Su METRO – il più diffuso quotidiano cartaceo del Regno Unito – leggiamo una notizia particolare: “In varie città e Stati degli Stati Uniti d’America offrono ai bambini dai 5 agli 11 anni 100 dollari se vengono vaccinati contro il coronavirus, sulla scia del colpo Pfizer che riceve l’approvazione federale per l’uso per la fascia di età. New York City sta permettendo ai bambini di richiedere 100 dollari dopo l’inoculazione della prima dose di vaccino. Invece dei contanti, i bambini possono anche scegliere i biglietti per la Statua della Libertà o altre attrazioni, o per la squadra di baseball dei Brooklyn Cyclones”. In pratica, per convincere anche i bambini a vaccinarsi contro il Covid, negli Stati Uniti stanno utilizzando lo stesso metodo che hanno utilizzato per gli adulti. “Vogliamo davvero che i bambini ne traggano vantaggio, che le famiglie ne traggano vantaggio”, ha detto il sindaco di New York Bill de Blasio. Il metodo dei 100 dollari viene applicato a Chicago, sempre ai bambini dai 5 agli 11 anni. In più le scuole della città non faranno lezioni il 12 Novembre in occasione della Giornata di sensibilizzazione sulla vaccinazione. Anche la Luisiana si accinge a utilizzare il ‘premio’ di 100 dollari ai bambini. “Non è chiaro se gli incentivi attireranno i giovani americani a farsi vaccinare- leggiamo ancora su METRO -. Uno studio del JAMA Health Form pubblicato il mese scorso ha rivelato che i programmi di incentivi in 19 Stati non sembravano indurre i cittadini americani esitanti al vaccino a farsi vaccinare”.
Negli Stati Uniti poco più del 50% della popolazione crede nei vaccini delle multinazionali farmaceutiche. Così il Governo del Democratico Biden prova a guadagnare vaccinati con i bambini pagando 100 dollari per ogni vaccinato. Questa, almeno, è la tesi apparente. Ci potrebbero essere altre interpretazioni. Per esempio, qualche variante che potrebbe essere pericolosa per i minori. In realtà, gli Stati Uniti d’America – come l’Europa – rappresentano il paradosso di questa pandemia: come Europa ci sono tanti vaccinati (anche se in proporzione alla popolazione, meno che nei Paesi europei) e il Covid è presente tra alti e bassi; mentre nel Continente africano, dove le vaccinazioni sono numericamente basse, il Covid è quasi assente. Non è facile ‘leggere’ queste diversità, ma un fatto è certo ed è impossibile da smentire: i vaccini anti-Covid delle multinazionali farmaceutiche non stanno eliminando la pandemia nel mondo, anzi, dove si usano i vaccini la presenza del virus si stabilizza e fa guadagnare montagne di soldi alle stesse multinazionali farmaceutiche. Questi vaccini – che forse non dovrebbero nemmeno essere chiamati vaccini, visto che non immunizzano – non eliminano l’infezione, perché il virus continua a circolare. Riducono – o dovrebbero ridurre – i ricoveri in ospedale. I vaccini anti-Covid – questo è un altro dato impossibile da smentire – sono un grande affare per le multinazionali farmaceutiche, che hanno trovato il modo di appioppare vaccini tre o quattro volte all’anno a miliardi di persone. E se trovano – come in Italia – governi che di fatto obbligano i cittadini a vaccinarsi, pena la perdita dello stipendio è ancora meglio. Insomma, l’Italia tra minacce di blocco degli stipendi per alcune categorie di lavoratori che non si vaccinano e Green pass è diventata la mecca delle multinazionali farmaceutiche che producono vaccini anti-Covid: un ‘esempio’ da proporre all’universo mondo…
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