Una premessa: non conosciamo il parlamentare regionale Edy Tamajo (chi scrive forse ha conosciuto suo papà quando nei primi anni ’90 del secolo passato era consigliere comunale a Palermo). Abbiamo letto una sua intervista su Live Sicilia a commento della balzana candidatura di Davide Faraone a sindaco di Palermo. Riprendiamo un passo di questa intervista perché ci è apparsa come una piccola luce di buon senso in una Sicilia e in una Palermo dove si va avanti tra improvvisazioni, fughe in avanti, auto-candidature, auto-promozioni ed egocentrismi vari che non dovrebbero trovare posto nel mondo della politica. Dice Tamajo: “Le candidature si costruiscono all’interno di una coalizione, non con le fughe in avanti. Non ho nulla di personale contro Davide, con cui ho sempre avuto buoni rapporti, ma non possiamo apprendere della sua candidatura dai giornali: un annuncio fatto senza coinvolgere i cittadini o chi sinora ha fatto parte di Italia Viva. Di fronte ai bisogni di una città allo sfascio, bisogna capire qual è la cosa migliore per i palermitani e in tutta coscienza penso che quella presa da Renzi sia la direzione sbagliata”. In un clima di totale confusione politica, dove ognuno cerca di far prevalere i propri interessi personali, provando a farli passare come tutele degli interessi generali c’è ancora qualcuno che ci riporta alla politica, che è tutto, tranne che azzardi e sfide al destino.
In queste ore assistiamo a scene grottesche. Mentre si comincia a capire che il virus SARS-COV-2, in Italia, fino ad oggi ha fatto sconti grazie al clima mite e che con l’arrivo del freddo la situazione peggiorerà, ecco che il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, chiama a raccolta, a Catania, migliaia di persone per ribadire che lui, a 67 anni, vuole ricandidarsi alla guida della Regione. Non una ricandidatura annunciata da una coalizione politica – in questo caso il centrodestra – ma una ricandidatura annunciata dal diretto interessato, in pratica un’auto-candidatura, una sorta di trionfo del solipsismo politico. Hanno governato bene Musumeci e i suoi assessori in quattro anni? Il presidente della Regione – cioè sempre il diretto interessato – dice di sì: lui ha governato e lui si sta auto-giudicando e auto-promuovendo ricandidato. E lo fa, in piena pandemia, mentre in contagi sono in crescita, con un bagno di folla. Se i contagi cresceranno – cosa molto probabile – sarà lo stesso presidente Musumeci a dirci di evitare gli assembramenti?
Da Catania a Palermo. Non siamo contro le manifestazioni sportive. Ci chiediamo soltanto: era il caso, ieri, di organizzare la maratona a Palermo mentre i contagi sono di nuovo in crescita? C’è tra le persone che decidono cosa fare e cosa non fare a Palermo contezza di quello che potrebbe succedere nelle prossime settimane? Stanotte nel capoluogo siciliano è tornata la pioggia. non sappiamo quali siano le previsioni. Notiamo che in Sicilia l’Autunno ha portato piogge mai viste prima. Piogge anche violente, insistenti, persistenti. Ci sono stati allagamenti, inondazioni, danni enormi in alcuni centri abitati – Catania in testa, ma non soltanto Catania – e danni enormi all’agricoltura. Bisognerebbe intervenire subito nei corsi d’acqua per limitare i danni in presenza di nuove e tutt’altro che improbabili piogge. Si sta facendo qualcosa? Le professionalità ci sono: gli operai della Forestale si occupano anche di questo. E ci sono anche le università siciliane che possono aiutare chi governa la Sicilia a proteggere la Sicilia. Si sta facendo qualcosa?
Infine Mondello e Partanna Mondello. Noi abitiamo a Palermo e, per l’ennesima volta, vogliamo lanciare l’allarme su quello che potrebbe succedere in questa parte fragile del capoluogo della Sicilia se dovesse materializzarsi una pioggia come quella che ha colpito nelle scorse settimane Catania. Siccome ormai abbiamo alle spalle qualche anno di attività giornalistica, ci permettiamo di ricordare quanto avvenuto a Partanna Mondello grosso modo nella metà degli anni ’80. Chi scrive lavorava già da qualche anno per il quotidiano L’Ora di Palermo. Non ricordiamo se si era in Autunno o in Inverno. Ricordiamo una pioggia torrenziale dalle parti di Mondello e Partanna Mondello. Ricordiamo bene i fatti perché toccò anche a chi scrive recarsi da quelle parti poche ore dopo la pioggia. Ebbene, abbiamo assistito e raccontato scene incredibili. E non si è trattato – lo ribadiamo – di una pioggia come quella che ha colpito nei giorni scorsi Catania, ma di una pioggia meno intensa e meno pericolosa. Perché abbiamo ricordato questi fatti lontani? Perché a nostro avviso la politica regionale e un Comune di Palermo assente stanno sottovalutando i cambiamenti climatici in corso e, soprattutto, stanno sottovalutando i problemi che una pioggia torrenziale potrebbe a Mondello e a Partanna Mondello. Dove, rispetto agli anni ’80, la situazione è peggiorata perché un fiume incontrollato di cemento ‘facile’ ha reso ancora più problematica una zona che, lo ricordiamo, nasce paludosa. Qualcuno sta pensando a interventi idraulico-forestali a Partanna Mondello? Vogliamo solo capire se c’è attenzione delle autorità verso un’area fragile della città. E’ la terza o la quarta volta che torniamo sull’argomento. E ci ritorneremo fino alla noia.
Foto tratta da Corriere Etneo