Vacillano i vaccini anti-Covid da sostituire con le cure anti-Covid fino ad oggi volute solo dai ‘complottisti’?/ MATTINALE 483

10 novembre 2021
  • L’Europa dell’euro prepara una svolta sanitaria nella lotta al Covid? 
  • Arrivano le cure contro il Covid, che non sono più appannaggio dei “complottisti che negano la scienza”
  • L’ombra della “malattia di Marek”?

L’Europa dell’euro prepara una svolta sanitaria nella lotta al Covid? 

I signori dell’Unione europea dopo essere stati per quasi due anni al servizio permanente ed effettivo delle multinazionali farmaceutiche stanno cominciando a capire che il vaccino anti-Covid è un mezzo fallimento e, con discrezione, stanno cominciando a puntare sui farmaci anti-Covid, cioè sulle cure che fino a qualche settimana fa erano solo oggetto di scherno, perché proposte dai ‘complottisti’? Eh sì, la sensazione è che le certezze dei governanti europeisti-vaccinisti comincino a vacillare. Ma bisogna andarci piano, non bisogna assolutamente fare capire quello che sta succedendo. La scusa è già pronta: i vaccini anti-Covid – che non sono vaccini propriamente detti, perché non danno alcuna immunità, ma solo la possibilità, in caso di infezione, di non finire in ospedale – scadono dopo sei mesi e bisogna fare la terza dose. Nel caso del vaccino Johnson & Johnson, addirittura, la copertura durerebbe meno. Così i ‘vaccinisti’ corrono con una mano davanti e un’altra dietro per appioppare La terza dose di un altro vaccino a coloro i quali sono stati vaccinati con il vaccino della Johnson & Johnson. Ricordiamo che il vaccino anti-Covid della Johnson & Johnson era stato presentato come uno dei migliori, in grado di assicurare una copertura di nove mesi o, addirittura, dodici mesi. Invece, dopo che questo vaccino è stato rifilato a milioni di persone, hanno scoperto che ci sono problemi…

Arrivano le cure contro il Covid, che non sono più appannaggio dei “complottisti che negano la scienza”

Ma andiamo alla notizia delle notizie: le cure contro il Covid insieme con i vaccini (in alternativa non si può ancora dire, perché le multinazionali farmaceutiche, prima di mollare il business, vogliono almeno rifilare la terza dose). Negli uffici dell’Unione europea c’è fermento. I ’filosofi’ dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) adesso intendono fornire le “raccomandazioni nel più breve tempo possibile per aiutare le autorità nazionali a decidere sul possibile uso precoce del farmaco anti Covid molnupiravir prodotto dalla Merck“, là dove si dovessero materializzare “contesti di emergenza”. C’è insomma l’ammissione che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi la pandemia in Europa potrebbe schizzare alle stelle. Vero è che c’è sempre la solfa dei non vaccinati che “fanno aumentare i contagi” ma il fatto che ora la Ue stia puntando sulle cure, oltre che sui vaccini, la dice lunga sulla validità degli stessi vaccini anti-Covid. Nel balletto sono coinvolti anche gli altri ‘filosofi’, ovvero le autorità sanitarie di ogni Paese finito dentro l’Unione europea governata dalla demenzialità ultra-liberista. In Italia il pallino è nelle mani degli ‘scienziati’ dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e del Ministero della Salute-Sanità. La svolta, però, deve essere felpata: non si deve assolutamente far capire che i mirabolanti vaccini anti-Covid il prossimo anno potrebbero sparire dalla circolazione, perché sennò scoppierebbe una protesta planetaria. Le cose vanno fatte bene, perché se, da un lato, le multinazionali hanno “il culo parato”, nel senso che nessuno gli può andare a chiedere conto e ragione degli eventuali problemi provocati dai vaccini, dall’altro lato gli Stati dovranno guidare lentamente l’eventuale passaggio dai vaccini alle cure, evitando contraccolpi sociali (tipo l’incazzatura di coloro i quali hanno i cabbasisi gonfi…). Anche perché il business resterebbe sempre nelle mani delle multinazionali farmaceutiche che, fino ad oggi, si sono fatti i classici ‘bagni’ con i vaccini (guadagni stratosferici in Borsa e altrettanti guadagni stratosferici con la vendita dei vaccini, con contratti che, lo ricordiamo, in alcuni casi, sono stati protetti come segreti di Stato) e che domani – se si dovesse passare dai vaccini anti-Covid alle cure anti-Covid – si faranno altri ‘bagni’ con la vendita planetaria, per l’appunto, delle ‘cure’ anti-Covid.

L’ombra della “malattia di Marek”?

Resta da illustrare ai nostri lettori perché sta succedendo tutto questo. Il discorso è lungo e non si può esaurire in poche battute. Anche perché gli eventi – l’ammettiamo – ci stanno cogliendo impreparati. Noi, ovviamente, ci aspettavamo un peggioramento dello scenario Covid. Chi legge I Nuovi Vespri sa che noi abbiamo sempre manifestato laici dubbi sui vaccini anti-Covid. Ma, ad onor del vero, ci aspettavamo un peggioramento della situazione Covid tra la fine di Dicembre e i primi di Gennaio del prossimo anno, non certo nei primi giorni di Novembre, in pieno Autunno! La realtà sta travolgendo le nostre forse troppo ottimistiche previsioni. Per ora ci limitiamo a sottolineare alcuni elementi oggettivi, che sono sotto gli occhi di tutti. Tra in particolare. Primo elemento: il Covid si sta presentando in modo aggressivo nei Paesi che hanno adottato i vaccini anti-Covid, mentre è quasi sparito nel Continente africano, dove il vaccino anti-Covid è quasi assente. Secondo elemento: negli Stati Uniti d’America – Paese dove è in vigore la vaccinazione anti-Covid – il Governo offre 100 dollari ad ogni bambino da 5 a 11 anni che si vaccina. Il terzo elemento l’abbiamo già illustrato: l’entrata in scena delle cure anti-Covid che non sono più le elucubrazioni dei “complottisti” che “negano il valore della scienza” (cioè i ‘fantastici’ vaccini anti-Covid). L’unica cosa che ci sentiamo di affermare in questa fase è un invito ai nostri lettori e anche ai nuovi lettori: andatevi a rileggere l’articolo che abbiamo pubblicato nel Marzo di quest’anno: Covid: i vaccini che non proteggono dall’infezione possono favorire la selezione di varianti più virulente. Non escludiamo, infatti, che tale argomento possa tornare in auge con tutto quello che sta succedendo.

 

 

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