“In questa opera analizziamo la figura di un giudice con le sue qualità e i suoi valori che ha conferito una nuova immagine alla magistratura, in primis per l’intensità del suo impegno nel contrastare le mafie. Erano anni in cui non esisteva il 41 bis per i mafiosi, in cui non esistevano i pentiti e mancavano la procura nazionale e le procure distrettuali antimafia, intuizione successiva di Falcone”. Spiegano gli autori del libro: “Il mondo di Livatino e il suo lavoro devono essere di ispirazione per le attuali e per le future generazioni, quali esempio di un alto modello di magistrato a cui far riferimento”. L’ufficio stampa dell’evento è stato curato da Ital Communications di Attilio Lombardi.
(ITALPRESS).
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