- Il ricorso fa riferimento ex art. 28 L. 300/1970, meglio conosciuto come Statuto dei lavoratori
- “La Liberty Lines non accetta il dialogo pacifico con noi”
- La lettera al ‘Comandante’ della segreteria regionale siciliana dell’ORSA marittimi
Il ricorso fa riferimento ex art. 28 L. 300/1970, meglio conosciuto come Statuto dei lavoratori
Nel mare della nostra Isola non ci sono solo le onde provocate dal maltempo, ma anche le onde provocate dallo scontro tra i vertici della Liberty Lines – l’azienda che gestisce i trasporti veloci via mare tra la Sicilia e le isole che la circondano, dette impropriamente Isole Minori – e il sindacato marittimi ORSA. La segreteria generale del sindacato ORSA marittimi accusa l’azienda di aver creato problemi durante lo sciopero e ha scritto una lettera alla Commissione di garanzia per gli scioperi e al Comando generale delle Capitaneria di Porto di Roma: “La scrivente organizzazione sindacale – scrive il sindacato ORSA marittimi – diffonde il presente comunicato al fine di denunciare, ancora una volta, le gravi condotte antisindacali perpetrate ai danni dei lavoratori iscritti al nostro sindacato e non. Com’è noto l’ORSA marittimi ha dichiarato uno sciopero nei confronti della Società Liberty Lines S.p.A. nei giorni 25 e 26 del corrente mese a cui hanno aderito oltre alla totalità degli iscritti anche molti altri marittimi non iscritti allo scrivente sindacato. Ebbene, la società ha sistematicamente sostituito la totalità dei lavoratori scioperanti con altri provenienti da diversi mezzi. Tale circostanza è stata aggravata anche dalle modalità con cui tali sostituzioni sono avvenute con comunicazioni discordanti che hanno creato immensi disagi ai lavoratori scioperanti. Tali condotte, di per se odiose e scorrette, si incastonano in un generale atteggiamento ostile e ritorsivo dell’azienda nei confronti dell’ORSA marittimi volto a svuotarne la rappresentanza in azienda e ad inibire la nostra attività sindacale. Per questo motivo intendiamo tutelare i nostri diritti sindacali e le ragioni dei nostri iscritti nelle opportune sedi giudiziarie, proponendo, apposito ricorso ex art. 28 L. 300/1970 (in pratica, l’ORSA accusa la Liberty Lines di condotta antisindacale, richiamandosi allo Statuto dei lavoratori)”.
“La Liberty Lines non accetta il dialogo pacifico con noi”
“Infine una considerazione – leggiamo ancora nella nota dell’ORSA marittimi -: da tempo la nostra organizzazione sindacale ha cercato un
dialogo pacifico con la Liberty al fine di avviare un tavolo di confronto produttivo di effetti positivi per entrambe le parti. La Liberty si è sempre sottratta a tale confronto, frustrando la fisiologica dialettica tra parte datoriale e parte sindacale e dimostrando quanto le nostre
rivendicazioni di diritti siano temute dall’azienda. Le risposte autoritarie della Liberty, come spesso accade in questi casi, rivelano di fatto la sua debolezza. La Liberty Lines è infatti ben consapevole che un’azione unita di tutti i lavoratori marittimi la costringerebbe a concedere i diritti che da anni legittimamente rivendichiamo con le nostre iniziative. UNITI SI VINCE”.
La lettera al ‘Comandante’ della segreteria regionale siciliana dell’ORSA marittimi
C’è anche un comunicato stampa della segreteria regionale del sindacato ORSA marittimi della Sicilia: “Egr. ‘Comandante’, lo sappiamo che dietro a tutta questa scorribanda c’è lei a dirigere i fili per limitare il diritto allo sciopero! Continua ad utilizzare metodi squadristi con l’unico scopo di perseguitare i lavoratori. Non riusciamo a capire e perché teme il confronto con la nostra Organizzazione sindacale! Il suo comportamento è in realtà un segno di debolezza, mostra i muscoli verso i più deboli, non avendo il coraggio di confrontarsi con la nostra Organizzazione sindacale, sempre più scelta dai lavoratori per vedersi tutelare i diritti calpestati. ‘Comandante’, la legge prevede che i lavoratori scelgono liberamente da chi farsi rappresentare, e non, come lei vorrebbe, dare il mandato al proprio datore di lavoro per scegliere il sindacato a cui aderire. La libertà di sciopero è sacrosanta ed è sancita dalla Costituzione scritta dai nostri padri fondatori. Invece oggi è alla merce di un manipolo di burocrati e organizzazione sindacali governative compiacenti che, a colpi di norme, mortificano tale diritto a non essere più esercitato. Si vuole imprimere un terrorismo sui lavoratori al fine di inibirli dall’esercitare i diritti ottenuti in decenni di lotte. Cerca di combattere ad armi pari, senza usare strategie squadriste. Il dialogo tra le parti apporta benefici sia alla controparte datoriale che ai lavoratori rappresentati dal sindacato per una crescita di tutti. Mi stia a sentire, accetti un confronto da uomini. Speriamo di essere stati persuasivi. Sappia che noi andremo avanti fino affinché la dignità dei lavoratori non venga più calpestata”. Nel comunicato non si dice chi sia questo ‘Comandante’: dovrebbe comunque essere un ‘pezzo grosso’ nel mondo del trasporto marittimo della Sicilia.
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