Il medico sudafricano che ha scoperto la variante di Omicron dice che il Regno Unito potrebbe essere inutilmente preso dal panico per la presenza del nuovo ceppo di Covid. A parlare è la dottoressa Angelique Coetzee, che ha afferma che i pazienti affetti dalla variante del virus che fa tanta paura in realtà si presentano con sintomi “estremamente lievi” nel suo Paese, sebbene la popolazione sia significativamente più giovane rispetto alla popolazione del Regno Unito. Insomma, secondo le notizia che arrivano dai medici che in Sudafrica hanno già avuto a che fare con la variante Omicron in giro c’è un allarme ingiustificato. La notizia la leggiamo su METRO, il quotidiano cartaceo più diffuso nel Regno Unito. La presidente della South African Medical Association ha il dubbio che la variante sia già ampiamente diffusa nel Regno Unito: quindi non sarebbe arrivata di recente. E aggiunge di non aver visto alcun caso di persona affetta dalla variante Omicron. E non è certo la sola, a giudicare dalla lettura dell’articolo pubblicato da METRO, a vederla così. Anhe se non mancano i pareri degli atri esperti, che sostengono che è ancora troppo presto per definire con precisione il ruolo che questa variante de virus SARS-COV2 può esercitare nel mondo.
La cosa veramente strana, in questa storia della variante Omicron, è che ancora prima di conoscere bene come stanno le cose è stata messa in giro la voce che potrebbe eludere i vaccini ed essere più trasmissibile. Questi timori, leggiamo nel giornale del Regno Unito, devono ancora essere confermati. Andrew Marr, della BBC, leggiamo sempre su METRO, dice di aver incontrato per la prima volta la variante in un uomo sulla trentina che si presentava con stanchezza e un lieve mal di testa, ma nessuno dei soliti sintomi tipici del Coronavirus per come lo abbiamo fino ad oggi conosciuto. “Quello che stiamo vedendo clinicamente in Sud Africa – dice – è estremamente mite. Per noi, sono casi lievi”. La conclusione a cui si giunge in queste ore è che, forse, prima di dare notizie allarmistiche, sarebbe meglio osservare cosa succede nelle due prossime settimane. Ma il professor Sir Mark Walport, amministratore delegato di UK Research and Innovation (UKRI) è meno ottimista Parlando con LBC ha detto: “Il numero di persone è ancora piuttosto piccolo, ed è una popolazione più giovane, quindi non c’è motivo di pensare che ci sarà una malattia più lieve”.
Perché, allora, questa enfasi verso questa variante? Noi un’idea ce la siamo fatta. Come scriviamo spesso, negli Stati Uniti e nell’Unione europea – che sono le aree del mondo dove per combattere il Covid è stata scelta la via della vaccinazione di massa (con qualche eccezione come in Svezia), la pandemia è in spaventoso aumento. Mentre in atri Continenti – per esempio in Africa e in Sudamerica – la pandemia o è presente in modo non grave, o è addirittura assente. Noi ci rifacciamo ai dati diffusi da Google e qualcuno obietta che i dati in Africa e in Sudamerica potrebbero essere sottostimati. Però – per citare un esempio – un nostro amico che vive in Brasile, dove la vaccinazione con il Covid non è consigliata, ci dice che lì la situazione è sotto controllo. Sempre a nostro modesto avviso, a poco più di venti giorni dall’arrivo dell’Inverno la situazione, nell’Unione europea, non è tranquilla. La vera domanda è: se in Autunno la situazione è già grave, che cosa succederà con l’arrivo dell’Inverno? Ricordiamoci che il virus responsabile della pandemia colpisce le alte via aeree e, con l’abbassarsi delle temperature, i virus delle alte via aeree diventano più aggressivi. Fino ad ora ci è stato detto che gli attuali vaccini anti-Covid servono per non mandare le persone in ospedale o, peggio, in terapia intensiva. Quindi, a rigor di logica scientifica, non sono dei veri e propri vaccini, perché non immunizzano contro il virus e lasciano circolare lo stesso virus. L’Inverno che sta arrivando ci dirà quanto vale, in effetti, questo particolare vaccino anti-Covid. Da quello che vediamo fino a questo momento in Europa, il vaccino anti-Covid non sta riducendo i casi di infezione, che stanno crescendo a dismisura. Ed è ormai chiaro che se si andrà verso il blocco delle attività – a cominciare dalle attività economiche dopo 11 mesi di martellante campagna di vaccinazione – sarà inevitabile, per le persone, chiedersi a cosa sia servita la stessa vaccinazione. E, soprattutto, a interrogarsi in modo laico sulla terza dose.
Foto tratta da Il Mattino di Foggia