La FABI – il più importante sindacato italiano dei lavoratori bancari – lancia l’allarme per avvertire i correntisti di UniCredit, ma anche di Banca Intesa e BNA: attenzione, perché se non si è a conoscenza dei meccanismi informatici si rischia di vedere prosciugato il proprio conto corrente. “Purtroppo – si legge nel comunicato della FABI – sono centinaia gli utenti delle banche vittime delle truffe online. Complice della diffusione delle truffe anche la pandemia, che ha imposto il ricorso ad operazioni online e pagamenti digitali. Nelle ultime settimane oggetto delle tentate truffe sono stati i correntisti di UniCredit, ma va detto che stesso fenomeno ha interessato in tempi diversi anche i clienti di Banca Intesa e BNL che sono, insieme ad Unicredit le più diffuse e utilizzate”. A questo punto arriva la spiegazione, ovvero la tecnica seguita per truffare i correntisti:
“L’ennesima truffa ai danni di UniCredit consiste in una mail, ovviamente non inviata dalla Banca, ma relativa all’ennesimo attacco phishing consistente nella realizzazione di un messaggio che per grafica e contenuto sembra identico a quelli della Banca. Il messaggio, estremamente curato nella grafica da parte dei criminali informatici, comunica, fittiziamente, alla clientela la disattivazione delle operazioni online con carta di credito e le funzioni del conto corrente – afferma Gabriele Urzì, Segretario Provinciale FABI e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo -. La falsa comunicazione informa il malcapitato della disattivazione dei pagamenti online con la propria carta di credito, e della possibilità di ricevere o inviare denaro tramite bonifico bancario. Per sbloccare l’account e la carta di credito per i pagamenti online i malintenzionati invitano i clienti a confermare alcune informazioni riservate come il numero di telefono e il codice di adesione Unicredit, accedendo ad una (falsa) pagina dedicata ai controlli e agli aggiornamenti, cliccando su un link (falso anche quello). Se il cliente ci casca (e spesso ci casca) rischia di vedersi svuotare il conto o di vedersi addebitate spese mai fatte con la carta di credito”.
“Va detto – prosegue Urzì – che la Banca conduce una quotidiana campagna per combattere le truffe online, ma non finiremo mai di mettere in guardia la clientela, spesso poco informatizzata o con scolarità non adeguata che non sono certo una colpa. E’ quello che definiamo, ormai, il lato oscuro della digitalizzazione che vede, da un lato, una massiccia e insensata desertificazione bancaria caratterizzata da chiusure di filiali e anche di sportelli Bancomat; dall’altra una spinta, altrettanto insensata, alla digitalizzazione che non tiene conto dell’età e delle competenze informatiche della clientela. Ce lo vedete un anziano, incolpevole, alle prese con App e smartphone che fa operazioni e bonifici online, che controlla password, pin e mail ogni minuto? Non tutti sono in grado di farlo. Comunque è indispensabile – conclude Urzì – tenere presente alcune avvertenze da non trascurare mai, pena essere oggetto di truffe e vedersi svuotare i conti. E questo vale per Unicredit come per qualsiasi Banca: nelle comunicazioni ufficiali, sono sempre presenti il nome e il cognome o la ragione sociale del cliente, unitamente alla filiale di riferimento e non vengono mai richiesti i dati personali, password o numeri delle tue carte di credito/debito”. Occhio perché la nuova frontiera del crimine (informatico) è sempre operativa e sempre più agguerrita.