanno sostituito Enel) è un’eternità. Un’accelerazione della crisi economica non potrebbe non avere effetti sull’elezione del nuovo capo dello Stato. Della serie, nulla ormai sembra scontato.
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal