- L’Amap spa – l’Azienda di fatto pubblica che gestisce l’acqua a Palermo e in altri 34 Comuni della provincia – colpisce ancora. Domani nuovi disagi per i cittadini
- Il balletto osceno della mancata depurazione delle acque
- L’incredibile storia del depuratore di Acqua dei Corsari a Palermo
L’Amap spa – l’Azienda di fatto pubblica che gestisce l’acqua a Palermo e in altri 34 Comuni della provincia – colpisce ancora. Domani nuovi disagi per i cittadini
Arriverà il momento in cui si proverà a capire che cosa combinano all’Amap spa? Società per azioni alla solita maniera, ovvero con le azioni detenute da 35 Comuni della provincia di Palermo con in testa lo stesso Comune di Palermo. Di fatto, una società pubblica. Da quando è arrivato l’Autunno e sono cominciate le piogge sono cominciati anche i guai. Quando piove non dovrebbe mancare l’acqua. Invece a Palermo e in vaste zone della provincia quando piove non esce più acqua dai rubinetti delle case. Poco meno di due settimane fa ci sono stati problemi per alcune zone del capoluogo siciliano (Villagrazia, Boccadifalco bassa, Rocca, Borgo Nuovo, Uditore, Perpignano alta, Cruillas), nei Comuni della fascia nord-occidentale (Balestrate, Trappeto, Terrasini, Carini, Capaci e Isola delle Femmine) e nella zona sud della provincia (Baucina, Ciminna, Ventimiglia di Sicilia). In queste ore l’Amap annuncia nuovi disagi. Come per ‘magia’ è spuntata perdita dalla tubazione via della Regione siciliana all’altezza del traballante Ponte Corleone. Così due ‘simboli’ della Palermo che cade a pezzi si incontrano: il Ponte Corleone abbandonato per anni nonostante le segnalazioni e adesso una tubazione che si è sfasciata proprio a due passi dallo stesso Ponte Corleone. Si riparerà questo benedetto guasto? Certo. Ma per un giorno – Venerdì 26 Novembre dalle 7 alle 20 – ci saranno problemi: acqua che va, acqua che viene, acqua a bassa pressione, acqua assente. Dove? Gli abbassamenti di pressione andranno in scena in mezza, forse in tutta Palermo. Mentre dovranno fare a meno dell’acqua Villagrazia, Calatafimi, Roccella, Borgo Molara, Boccadifalco, Borgo Nuovo, Perpignano, Zisa, Passo di Rigano, CEP, Noce, Uditore, Libertà, Lazio, Don Bosco, Strasburgo, San Lorenzo, Cruillas, Villa Adriana, Villaggio Ruffini, Pallavicino, ZEN, Partanna, Mondello e Arenella.
Il balletto osceno della mancata depurazione delle acque
L’Amap è un’azienda unica nel suo genere. Per decenni è stata il braccio operativo del Comune di Palermo nella gestione dell’acqua. In pochissimi anni, dopo che in provincia di Palermo è fallita la gestione privata, 34 Comuni del Palermitano sono finiti sotto la gestione di questa società. Che è diventata, di fatto, una delle più grandi aziende del settore idrico del Sud Italia. Insomma, un colosso idrico. Dopo di che dire che all’Amap sia successo di tutto è, come si dice in questi casi, un eufemismo. La depurazione delle acque, per esempio. Che l’Amap non gestisce più perché è stata commissariata. La Procura della Repubblica di Palermo, leggiamo in un lancio dell‘ANSA del 5 Giugno scorso “aveva chiesto il commissariamento dell’intera gestione della società. Le indagini sono state coordinate dai pubblici ministeri Bruno Brucoli e Andrea Fusco. I magistrati contestano il reato ambientale per avere provocato l’inquinamento in un’area protetta e cioè quella del golfo di Castellammare”. Per la cronaca, l’Amap si è beccata pure una condanna e dovrà restituire i canoni di depurazione a un codominio del quartiere di Santa Rosalia, a Palermo. Non sappiamo se altri cittadini del capoluogo siciliano hanno intrapreso questa strada.
L’incredibile storia del depuratore di Acqua dei Corsari a Palermo
Tra la fine di Gennaio e i primi di Febbraio del 2020 ricordiamo un provvedimento bizzarro. Citiamo un nostro articolo de I Nuovi Vespri di qusi due anni da: “… a Palermo spunta un’altra novità: la bolletta con aumento retroattivo. Per ora la sperimentazione la sta tentando l’Amap… che ha deciso di aumentare la bolletta dell’acqua del 13,42%. Ha forse migliorato il servizio? Non se ne parla nemmeno. Siamo a Palermo, servinu ‘i picciuli e quindi l’Amap ha deciso di aumentare la bolletta. Ma la particolarità non è questa: la particolarità è che all’Amap hanno deciso che i cittadini dovranno pagare l’aumento retroattivo di due anni. E’ una barzelletta? No, è la verità dei fatti! All’Amap hanno deciso di effettuare l’aumento retroattivo perché nell’Ottobre del 2019 l’Assemblea territoriale idrica ha elaborato le le nuove tariffe. In base a che cosa? All’approvazione del piano di investimenti della stessa Amap per il triennio 2018/2020. Sono stati effettuati questi investimenti? Non si sa. Però all’Amap hanno deciso di aumentare la bolletta del 13,42% e di chiedere ai cittadini l’aumento per il 2018 e per il 2019″. Così si conclude il nostro articolo di quasi due anni fa. Chiudiamo questo nostro amarcord dell’Amap con la storia del depuratore di Acqua dei Corsari di Palermo. Questo depuratore si trova nella parte sud-est della città. Si era nel mese di Luglio del 2017 e faceva molto caldo. Decidiamo di intervistare Silvano Riggio, docente universitario di Ecologia. Riggio, dopo averci illustrato che la Sicilia è diventata come il Sahara e che avremmo avuto Estati caldissime e poi, in Autunno, piogge torrenziali e inondazioni – fatti he si stanno verificando osservando quanto avvenuto lo scorso Luglio e lo scorso Agosto con temperature a 40 gradi e oltre e poi le inondazioni di Catania e dintorni nelle scorse settimane, l’ecologo ci racconta di una follia tutta palermitana o, se preferite, tutta siciliana, visto che della Sicilia Palermo è la ‘capitale’: “A Palermo manca l’acqua e sapete cosa fanno gli amministratori della cosa pubblica? Decidono di buttare in mare l’acqua pulita che viene fuori dal depuratore di Acqua dei Corsari! Hanno realizzato una condotta sottomarina e la usano per buttare l’acqua depurata in mare…”. Le cose stanno ancora così? Quattro anni dopo si continua a buttare l’acqua depurata in mare?
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