Piano piano l’inflazione che in Italia ‘galoppa’ ormai da alcune settimane sta entrando nel dibattito politico e sociale. Un’inflazione che in Italia viene tenuta nascosta. Insomma, il Governo di Maio Draghi – che riceve encomi e inchini da tutti – comincia anche a collezionare qualche ‘distinguo’. Così la Federconsumatori prende, come si usa dire in questi casi, il toro per le corna e, senza fronzoli, parla dell’inflazione e dei problemi che sta creando in Italia. “L’Istat – si legge in una nota della Federconsumatori – stima a Settembre una crescita delle vendite al dettaglio del +0,8% in valore e del +0,6% in volume. Sull’anno la crescita segna +5,3% in valore e +3,9% in volume. Crescono sia le vendite relative ai beni alimentari che quelle relative ai beni non alimentari, segnando un aumento più marcato in valore che in volume, sull’onda delle forti tensioni sui prezzi. Un andamento incoraggiante che non deve però indurre a eccessivo ottimismo. Infatti i continui ed elevati aumenti dei prezzi, soprattutto dei beni energetici e dei prodotti alimentari a base di farine rischiano di riportare conseguenze negative sul potere di acquisto delle famiglie e, conseguentemente, sulla domanda interna”. Chiaro il riferimento all’aumento del prezzo del grano e dei suoi derivati in tutto il mondo.
“Complessivamente, secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori – leggiamo sempre nella nota – solo considerando gli aumenti per energia, carburanti e pane, i cittadini vanno incontro ad aggravi di +551,84 Euro annui. Quello che ci preoccupa è che si tratta di rincari in settori vitali, che metterebbero in forte difficoltà in particolare i soggetti più vulnerabili. Per questo abbiamo invitato l’Antitrust a verificare l’esistenza di fenomeni speculativi sia sui carburanti, sia su pane e pasta, per scongiurare intese restrittive in grado di rendere ancora più gravi i danni per i cittadini. In questa fase delicata è urgente che il Governo intervenga mettendo all’ordine del giorno una ormai improrogabile riforma del sistema di tassazione: sulle bollette, con una revisione e rimodulazione dei famigerati oneri di sistema; sui carburanti, con una revisione delle accise e l’adozione di un sistema di accisa mobile, in grado cioè di ridurre l’accisa al crescere del costo della materia prima; sui beni di primo consumo, con una riduzione delle aliquote. È necessaria una riforma fiscale a tutto campo, che dovrà introdurre, inoltre, maggiori elementi di progressività, nonché la tassazione su grandi patrimoni e transazioni finanziarie”.
P.s.
Con tutto il rispetto per Federconsumatori, noi non riusciamo proprio a immaginare un Governo Draghi che riduce gli oneri di sistema delle bollette, o che riduce le accise sui carburanti all’aumento del prezzo degli stessi carburanti, o che aumenti la pressione fiscale sui ricchi o che, addirittura!, introduca la tassazione sui grandi patrimoni. Semmai vediamo – questo sì- un Governo Draghi che reintroduce la legge Fornero tale e quale (cosa che sta già facendo), magari aumentando l’età pensionabile per ‘risparmiare’ sulle pensioni; e vediamo un Governo Draghi pronto a colpire i ceti medi per farli diventare poveri. Provvedimenti diversi da quelli che abbiamo elencato, dal Governo Draghi, all’orizzonte, non ne vediamo proprio…
Foto tratta da Welfare Network