Le cronache di queste ore raccontano di un incontro tra il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e l’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson. Tanti i progetti e tante le questioni affrontate, come si legge nel sito della Regione siciliana. Noi, petò, vorremmo chiedere al presidente Musumeci e all’accoppiata Marco Falcone-Giancarlo Cancelleri – protagonisti della sceneggiata del treno Frecciabianca – se hanno fatto qualcosa per ridurre il prezzo dei biglietti aerei per i siciliani che vivono all’estero e che dovrebbero rientrare nella nostra Isola per trascorrere le vacanze di Natale con i propri cari. Si tratta emigrati, in buona parte lavoratori e studenti (anche se questi ultimi sono un po’ in diminuzione causa Covid). Lo stesso discorso vale per i siciliani che vivono nel Nord Italia. L’anno scorso è andata com’è andata perché c’era di mezzo il Covid. Quest’anno – a meno che i vaccini anti-Covid non si rivelino una beffa e la situazione precipiti: cosa che noi non ci auguriamo – dovrebbe andare un po’ meglio. Però, da quello che ci risulta, la situazione sembra essere tale e quale a quella del Dicembre del 2019, quando tanti siciliani che lavorano all’estero non sono tornati in Sicilia perché i biglietti aerei erano troppo ‘salati’ (da 400 a 500 euro). Ecco, sarebbe il caso che l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, e il sottosegretario ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, spieghino ai siciliani come stanno le cose. Ci sono agevolazioni per i siciliani che dovrebbero tornare in Sicilia per le vacanze di Natale? Egregio assessore Falcone ed egregio sottosegretario Cancelleri, ci stiamo solo limitando a porre una questione concreta, nella speranza che il Governo regionale e il Governo nazionale abbiano già messo in cantiere iniziative concrete per ridurre il costo degli biglietti aerei: ci riferiamo al prezzo del biglietto aereo per i siciliani emigrati che tornano in Sicilia per trascorrere in famiglia le vacanze di Natale e al prezzo del biglietto di ritorno. La nostra è solo una domanda. Siamo certi che dal Governo regionale siciliano e dal Governo nazionale arriveranno le risposte.
Foto tratta da QdS