di Costantino Guzzo
ex dipendente IAL Formazione professionale
Non basta indossare la mascherina, mettere il cappello, il mantello e segnare con la “Z” il cattivo di turno per sentirsi Zorro. Ci sono troppii
Studiando le sentenze, la loro tempistica, la loro contraddittorietà ci viene in mente, nuovamente, una vecchia frase usata dal padre di tutti gli artifizi in politica: “A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA SPESSO CI SI AZZECCA”. È forse un accanimento giudiziario, quello che in questi anni sta subendo l’ex Dirigente Generale del dipartimento della Formazione professionale della Regione siciliana? Perché, come disse Lubrano, ora “domanda sorge spontanea”: come mai nessuna Procura ha invece, ripeto, invece, notato gli illeciti che si sono perpetrati in altri enti che hanno operato nella Formazione professionale della nostra Isola? Enti che non solo sono stati riconosciuti “imprese” (e non si sa come) ma, in alcuni casi, sono stati pure dichiarati “falliti” malgrado il loro stato giuridico fosse senza scopo di lucro? È oggi lecito chiedersi (alla luce delle tante denunce e i tanti esposti caduti nel dimenticatoio e talvolta archiviati ), se la dottoressa Annarosa Corsello oggi non paghi per la sua testardaggine e per aver difeso norme e leggi che un tempo regolavano il comparto Formazione? Nell’era dei finti paladini dell’Antimafia, dei Crocetta, dei Lumia, dei Montante, delle Scilabra ma soprattutto delle finte tutele di CGIL CISL e UIL nei confronti degli ex operatori della Formazione professionale, l’operato della dottoressa Corsello ha rischiato forse di rovinare la digestione dei commensali della Tavola rotonda chiamata “Formazione Professionale”?
Visto che sentenze di ogni genere, di ogni ordine e grado, ormai piovono quotidianamente dal cielo, non sarebbe giusto che la Commissione Antimafia del Parlamento siciliano finalmente portasse e avocasse a sé una seria discussione su quanto accaduto nella Formazione professionale siciliana? Invece la Commissione Antimafia regionale rimane la grande assente rispetto alle vicissitudini della Formazione siciliana. Basterebbe osservare chi, come e perché “apriva e regolava”, e lo fa tutt’oggi, le manopole del gas. E due sono le manopole del gas, in entrata e in uscita: esse sono “l’accreditamento” e “i pagamenti”! Ma il vero sordo è chi non vuol sentire e pare che in Commissione Antimafia, le patologie dell’udito siano tanto diffuse. Mi voglio ripetere, da ex operatore della Formazione e soprattutto da ex dipendente dello IAL che da anni denuncia tutti gli illeciti e le altre storie poco ortodosse perpetrate in questo ultimo decennio in questo comparto: conoscendo l’operato e le denunce presentate in Procura e alla Guardia di Finanza dalla Dottoressa Corsello, continuo ad avere fiducia in questa grande ex dirigente generale e donna di altri tempi.
Foto tratta da La Sicilia