di Diego Fusaro
Alla fine ci siamo arrivati. Come da copione. A furia di evocare Bava Beccaris che sparava sulle folle di Milano, la polizia si è realmente spinta a tanto. È accaduto a Rotterdam, dove le forze dell’ordine hanno aperto il fuoco su manifestanti che protestavano contro il nuovo ordine terapeutico e il Leviatano tecnosanitario. Si parla di due feriti. Questa è una linea di demarcazione da cui non si torna più indietro, è stato violato ogni limite. La resistenza diventa ora un dovere per tutti. Anche per chi finora non aveva capito che quella che stiamo vivendo non è una semplice emergenza sanitaria, ma sono i laboratori di produzione di nuovi assetti sociali, politici ed economici, vuoi anche di una epocale svolta in senso autoritario in seno al modo capitalistico della produzione.
Indietro non si torna: i diritti sequestrati dovranno essere riconquistati mediante le piazze organizzate in senso pacifico ma risoluto. Gli spari di Rotterdam sono l’immagine oscena della violenza di un potere che non restituirà i diritti sequestrati e che si farà sempre più aggressivo quando le masse nazionali popolari li reclameranno. Siamo solo all’inizio, la violenta repressione da parte del potere è appena iniziata: non bisogna fermarsi, deve anzi essere l’inizio di una pacifica ma fermissima resistenza in nome della Costituzione calpestata, delle libertà negate, dei diritti compressi e della democrazia mandata in frantumi. I protagonisti dobbiamo essere noi, tutti e ciascuno: schiavo è chi aspetta che qualcuno venga a liberarlo.
QUI IL NOSTRO ARTICOLO SULLE MANIFESTAZIONI NO GREEN PASS
Foto tratta da Wikipedia