A che titolo il Governo nazionale blocca gli stipendi dei dipendenti della Regione siciliana? Lo Statuto autonomistico della nostra Isola è chiaro: su tale materia la competenza è della Regione. Lo Stato può mettere lingua su tale materia solo in un caso: se la Regione siciliana dovesse pagare i propri dipendenti meno di quanto vengono retribuiti dallo Stato. In parole semplici, Roma può intervenire se sorgono problemi “verso il basso”, non “verso l’alto2! Il vero problema è che in Sicilia ci sono elettori che votano ancora Forza Italia: infatti l’idea – sbagliata nella forma e nella sostanza – di calpestare lo Statuto siciliano anche su questo fronte è della Ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, berlusconiana di ferro. Questa Ministra ha un pessimo rapporto con la Sicilia e continua a insistere nel penalizzare i Siciliani. Come dimenticare che, quando ha ricoperto la carica di Ministro della Pubblica Istruzione, ha nominato una commissione che ha cancellato Salvatore Quasimodo, Gasualdo Bufalini, Elio Vittorini e Leonardo Sciascia dalle antologie dei Licei? Ora dalla letteratura è passata allo Statuto siciliano. La Ministra si richiama a questioni finanziarie e sostiene che il Parlamento siciliano avrebbe violato gli articoli 81 e 117, terzo comma, della Costituzione, in materia di coordinamento della finanza pubblica. Il problema è che la finanza dello Stato non può invadere le scelte che il Governo siciliano adotta in ordine agli stipendi della Regione siciliana.
E’ bene che i dipendenti della Regione sappiano che il Governo siciliano – nella persona del presidente della Regione Nello Musumeci – deve ignorare l’impugnativa del Governo nazionale e procedere ad aumentare gli stipendi dei dipendenti regionali. Contemporaneamente, deve rivolgersi alla Corte Costituzionale facendo valere le Ragioni dello Statuto siciliano che, lo ricordiamo, precede di un anno e mezzo la Costituzione italiana del 1948. Se la Consulta darà torto alla Sicilia il presidente dovrà aprire uno scontro istituzionale con Roma a tutti i livelli, dicendo a chiare lettere che il presidente non risponderà in solido di questa storia, perché lo Stato non può continuare ad oltraggiare lo Statuto siciliano. Se il presidente Musumeci non adotterà questa linea tutti i Siciliani avranno un buon motivo per non votarlo più, perché evidentemente l’aumento delle retribuzioni è stata una ‘pupiata’. Mentre tutti i dipendenti regionali avranno ottimi motivi per non votare più Forza Italia.