Covid in Italia: se non si interverrà a Natale 25-30 mila casi al giorno e 1000 decessi settimanali/ MATTINALE 491

23 novembre 2021
  • Sono le previsioni del fisico Giorgio Sestili che si possono leggere in un’intervista di qualche giorno fa a ‘sanità informazione’
  • ” L’aumento dei contagi da diverse settimane si sta tramutando in un aumento degli ospedalizzati”
  • “Chiaramente poi, tutto dipenderà da quello che deciderà di fare il Governo. Dalle barriere che innalzerà da qui a Natale”
  • Visto che la situazione in Italia, a Natale – cioè tra poco più di un mese – potrebbe aggravarsi, basterà un mese per vaccinare tutte le persone che ne hanno bisogno?      

Sono le previsioni del fisico Giorgio Sestili che si possono leggere in un’intervista di qualche giorno fa a ‘sanità informazione’

Basta andare su google e scrivere due parole: “Covid Europa”. Sulla destra compare un’immagine da dove si evince che l’Europa è l’area del mondo, insieme con gli Stati Uniti d’America, dove il Covid ha ripreso a correre. Sul piano logico bisognerebbe chiedersi il perché. La risposta della scienza ufficiale è che ci sono troppe persone non vaccinate. Ma questa risposta non convince se si guarda alle zone del mondo dove di vaccini se ne sono visti pochi e dove il Covid è poco presente se non addirittura assente. Resta la domanda: perché il Covid sta colpendo l’Europa? La responsabilità viene appioppata alla variante Delta e ai non vaccinati. Poi, però, si scopre che l’Irlanda, dove il tasso di vaccinazione è tra i più alti del mondo, sta tornando al coprifuoco… La scienza ufficiale – quella di cui dovremmo ‘fidarci’ – fornisce sempre le solite spiegazioni che, stranamente, coincidono con gli interessi delle multinazionali farmaceutiche che producono i vaccini. Ma nessuno spiega il perché in Sudamerica e in Africa il virus sia poco presente o assente. Per capire qual è la situazione in Africa e in Sudamerica bisogna evitare la televisione e affidarsi a google: scoprirete che, da quelle parti, il problema c’è, ma è molto meno grave che in Europa. Ipotizzare che in Europa possa essere successo qualcosa di diverso dalle tesi ufficiali, per esempio problemi creati dai vaccini anti-Covid che – è noto – non proteggono dall’infezione ma riducono le ospedalizzazioni? Non se ne parla nemmeno.

” L’aumento dei contagi da diverse settimane si sta tramutando in un aumento degli ospedalizzati”

E in Italia? Ci sembra molto interessante un’intervista realizzata da sanità informazione a Giorgio Sestili, fisico, divulgatore scientifico e fondatore della pagina Facebook Coronavirus – Dati e Analisi Scientifiche. Sestili, da quando è esplosa la pandemia, raccoglie e commenta l’andamento del SARS-CoV-2. Lo scienziato è convinto che in Italia la situazione potrebbe peggiorare se non si correrà subito ai ripari: “Nell’ultima settimana – dice – i positivi in Italia sono aumentati del 25% rispetto alla settimana precedente. È una curva che sale, ma non c’è, al momento, una crescita così repentina come in altre fasi dell’epidemia in Italia e come è avvenuto in altri Paesi europei come Austria e Germania. È anche vero che questa crescita dura da diverse settimane, abbiamo sfondato i 10mila casi giornalieri e quindi dobbiamo fare in modo che l’indice Rt torni ad essere inferiore ad uno. Si tratta del valore che indica una fase di espansione dell’epidemia; è a 1.14 secondo i nostri calcoli più aggiornati. L’aumento dei contagi da diverse settimane si sta tramutando in un aumento degli ospedalizzati. Nell’ultima settimana gli accessi in terapia intensiva sono cresciuti del 19% rispetto alla settimana precedente e anche i decessi, purtroppo, del 24%. Ci sono stati 416 morti negli ultimi sette giorni”. L’intervista a Sestili è di qualche giorno fa. Oggi la situazione è peggiorata. La dimostrazione che a sue previsioni sono esatte. “C’è da dire – aggiunge – che, come abbiamo visto nel bollettino dell’Istituto superiore di Sanità, la stragrande maggioranza delle persone che finiscono in ospedale o che muoiono sono persone non vaccinate. Su questo, mi preme fornire dati più precisi: nelle terapie intensive, negli ultimi trenta giorni, in riferimento alla fascia 40-59 anni, sono finite 32.5 volte in più persone non vaccinate rispetto alle persone vaccinate. Per la fascia 60-79 il rapporto è 19.9 mentre per gli over 80 scende a 8.32”.

” Chiaramente poi, tutto dipenderà da quello che deciderà di fare il Governo. Dalle barriere che innalzerà da qui a Natale”

“Questi dati – prosegue il fisico – sono estremamente interessanti perché ci portano a due considerazioni significative: la prima è che i vaccini funzionano e riducono il rischio di ospedalizzazione. La seconda però, ci dimostra che, come è facile notare, man mano che avanza l’età questo rapporto diminuisce. Questo succede per due motivi: da una parte, sicuramente, le persone più anziane hanno una serie di condizioni patologiche pregresse che possono determinare la malattia grave anche a fronte di una vaccinazione anti Covid-19. L’altro motivo è che, purtroppo, ormai diversi studi scientifici soprattutto provenienti da Israele che è stato il primo paese a vaccinare la popolazione, mostrano come la protezione immunitaria si riduca drasticamente già a pochi mesi dalla seconda dose. Io prevedo che la curva continuerà a crescere con un ritmo che si manterrà vicino ad un 25-30% settimanale. Questo significa che i casi raddoppiano ogni tre settimane. Quindi potremmo arrivare sui 20mila casi per metà dicembre e sui 25-30mila casi per Natale. Come decessi, durante le feste, potremmo arrivare anche a 800-1000 morti a settimana. Sono stime plausibili. Chiaramente poi, tutto dipenderà da quello che deciderà di fare il Governo. Dalle barriere che innalzerà da qui a Natale. Qualunque misura detterà il Governo servirà a limitare questa crescita”.

Visto che la situazione in Italia, a Natale – cioè tra poco più di un mese – potrebbe aggravarsi, basterà un mese per vaccinare tutte le persone che ne hanno bisogno?      

Sistili dà anche alcune indicazioni: “Noi siamo in una situazione in cui gli over 60 che si sono vaccinati tra Aprile e Maggio, in questo momento hanno un bassissimo livello di anticorpi e quindi necessitano della terza dose. Ma si può dire che abbiamo bisogno tutti del richiamo, perché la maggioranza della popolazione italiana si è vaccinata tra Giugno e Agosto. Guardando a quello che avviene negli altri Paesi, non si può indugiare con le terze dosi. Anzi, direi che è fondamentale procedere velocemente”. E ancora: “In Austria e Germania stanno messi così male perché hanno vaccinato di meno e quindi c’è meno gente immunizzata. Il problema è che andando avanti con il tempo, anche in Italia ci sarà meno gente immunizzata se non ci sbrighiamo con le terze dosi. È uno scenario che si può riproporre in due o tre mesi anche nel nostro Paese. Dobbiamo muoverci, subito, in anticipo, per evitarlo”. Ci chiediamo: è pensabile andare avanti nella lotta al Covid con un vaccino che non immunizza, ma che dà la copertura per non finire in ospedale, una copertura che dura pochi mesi? Altra domanda: l’Italia ha impiegato quasi dieci mesi per raggiungere il 90% della popolazione vaccinata (in questo 90% vanno esclusi coloro i quali non si possono vaccinare per motivi medici). Quanti sono oggi gli italiani che dovrebbero ricevere la terza dose? Visto che la situazione in Italia, a Natale – cioè tra poco più di un mese – potrebbe aggravarsi, basterà un mese per vaccinare tutte le persone che ne hanno bisogno? E dopo la terza dose che succederà? Quanto durerà la copertura? Ricordiamoci che con qualche vaccino anti-Covid, che doveva assicurare la copertura per un certo tempo, non è andata bene, se è vero che si è scoperto che dopo due tre mesi terminava la copertura. Ancora: non sarebbe anche il caso di intervenire sui comportamenti, riducendo gli assembramenti oggi a ruota libera?

Foto tratta da Ciociaria oggi

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