L’appuntamento è alle 18,00 di stasera all’Hotel Politeama di Palermo. Il vertice del centrodestra siciliano per decidere chi sarà il candidato sindaco di Palermo di questo schieramento politico è stato voluto un po’ da tutti, soprattutto dalla Lega che avrebbe voluto convocarlo la scorsa settimana. Poi, però, è andata in scena un po’ di confusione, perché il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, nonché presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, si è intrufolato convocando lui il vertice nei saloni del Palazzo Reale, sede del Parlamento dell’Isola. Sede impropria per una riunione di coalizione, così è saltato tutto. In realtà, ci potrebbe anche essere un risvolto più politico, dal momento che Miccichè è un po’ ondivago, se è vero che alle recenti elezioni comunali ha provato anche una mezza alleanza con il PD che è naufragata. Insomma, non tutti, oggi, si fidano molto di Miccichè, perché è conosciuto il suo vezzo di passare da uno schieramento politico all’altro per convenienza personale: e tutti sanno che Miccichè vorrebbe essere eletto per la terza volta presidente del Parlamento siciliano, cosa un po’ difficile nel centrodestra e cosa invece fatta nel caso in cui il prossimo anno dovesse essere eletto presidente della Regione un esponente del centrosinistra, magari con l’appoggio dello stesso Miccichè e di chi, dentro Forza Italia, lo seguirebbe nel ribaltone.
Per dirla con parole semplici, Miccichè è stato ‘sgamato’ e non è nemmeno detto che oggi prenda parte al vertice del centrodestra siciliano dove, tra le altre cose, si dovrebbe discutere della proposta della Lega di designare il candidato sindaco di Palermo con le primarie. Il leader dei leghisti, Matteo Salvini, e il leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dopo aver completamente ‘toppato’ nella scelta dei candidati sindaci a Milano e a Roma – scelti dopo liti furibonde e, alla fine, risultati sconosciuti agli elettori – vorrebbero evitare altri errori. Cominciando proprio da Palermo dove, in effetti, i candidati per il posto di sindaco sono tre o quattro. Uno di questi è l’avvocato Francesco Greco, già tra i papabili quattro anni fa. Un altro candidato è l’attuale assessore regionale alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, di area centrista. Un terzo possibile candidato è Francesco Cascio, Forza Italia, già presidente dell’Assemblea regionale siciliana, più volte assessore regionale e anche ex parlamentare nazionale. Un quarto candidato potrebbe essere Alessandro Aricò, esponente di Diventeràbellissima, il Movimento del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Non crediamo che ci sarà un candidato dell’UDC e nemmeno della nuova Democrazia Cristana di Totò Cuffaro (che oggi non dovrebbe prendere parte al vertice ma verso il quale non c’è alcuna preclusione, come ha detto il leader siciliano dei leghisti, Nino Minardo). Non abbiamo ancora capito se la Lega presenterà un proprio candidato o se appoggerà Francesco Greco. Gli altri esponenti del centrodestra siciliano accetteranno l’idea delle primarie? Potrebbe rivelarsi una scelta giusta, anche perché tutti i possibili candidati sono piuttosto forti. Ma in quanto idea giusta potrebbe essere scartata, se è vero che negli ultimi tempi il centrodestra – dalla partecipazione al disastroso Governo Draghi (il riferimento e a Lega e Forza Italia) al disastroso Governo siciliano di Nello Musumeci – una cosa giusta ancora non è riuscita a farla…