Fino ad oggi l’Italia del “credere e obbedire” ai vaccini anti-Covid ha vissuto all’insegna di due incrollabili convinzioni. Prima convinzione: il vaccino anti-Covid riduce i contagi. Seconda convinzione: chi è stato vaccinato contro il Covid può infettarsi ma non finisce in ospedale e, meno che mai, nei reparti di terapia intensiva. Dallo scorso Marzo sino a fine Settembre i fatti sono andati così. Con la precisazione che l’80% e forse più dei ricoverati in terapia intensiva erano e sono non vaccinati. Uno scenario confortante per chi si è vaccinato contro il Covid. A partire da Ottobre qualcosa è cominciata a cambiare: nella Mitteleuropa – Germania in testa – i contagi e i ricoveri sono cominciati ad aumentare. E in Italia? Piccoli aumenti, ma niente di che. Da qui la terza convinzione ribadita in queste ore dal capo del Governo Mario Draghi: “La situazione è sotto controllo, siamo nella migliore situazione in Europa grazie alla campagna vaccinale che è stata un successo notevole”. Ma le cose stanno proprio così? Qualche giorno fa abbiamo riportato le dichiarazioni di Giorgio Sestili, fisico, divulgatore scientifico e fondatore della pagina Facebook Coronavirus – Dati e Analisi Scientifiche. “Nell’ultima settimana – dice Sestili – i positivi in Italia sono aumentati del 25% rispetto alla settimana precedente. È una curva che sale, ma non c’è, al momento, una crescita così repentina come in altre fasi dell’epidemia in Italia e come è avvenuto in altri Paesi europei come Austria e Germania. È anche vero che questa crescita dura da diverse settimane, abbiamo sfondato i 10mila casi giornalieri e quindi dobbiamo fare in modo che l’indice Rt torni ad essere inferiore ad uno. Si tratta del valore che indica una fase di espansione dell’epidemia; è a 1.14 secondo i nostri calcoli più aggiornati. L’aumento dei contagi da diverse settimane si sta tramutando in un aumento degli ospedalizzati. Nell’ultima settimana gli accessi in terapia intensiva sono cresciuti del 19% rispetto alla settimana precedente e anche i decessi, purtroppo, del 24%. Ci sono stati 416 morti negli ultimi sette giorni”. L’intervista a Sestili è di qualche giorno fa. Oggi la situazione oggi è in peggioramento. La dimostrazione che le previsioni del fisico sono esatte. “C’è da dire – aggiunge Sestili – che, come abbiamo visto nel bollettino dell’Istituto superiore di Sanità, la stragrande maggioranza delle persone che finiscono in ospedale o che muoiono sono persone non vaccinate. Su questo, mi preme fornire dati più precisi: nelle terapie intensive, negli ultimi trenta giorni, in riferimento alla fascia 40-59 anni, sono finite 32.5 volte in più persone non vaccinate rispetto alle persone vaccinate. Per la fascia 60-79 il rapporto è 19.9 mentre per gli over 80 scende a 8.32”.
Poi arriva la parte più interessante delle dichiarazioni di Sestili: “Questi dati sono estremamente interessanti perché ci portano a due considerazioni significative: la prima è che i vaccini funzionano e riducono il rischio di ospedalizzazione. La seconda però, ci dimostra che, come è facile notare, man mano che avanza l’età questo rapporto diminuisce. Questo succede per due motivi: da una parte, sicuramente, le persone più anziane hanno una serie di condizioni patologiche pregresse che possono determinare la malattia grave anche a fronte di una vaccinazione anti Covid-19. L’altro motivo è che, purtroppo, ormai diversi studi scientifici soprattutto provenienti da Israele, che è stato il primo Paese a vaccinare la popolazione, mostrano come la protezione immunitaria si riduca drasticamente già a pochi mesi dalla seconda dose”. Quindi la previsione a breve per l’Italia: “Io prevedo che la curva continuerà a crescere con un ritmo che si manterrà vicino ad un 25-30% settimanale. Questo significa che i casi raddoppiano ogni tre settimane. Quindi potremmo arrivare sui 20mila casi per metà dicembre e sui 25-30mila casi per Natale. Come decessi, durante le feste, potremmo arrivare anche a 800-1000 morti a settimana. Sono stime plausibili. Chiaramente poi, tutto dipenderà da quello che deciderà di fare il Governo. Dalle barriere che innalzerà da qui a Natale. Qualunque misura detterà il Governo servirà a limitare questa crescita” (qui il nostro articolo con le dichiarazioni di Sestili).
Il Governo Draghi ha già deciso di adottare il Super Green pass, che è un doppio errore. Il primo errore è che con questo provvedimento – che non ha alcuna valenza scientifica, perché anche i non vaccinati si infettano e possono infettare – non si placherà la protesta delle tante persone che, ogni Sabato, ormai da oltre tre mesi, scendono in piazza. Se ci saranno altre manifestazioni di protesta lo scenario Covid italiano, che è già in peggioramento, peggiorerà ulteriormente. Il secondo errore il Governo Draghi lo commette nel pensare che i non vaccinati – che peraltro in Italia sono une minoranza, visto che i vaccinati raggiungono il 90% – facciano aumentare i contagi. In realtà – questo ormai è sotto gli occhi di tutti – i contagi aumentano perché ormai manca poco meno di un mese all’inizio dell’Inverno. E tutti sappiamo che, man mano che si abbassano le temperature, i virus che colpiscono le alte via aeree diventano più aggressivi. La verità è che la convinzione che i vaccini anti-Covid riducano i contagi è un po’ azzardata, se non errata. In Italia, ad esempio, lo scorso Inverno è stato mite: nel Sud Italia e in Sicilia, per il secondo anno consecutivo, a Febbraio sono state registrate temperature di 20 gradi centigradi. Non è esagerato affermare che tutta la campagna vaccinale è andata avanti in assenza di temperature invernali, con temperature primaverili, estive ed autunnali. Le temperature invernali sono arrivate in alcune aree del Nord Italia da qualche settimana. E, guarda caso, là dove sono arrivate le temperature invernali i contagi sono cresciuti e crescono ancora a ritmi sostenuti. Di fatto, c’è un rapporto diretto tra riduzione della temperatura e aumento dei contagi e delle ospedalizzazioni.
I fatti – ovvero l’arrivo dell’Inverno – stanno dimostrando che il vaccino anti-Covid non riduce i contagi. Ma il fisico Sestili, pur sottolineando l’importanza dei vaccini, delinea anche un possibile scenario che definire problematico è poco: 25-30 mila contagi giornalieri e 800-1000 morti a settimana. Noi non sappiamo se tale scenario si materializzerà. Se ciò avverrà che farà il Governo Draghi? Darà ancora la responsabilità ai non vaccinati che, come ricordato, in Italia sono ormai un’esigua minoranza? Dirà che, purtroppo, la responsabilità è di chi non si è fatto inoculare la terza dose di vaccino? Noi non sappiamo come finirà, però una cosa va detta: manca poco meno di un mese all’arrivo dell’Inverno e già la situazione è in netto peggioramento in quasi tutta l’Unione europea, ad eccezione della Svezia. Inutile nascondere il fatto che la Ue ha puntato tutto sui vaccini. Ha addirittura posto il segreto di Stato sui contratti con le multinazionali farmaceutiche che hanno fornito e che continuano a fornire i vaccini anti-Covid. Se la situazione dovesse peggiorare e se si dovesse assistere a un peggioramento con chiusure generalizzate delle attività e nuovo blocco delle attività economiche sarebbe un bel problema. Se ciò si verificherà la Commissione europea e i Governi che in Europa hanno puntato sulle vaccinazioni dovranno dare spiegazioni ai cittadini e agli operatori economici. La nostra non è una previsione: ci stiamo limitando a illustrare uno scenario non impossibile a giudicare i possibili scenari che arrivano da fonti autorevoli. Il tutto a fronte di un dato oggettivo che si continua a ignorare: mentre negli Stati Uniti e nell’Unione europea dove si è fatto largo uso di vaccini anti-Covid la situazione sta notevolmente peggiorando, in Sudamerica e in Africa, dove di vaccini anti-Covid se ne sono visti pochi, il Covid o è presente in modo blando, o è del tutto assente (qui un nostro articolo). Non è il caso di cominciare a chiedersi il perché?
Visualizza commenti